Capitolo 13

20 2 1
                                    

"Bene" incomincia lui "Incominciamo dal fattore occhi. Come ti dicevo prima, quando un vampiro sente l'odore del sangue e ha sete, tanta sete, i suoi occhi cambiano colore, tingendosi di un rosso accesso. E, questa cosa, gli umani la possono vedere chiaramente. Quindi, d'ora in avanti, stai più attenta".
"E come faccio a stare più attenta se è una cosa che non posso controllare? Insomma, da quello che hai appena detto, ogni volta che sentirò l'odore del sangue i miei occhi diventeranno rossi. È una cosa inevitabile". Ciò che ha appena detto non ha senso. Si contraddice da solo.
"Con l'esperienza. E bevendo sangue regolarmente, in modo da non arrivare mai al punto di avere così tanta sete da non riuscire a controllarsi" spiega calmo.
"Capito. Quindi bere regolarmente" faccio una lista immaginaria delle cose che devo o non devo fare per essere un buon vampiro.
"Ok. Gin qui ho capito. E ora la domanda più importante: come faccio a bere il sangue? Cioè, è come nei film, in cui il vampiro succhia il sangue dal collo della vittima? Oppure da una sacca di sangue rubata da un ospedale?" cerco di spiegarmi, in qualche modo.
Mi sento un po' stupida a fare questa domanda, ma non ho veramente la più pallida idea di come fare. Non ho mai visto Carl bere del sangue e tutta la mia conoscenza proviene dai film o dai libri che leggo.
E, infatti, il tizio qui davanti a me non perde tempo a farmi sentire una scema, mettendosi a ridere. Stronzo!
"Tu guardi troppa TV. Puoi bere da dove ti pare. Ogni parte del corpo è lecita, ma il collo preferiamo evitarlo" dice, tra una risata e l'altra.
"Perché?" chiedo curiosa. So, per certo, che dal collo passa un importante vena che porta il sangue al cervello. Quindi, per come la vedo io, è il punto migliore per succhiare il sangue.
Lui smette all'istante di ridere : "Perché quando mordi qualcuno sul collo...quando bevi il sangue di qualcuno dal suo collo non entra dentro di te solo il suo sangue, ma anche la sua anima. Cioè, puoi sentire i suoi pensieri, i suoi sentimenti, le sue emozioni... E, credimi, non è bello sentire la paura del tuo pasto mentre stai bevendo il suo sangue" spiega calmo.
"Oh..." riesco solo a dire
"Per quanto riguarda la sacca di sangue, beh, sì, puoi benissimo bere anche da lì, ma te lo sconsiglio. Non sarebbe un'esperienza molto appagante"
"E perché, scusa?" chiedo, nuovamente curiosa.
"Perché è come se mangiassi del cibo, ma non ne sentissi il sapore. Sì, lo mangi e ti riempie, ma non ne sei completamente soddisfatto".
"Un momento! Aspetta un momento! Prima hai detto pasto. Hai chiamato una persona, un essere umano pasto" dico sconvolta.
"Sì, perché?" chiede lui, evidentemente non capendo dove voglio arrivare.
"Perché è inumano! Non puoi riferirti ad un altro essere vivente chiamandolo pasto. È una cosa da...da...non va bene". Ma come fa a non capire?
"Io non ci vedo niente di strano. È il ciclo della vita. Ognuno è il cibo di qualcun altro. Gli esseri umani mangiano gli animali che, a loro volta mangiano altri animali. È tutto collegato. E noi ci inseriamo in questo ciclo, succhiando il sangue agli esseri umani, che, una volta morti, saranno cibo di altri animali. Non c'è mica bisogno di essere così sconvolti".
"Ma... Beh, il tuo ragionamento non fa una piega ma io lo trovo comunque una cosa disumana. Oddio! Io ho pensato a quel povero ragazzo come a del cibo mentre mi stavi portando via. Sono...oddio...mi faccio schifo!" dico, ricordandomi, improvvisamente.
"Maya calmati. Non ti devi colpevolizzare per questo. È la nostra natura. Poi piantala di dire la parola disumano. Noi non siamo umani. Siamo vampiri. E sono due cose ben diverse". In qualche modo cerca di tranquillizzarmi, ma io non riesco proprio a pensare a questa come ad una cosa normale. E ha ragione. Noi non siamo umani. Siamo dei mostri. Mostri che si nutrono dell'essenza vitale di atri esseri viventi. Ma, forse, non so neanche se possiamo essere considerati esseri viventi...
Un brivido di freddo mi distrae da questi miei pensieri cupi e, in un attimo, mi ricordo che siamo in pieno inverno e io ho addosso solo un misero vestito a maniche corte.
Lui se ne accorge perché fa passare un braccio attorno alla mia vita, tirandomi più vicino a lui. Mi ritrovo abbracciata a lui, la mia schiena contro il suo petto e seduta in mezzo alle sue gambe,mentre lui mi abbraccia cingendomi le braccia intorno alle spalle.
Oh.. Da questa posizione posso sentire molto bene il suo profumo; sa di vaniglia.
Si avvicina di più a me con la faccia e inspira profondamente. Ma che fa? Mi annusa?
"A volte dimentico che sei anche per metà umana e hai i loro stessi bisogni" dice, quasi sospirando.
E la sensazione di conoscerlo da tutta una vita mi pervade di nuovo. Chi diavolo sei, ragazzo misterioso? E perché mi trovo così bene tra le tue braccia?
"Stai un po' meglio ora? Hai meno freddo?" mi chiede, poi, preoccupato.
"Si, grazie. Sei veramente carino e dolce, ma non riesco a capirti. Prima mi tratti male e ora ti comporti così. Mi confondi. Non fraintendermi, ti sono estremamente grata per l'aiuto che mi stai dando, ma non riesco a capire perché lo fai. Insomma, ci conosciamo appena eppure tu ti comporti come se fossimo amici per la pelle. E io non ci capisco più niente. Da quando sono un vampiro non ci capisco più niente. Non riesco più ad avere il controllo della mia vita e delle mie emozioni. Tutto ruota intorno a questa maledetta sete di sangue e sto cercando in tutti i modi di combatterla. Ma non ce la faccio più. Voglio tornare come ero prima. Non voglio più essere un vampiro" e, inevitabilmente, le lacrime iniziano a scendere copiose.
Sono arrivata davvero al limite se mi sto sfogando e, per giunta, piango davanti ad un completo estraneo, ma non posso farci niente. Non riesco a fermare queste maledette lacrime.
Il ragazzo misterioso mi fa girare e mi prende il volto tra le sue mani. Ora sono girata verso di lui, i nostri occhi si guardano.
"Ehi. Non piangere, per favore" sembra disperato "e smetti di combattere quello che sei. È inutile. So che pensi di essere un mostro, ma non è così." Per un istante mi sembra di vedere i suoi occhi diventare rossi, ma è solo un istante perché quando sbatto gli occhi i suoi sono ancora solo e soltanto azzurri.
"C'è una cosa che ancora non ti ho detto." continua serio "Non innamorarti mai. Non innamorarti mai Maya. Soprattutto se è un amore non corrisposto. Perché quando un vampiro si innamora, la sua sete può placarsi solo e soltanto se beve il sangue della persona di cui si è innamorato. Altrimenti è condannato ad una vita in cui nessun sangue è in grado di soddisfarlo. Lo capisci, vero? Sai che cosa significa vivere costantemente con una sete insaziabile? È una condanna atroce." mentre parla scorgo in lui tanta malinconia e tanta tristezza che provo pena per lui.
Chissà a chi sta pensando mentre mi dice questo?
Mi alzo in piedi e mi allontano da lui. Mi fa tanta pena...
"Mi dispiace" dico sincera.
"Perché ti dispiace" chiede lui, rianimando si un pochino.
"Mi dispiace perché, da come ne parli, sembrerebbe che tu ci sia dentro fino al collo. E mi dispiace davvero tanto che soffri per questo." Non so cos'altro dire. In situazioni come questa non so mai come comportarmi.
Dal canto suo lui non dice niente. Si limita a fissarmi come se stesse valutando la possibilità di dirmi o no qualcosa.
Poi, finalmente, sembra che si sia deciso, ma, mentre apre la bocca per dirmelo, il mio cellulare squilla.
Lo tiro fuori dalla borsa e leggo il nome di chi mi sta chiamando.
È incredibile il tempismo di quella ragazza. Quando hai bisogno di lei non risponde mai, ma, quando non dovrebbe farlo, ti chiama lei.
La maledico mentalmente e poi rispondo.
"Dimmi Yole." dico rassegnata.
"Ma dove sei? Ti stiamo cercando da più di un ora" urla talmente forte che devo allontanare il telefono dall'orecchio per non che mi rompa un timpano.
"Scusa, hai ragione. Ma con tutta la confusione che c'era mi sono persa via. Ora torno. Dove siete?" dico, mentendo.
"Nel parcheggio. Alla macchina." dice perentoria.
"Ok. Arrivo, ma aspettatemi questa volta" e chiudo la chiamata.
Quando mi giro per parlare con lui mi accorgo che non c'è nessuno. Sono completamente da sola.
Il ragazzo misterioso dagli occhi azzurri come il mare è sparito.

Ed ecco qua. Ce l'ho fatta, finalmente.
Ho concluso il lungo capitolo discoteca.
Devo farvi una confessione. Quando ho scritto il pezzo in cui lui l'abbraccia da dietro e Maya pensa :"Ma che fa? Mi annusa?" ho riso a crepapelle per almeno un quarto d'ora. Immaginatevi la scena e la possibile faccia di lei e scommetto che riderete anche voi..😂😂😂..
Beh..dopo questo vi auguro una buona lettura e spero che il capitolo/i capitoli via piacciono..
Bye bye..😘😘

In sangue veritasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora