Fire.

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Passammo la notte a parlare di fronte al caminetto, adoravo l'inverno, Dicembre e l'avvicinarsi del Natale.

Parlammo davvero per quasi tutta la notte, mi parlava di lui e io lo ascoltavo, lo ascoltavo perché amo ascoltare le persone.

Mi parlava di quanto fossero belli Giulia e Gennaro, di quanto stavano bene insieme.

Mi disse che lui cantava e suonava la chitarra, mi fece sentire un pezzo durante la notte, mi insegnò le note e io sembravo una bambina attenta alle parole del maestro proprio come alle elementari.

Ci guardavamo e ridevamo, ci scambiavano sguardi e Alessio mi
toccava le mani e i polsi.

Aveva delle mani fantastiche, le due dita erano rovinate dalle corde della chitarra.

Il suo respiro era pesante, il mio cuore batteva forte ed era come un paradiso.

Fuori pioveva e la pioggia sembrava accompagnare le note di Alessio.

Ad un certo punto lui posò a terra la sua chitarra e si avvicinò a me, io chiusi gli occhi e immediatamente sentii le sue labbra sulle mie.

Una magia, un qualcosa di inaspettato, le sue labbra dolci che sfioravano delicatamente le mie accompagnate da un piccolo suono che si mischiava al ticchettio della pioggia sulla serranda.

Lui continuava a baciarmi, sempre più forte, come se fosse un bisogno naturale e la sua mano si muoveva lentamente fra i miei capelli.

La pioggia cadeva sempre più forte e all'aumentare del rumore quei baci avevano sempre più passione, più amore.

Ne avevo bisogno, di lui, di quei baci.

Era diventato essenziale, era il mio angelo, era tutto quello che ho sempre voluto.

Don't Wait For Your End To Love. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora