Stare con lui era fottutamente meraviglioso.
Lui era fottutamente meraviglioso.
Ogni volta che cercavo di aprire la bocca per parlare lui mi zittiva immediatamente.
"Diana non hai assolutamente niente da dire, cerca solo di concentrarti su di me, o dovrò baciarti ogni volta che provi a dire qualcosa!"
"Ah allora se dovrai baciarmi..."
Mi interruppe baciandomi davvero.
"...potrei cominciare con un monologo..."
Mi baciò ancora.
Risi.
Dio mio eravamo davvero fottutamente ubriachi e questa cosa mi faceva particolarmente ridere.
Sembrava così serio, anche da ubriaco.
Tornammo a casa.
Giulia e Genn erano ridotti malissimo.
Pensare che Giulia aveva la sigaretta in mano e se la stava prendendo con Genn convinta che lui gliel'avesse fregata.
Erano le sei del mattino, appena entrati ci sdraiammo a letto e Alessio mi prese la mano.
"Cazzo se sono ubriaco, tutto quello che dico da ubriaco lo penso davvero, quindi se tu mi rifiuterai potrò usare questo come scusa..."
Mi disse.
"Come sei stupido Alessio Iodice, credi davvero che avrei il coraggio di rifiutarti?"
Risposi guardandolo negli occhi.
"Me lo dai un bacio?"
Mi disse con gli occhi da cucciolino abbandonato.
"Anche due"
Mi avvicinai lentamente e appoggiai le mie labbra sulle sue.
Lui mi morse il labbro inferiore.
"Bello il succhiotto, chi te l'ha fatto?"
Disse con sguardo soddisfatto.
"Scemo." Dissi tirandogli un piccolo schiaffetto.
"Un altro bacio?"
"Iodice, c'hai per caso preso gusto?"
"Come potrei non farlo?"
Non potevo dire di no a quei suoi dolcissimi occhietti.
Così mi avvicinai di nuovo, ma lui afferò tutto il mio corpo e mi portò affianco a sé.
"Dove sei?" Chiese lui.
"A casa." Risposi.
"Proprio quello che volevo sentire.
Stai qui, con me."
"Alessio Iodice, non me ne vado."
"Non chiamarmi così, chiamami Alex."
"Va bene, Alex."
Cominciai a piangere, nemmeno io sapevo il motivo, ma cominciai a piangere a dirotto.
"Perché piangi?"
