4 ; Not-Really-Sleepin

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Decido di sedermi su una piccola poltrona in feltro bianco, impolverata, a guardare la piccola Tabatha.

Ha le piccole braccia cicciottine attorno al viso, quasi a proteggerlo. Le corte gambe sono richiamate verso il petto, il quale si alza e si abbassa ritmicamente. Talvolta la piccola bocca rosea emette dei piccoli gemiti.

Magari sta facendo incubi...

O magari dei sogni.

Sogni. Io... Anche io ho sonno.

***

Un forte calore mi pervade la pelle del collo, ritmicamente.

Apro gli occhi lentamente: Tabatha sta ancora dormendo ed io sono accasciata su un lato della poltrona.

Cerco di alzarmi per sgranchirmi braccia e gambe, ma un forte peso mi tiene premuta contro lo schienale.

Apro meglio gli occhi e mi giro, guardando davanti a me.

Logan è seduto sopra di me e...

Mi sta baciando il collo!

Lo spingo con tutta la forza che ho ma lui non si smuove.

-"Logan, staccati! Staccati!" grido, divincolandomi.

Finalmente toglie le sue labbra calde dal mio collo e lo guardo.

Ha gli occhi stranamente... assenti.

-"Logan, cosa stai facendo?" chiedo, spingendolo fino a farlo stare in piedi.

Lui mi osserva. Ma sembra non mi stia veramente guardando.

-"Scalett..." geme, le braccia lungo i fianchi mentre uno strano rigonfiamento si fa spazio in mezzo alle sue gambe.

-"Che cosa...?"

-"Vieni nel mio studio." afferma, e se ne va.

Cosa cazzo sta facendo?

Mi sistemo alla ben'e meglio, guardandomi su uno specchio locato dall'alta parte della stanza di Tabatha.

Decido quindi di fare quanto mi ha detto, lo raggiungo nel suo ufficio.

Prima di bussare, però, mi fermo con la mano sul pomello metallico.

Perchè mi stava baciando il collo?

Ma soprattutto... Perchè non mi dava fastidio?

Passo una mano incerta sul collo dove prima mi stava baciando, sentendo un lieve dolore su uno specifico lembo di pelle esattamente tra il lobo dell'orecchio e l'angolo della mascella.

Ti prego non un succhiotto.

Il problema principale è che non so cosa mi aspetta oltre la porta: l'uomo che mi stava baciando qualche momento fa o quello che si divertiva ad istigarmi? In ogni caso, mi piacerà.

Sospiro rumorosamente, prima di bussare ed aprire la porta.

-"Scarlett." mi chiama lui, seduto su una comune sedia d'ufficio, oltre una scrivania in legno scuro.

-"Sì?" chiedo.

-"Siediti." mi ordina, osservandomi sempre con gli occhi nocciola assenti.

Io eseguo.

-"Perchè mi hai..." tento di iniziare ma vengo interrotta da una domanda alquanto insolita.

-"Sei vergine?"

-"No." ammetto, la sincerità non è mai stata il mio punto forte, ma in questo caso... Sento di doverglielo, quasi.

-"Peccato. Anzi, forse meglio." parla monotono, senza provare emozioni "Almeno non ti farà troppo male."

-"Cosa, scusa?" chiedo, non sicura di volere una risposta.

-"Fare sesso, qui, su questa bella scrivania con un sonnambulo." continua, senza far trasparire nulla.

-"Sonnambulo?!" chiedo, sconcertata.

-"Giá." risponde semplicemente, per poi alzarsi dalla scrivania, raggiungere la porta alle mie spalle e chiuderla a chiave.

Ebbene, oltre la porta mi aspettava un sonnambulo.

-"Spogliati. O lo farò io." intima in quel tono monocorde.

Decido quindi di togliermi la maglia, sotto lo sguardo assente di Logan sonnambulo.

Non devo niente a quest uomo, eppure mi sto spogliando davanti ai suoi occhi nocciola.

Perchè?

Temo di iniziare a provare qualcosa per questo essere, stronzo o sonnambulo che sia.

Il desiderio.

-"Sei troppo lenta." afferma, muovendosi a lunghi passi verso di me, costringendomi poi ad alzarmi dalla sedia.

Prendendomi per le spalle, mi sbatte contro il muro facendo cadere un quadro che era appeso.

-"Logan..." lo chiamo, sentendo le sue unghie che - per quanto corte - si stavano facendo strada dentro la mia pelle.

-"Chiudi quella cazzo di bocca." dice, per poi premere furiosamente le mie labbra contro le sue in un bacio rude, cattivo mentre mi fa scivolare a terra i pantaloni e con essi il mio intimo.

Con un veloce movimento, mi pizzica il clitoride facendomi sobbalzare ed emmettere un gemito sulle sue labbra dure e morbide al contempo.

Con un dito inizia a massaggiarmi, per poi ridacchiare sulle mie labbra.

-"Cazzo, non avevo mai fatto a nessuna un effetto così immediato..." dice, comunque senza tono.

-"Cosa?" chiedo, mentre gemiti sommessi escono dalle mie labbra ormai distanti dalle sue.

-"Mi stai bagnando la mano, Scarlett." dice "Sei giá pronta per me." grugnisce, per poi sollevarmi per le natiche e farmi sedere sulla scrivania "Toccami." ordina.

Io eseguo: gli abbasso tutt'uno pantaloni e boxer, lasciando fuoriuscire una pulsante e lunga erezione tendente al rosso.

Inizio a massagiarlo, mentre inizia a gemere.

-"Fermati." ordina, ancora "Mettiti con la pancia sulla scrivania ed i piedi a terra."

Io eseguo: la scrivania è bassa e quindi sono completamente scoperta davanti a lui.

Con un forte movimento entra in me e mi sento immediatamente riempita.

Inizia a muoversi velocemente.

-"Cazzo, ancora." ripete.

I movimenti si fanno man mano più profondi e - dopo poco - viene con un sonoro gemito, poco dopo di me.

-"Scarlett." geme ancora, per poi uscire da me ed andarsene fuori dalla stanza senza una parola in più.

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