16 ; Crying

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Quando esco dal bagno, l'imbarazzo si impossessa di me in una maniera che non credevo realmente possibile.

Noto infatti Logan, disteso sul letto con le braccia nude incrociate sotto la nuca e le lenzuola che coprono il suo torso evidentemente non vestito.

-"Ce ne hai messo di tempo." sospira, continuando a fissare il soffitto senza nemmeno guardarmi e da un lato ammetto di essergli veramente grata.

-"Beh, okay..." dico, senza un senso, tanto per alleviare l'evidente tensione mentre mi mordicchio nervosamente il labbro inferiore. Effettivamente gran parte del tempo che ho passato in bagno è stato impiegato per capire come sentirmi meno in imbarazzo con questo minuscolo pezzo di stoffa.

-"Puoi venire a letto," taglia corto. Aspiro le mie labbra mentre mi avvicino al materasso matrimoniale "non mordo mica. Lo giuro." ridacchia senza alcuna traccia di umorismo.

Mi infilo silenziosamente sotto il lenzuolo mentre sento il leggero tessuto di raso salirmi oltre le cosce. Con un movimento nervoso, lo sistemo mentre scivolo piano verso l'estremità del materasso per interporre la distanza più vasta possibile tra me e Logan.

-"Hai intenzione di dormire?" gli chiedo, girando la faccia verso di lui, senza un reale senso logico pur di spezzare il velo di silenzio e di imbarazzo - ma solo da parte mia -.

-"Cos'altro vuoi fare di notte, scusa?" chiede, ruotando per la prima volta il viso verso di me "Voglio dire, ci sarebbero molte altre cose a patto che sia tu a chiederle."

Ed è allora che l'imbarazzo in me aumenta sino a raggiungere livelli che non credevo possibili. Lui, notando il mio rossore, sorride benevolo portandomi una mano sulla guancia. Muove le dita fredde nello spazio tra lo zigomo e la parte sinistra della mia mascella. Ed il calore si attenua come il sorriso di lui che da ghigno comprensivo diventa serio e quasi perso nei miei occhi. Ruota il suo corpo sino a rivolgersi completamente verso di me. Io faccio lo stesso, avvicinandomi lentamente a Logan con lo stesso ritmo con cui lo fa lui, sempre tenendo il suo palmo sul mio viso mentre il mio battito cardiaco accelera inesorabile in sintonia al suo. Tutto ciò è inevitabile: siamo due treni su binario unico, a velocità improponibili che finiranno per scontrarsi; in un modo o in un altro.

-"Grazie." sussurra invece, quando pochi centimetri ci separano e mi pare di sentire già il suo petto alzarsi ed abbassarsi a ridosso del mio "È stata una bellissima serata Scarlett. Grazie davvero. Buonanotte." dice, sussurrando prima di posarmi un bacio sulla fronte "Non ti sarai aspettata altro, vero?" ghigna.

Ammetto di non aver previsto una frenata di emergenza nel disastro ferroviario che mi ero immaginata. Lui sorride macabro, dandomi poi le spalle, coprirsi meglio con le coperte e rilassarsi sul cuscino. Rimango qualche momento a fissare le sue spalle perpendicolari sul materasso prima di decidere di fare lo stesso. Sospiro il più silenziosamente possibile. Sono veramente un'idiota. Dieci anni di differenza ed io penso di poterci avere una relazione? Trattengo un singhiozzo mordendomi le labbra. Serro con tutta la forza che possiedo gli occhi, sperando di non farmi sfuggire nessuna lacrima e di dormire perlomeno una notte tranquilla, se non proprio serena.

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-"Perché piangi?" sento sussurrare.

Stringo le palpebre, mettendomi supina. Apro lentamente gli occhi notando che Logan è in piedi, accanto al mio lato del letto.

-"Lasciami stare, sul serio." sbuffo, ancora nel ciclo di dormi-veglia.

-"Non sei nella posizione di fare richieste, mi pare." afferma Logan, monotono.

-"Che cosa...?" tento di alzarmi, per protestare ma non riesco: muovendo i miei arti noto con orrore che sono legata con dei pezzi di tessuto alle barre del letto.

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