Parte 11.

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#51. Peluche non banali.
- Morgan! Guarda cosa mi ha regalato una mia little fan! She was so cute! Che nome posso dare? -
Fedez alzò gli occhi al cielo e sbuffò sonoramente dalla parete del backstage su cui era appoggiato: Mika si esaltava sempre per i regali ricevuti dai suoi fan come un infante il giorno di Natale e puntualmente non mancava di condividere questa gioia con il suo "amichetto del cuore". Come da copione si aggiunse anche Victoria per la difficile scelta del nome: Morgan ne stava proponendo una decina, tutti rigorosamente di importanti musicisti autriaci, mentre la donna accarezzava la stoffa del peluche come fosse un gattino.
Seriamente, cosa c'era di così bello a ricevere un orsacchiotto blu scuro decorato qua e là con stelline e un arcobaleno sulla pancia? Ok, era un regalo fatto da una bambina, che probabilmente aveva speso i suoi risparmi per compraglierlo, ma che motivo c'era di essere così esaltati?
Ma qui siamo a X Factor o all'asilo Mariuccia?
Dopo qualche minuto Morgan e Victoria vennero chiamati al trucco per prepararsi alla lunga giornata di audizioni e Fedez si ritrovò da solo con il libanese.
- Fedè, tu cosa pensa? Come devo chiamare lui? - chiese ad un certo punto Micheal sorridendogli, il peluche in questione tra le braccia lunghe della pop star.
Il rapper guardò attentamente quello strano dono, dimenticandosi del suo iPhone per non sembrare scortese.
- Bo? Può andare.... - e si soffermò sulle decorazioni in stoffa - Non so, "Arcobaleno"? -
Mika alzò un sopracciglio mentre la bocca si storceva da un lato, in completo disaccordo. Il rapper in quel momento vide una delle facce più buffe mai viste sulla terra.
- Really? Ma è troppo ban... Benn... Come si dice? -
- "Banale"? - azzardò l'altro, incerto.
- Esatto! Sentito little bear? - e prese da sotto le braccia in stoffa il peluche come se fosse un neonato da far divertire - Fedè vuole darti nome banale, ma io troverò il nome adatto entro oggi! See you later Fèdez!- e se ne andò saltellando tra lo staff che salutava entusiasta.
Federico, ancora più perplesso di prima, decise di andandosene nel proprio camerino a prepararsi, chiedendosi il perché fosse stato così idiota da aver mandato la domanda di ammissione come giudice a Gennaio.
- Sono in un covo di matti e femminucce... - disse sottovoce chiudendo la porta dietro di sé.

Quel giorno era stato memorabile, e non era solo per lo stupendo orsacchiotto ricevuto: Fedez, il duro della situazione, si era commosso così tanto dopo la performance di un concorrente che aveva pianto. Era la prima volta che Mika lo vedeva abbassare le difese e questo lo aiutò a percepire una grande sensibilità sotto una corrazza di associalità che il suo collega stava cercando di erigere dal primo giorno in cui lo aveva incontrato.
Micheal sorrise a quell'immagine e appoggiò delicatamente il peluche sul suo comodino di fianco al grande letto.
- Oggi è successa cosa non banale, quindi meriti nome speciale. -
Si distese sulle lenzuola pulite con un balzo, senza smettere di fissare quei grandi bottoni neri sul muso del suo nuovo amico in stoffa.
- D'ora in poi, sarai Fedez. -

#52. Ci riproviamo?
- Ciao Andy. Qualunque cosa tu voglia dirmi sbrigati, non ho voglia di stare al telefono una vita. -
- Ciao anche a te, eh? Hai un'intervista questa sera? -
- No, ma sono stanco e voglio dormire, quindi sbrigati. -
- Non posso sbrigarmi, non ora che finalmente hai deciso di rispondere ad una mia telefonata! -
- Rispondere ai tuoi messaggi basta e avanza, fidati. -
- Micheal per favore! È importante! Ho rifiutato uno straordinario al lavoro per provare a contattarti... -
- Tu che rinunci al lavoro per parlare con qualcuno? Sicuro di essere Andreas Dermanis? Non è che sei un alieno che si è impossessato del suo corpo? -
- Sai bene che il lavoro è importante per me, sai cosa vuol dire rinunciarci. Non potresti ascoltarmi e poi criticarmi? -
- E va bene. Dimmi. -
- Avrei preferito dirtelo di persona: Micheal tu.... Tu mi manchi, moltissimo. Penso di avertelo scritto molte volte... -
- Centoquindici volte. Le ho contate. -
- Sono serio! Pensavo che sarei riuscito a superare tutto questo, ma quasi nove anni sono troppi da dimenticare. -
- Ma davvero? Non mi dire... -
- Lo so, hai ragione! Solo, io.... Io ho provato a uscire con qualcuno, rifarmi una vita con un altro: sono andato ovunque e ho incontrato molte persone, ma non riuscivo a togliermi dalla testa i nostri momenti insieme, belli o brutti che fossero. Sei troppo importante e non voglio perderti. -
- Mi stai davvero chiedendo di ritornare insieme? Non ti sembra che siano passati un po' troppi mesi dalla nostra rottura? -
- Sei tu che hai interrotto i contatti con me, non io! Ti ho anche scritto un'infinità di email, ti ho chiamato su skype e mandato sms a più non posso! Come te lo devo dire che ti amo? -
- In italiano, ultimamente è la mia lingua preferita. -
- Micheal, io vorrei seriamente riprovarci, per provarti che sono cambiato e che posso cambiare, in meglio. Tra qualche mese vado in Grecia a trovare i miei e ho prenotato una camera d'albergo doppia, per noi, per stare qualche giorno insieme come ai vecchi tempi. -
- Nessuno ti ha chiesto di farlo. -
- È vero, ma so anche che ci tenevi sempre a viaggiare per l'Europa ed il nostro primo viaggio da coppia è stato in Grecia. Sei la persona più speciale che conosca e solo ora ho capito quanto sia stato sciocco non ricordarmelo negli ultimi quattro anni. -
- ..... -
- Posso almeno chiederti di pensarci sù? -
- Vedremo Andy. Grazie del pensiero. 'Notte. -
- Buonanotte. -

Midez: Life DrabblesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora