Parte 15 - Micha

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Micha

Mi sono alzato euforico stamattina,  non so cosa mi prende, ma sapere che passerò del tempo con quella ragazza mi elettrizza.
Mi vesto in fretta, ho voglia di lasciare questo appartamento prima possibile, chissà che magari la incontro.
Busso alla porta di Thomas che mi si para davanti ancora in pigiama.
''Dai amico, muoviti o facciamo tardi.'' esclamo.
Per la prima volta non voglio arrivare tardi a lezione e proprio stamattina Thomas doveva decidere di alzarsi tardi.
''Dai entra.'' replica mentre mi guarda con gli occhi assonnata.
''Faccio una doccia al volo e andiamo'' continua e, prima che possa convincerlo a rimandare la doccia a quando torniamo una volta finiti i corsi, si è già chiuso la porta del bagno alle spalle.
Maledizione.
Vuole proprio vedere la parte peggiore di me oggi.
Decido di ingannare il tempo telefonando Tyler, non lo sento da quando sono partito.
E, anche se è una pessima idea chiamarlo tanto presto, decido di farlo comunque.
Devo richiamarlo due volte prima di ricevere una risposta e, come sospettavo, devo averlo svegliato.
''Ehi amico, che succede?'' chiede con un tono misto tra il curioso e l'alterato.
''Ho conosciuto una tipa'' rispondo senza rendermene conto.
Ma che mi è presto?
Tyler si prenderà gioco di me a vita.
''Te la sei scopata?''
''Cosa? No! Lei non è come le altre!'' affermo subito.
Mi da immensamente fastidio che pensi che sia una qualunque, non la conosce nemmeno.
Beh, a dir la verità nemmeno io.
''E allora ci esci?'' chiede impertinente.
''Emh... in realtà no, temo che non sappia nemmeno come mi chiamo, ma ci sto lavorando!'' replico.
''Bene, spero che quando verrò, tra qualche settimana, sarai a buon punto!''
Faccio per rispondere ma la porta del bagno si apre e ne esce Thomas pronto per uscire.
''Ti devo lasciare, devo andare, ciao" saluto riattaccando.
''Allora andiamo signorina?'' chiedo in tono ironico a Thomas.
''Coglione!'' esclama superandomi e dirigendosi verso la mia auto.
Ormai ha capito che senza la mia auto non vado da nessuna parte.
Prima di mettere in moto fisso l'orologio e mi accorgo che siamo già in ritardo.
Fantastico, ma almeno stavolta ho un buon motivo per correre.

Parcheggio l'auto e mi dirigo nella direzione opposta a quella di Thomas, oggi non abbiamo nessun corso in comune.
''Ci vediamo alla fine delle lezioni.'' saluta andandosene.
Mi dirigo con tutta calma verso l' aula in cui si terrà la mia prima lezione della giornata, sono in ritardo ma questo non è un motivo valido per mettersi a correre.
Amo la velocità solo quando sono seduto nella mia macchina.
Ma ovviamente non tutti la pensano così.
Mi ritrovo travolto a terra da una chioma rossa, alzo lo sguardo e Molly mi sta fissando coi suoi occhioni verdi.
''Ehi scheggia dove corri?'' le chiedo pronunciando le prime parole che mi escono da bocca.
Scheggia?
Potevo inventarmi di meglio, ma più ci penso e più lo adoro.
''Scusa non volevo'' esclama con un'espressione preoccupata.
Si tira su e inizia frettolosamente a rimettere in ordine tutto ciò che le è caduto.
Ma più cerca di affrettarsi e più le cose le sfuggono via dalle mani.
È goffa nei movimenti ma è assolutamente adorabile.
Inizia a farfugliare qualcosa sull'essere in ritardo e sul fatto che non può entrare in aula a quest'ora.
Sinceramente non le capisco tutte queste sue preoccupazioni.
Che importa se entri 20 minuti dopo?
''Bene, allora andiamocene via!'' le propongo.
Mi fissa con un'aria perplessa e vorrei sapere a cosa diavolo sta pensando.
Ha un'espressione indecifrabile in questo momento, probabilmente si starà facendo un milione di problemi per una stupida lezione.
''È solo una lezione.'' continuo cercando di convincerla.
Se tra 2 minuti non accetta sarò costretto a portarla via con la forza.
Fortunatamente fa la scelta giusta e si incammina nella mia direzione.
La guardo con un sorriso trionfante.
Bene, questa l'ho vinta io, Micha 1, Molly 0.

Le faccio strada conducendola fino alla mia macchina che lei si sofferma a guardare con un'espressione diffidente; deve avere davvero pochissima fiducia in me.
''Dai, non mordo mica!'' le dico con un sorriso per cercare di sdrammatizzare la situazione.
Faccio il giro dell'auto e salgo mentre lei si sistema nel posto affianco al mio.
Ho portato tante ragazze in quest'auto.
Ho sempre amato quest'auto.
Ma improvvisamente sento che c' è qualcosa di sbagliato nel vederla seduta lì mentre si guarda intorno curiosa.
Come se per la prima volta mi sentissi in colpa per tutte le volte in cui ho trattato male una ragazza; come se per lei non fossi abbastanza.
Accantono quei pensieri prima che mi rovinino la giornata.
Metto in moto e mi rendo conto che non ho la più pallida idea di dove portarla.
''Allora scheggia, dove vorresti andare?'' decido di chiederle alla fine.
''Non chiamarmi così'' replica imbronciata.
È assolutamente adorabile, ma non voglio rovinare la giornata a nessuno dei due così lascio perdere quel soprannome, per ora.
''Ok, Molly, dove preferisci andare?'' chiedo in tono sarcastico.
Mi guarda con un'espressione che è un misto tra il sorpreso e il confuso.
Che c' è? Le ho solo chiesto dove vuole andare!
''Come fai a sapere come mi chiamo?'' chiede quasi in un sussurro.
Ecco, bravo Micha, adesso le sembrerai uno stalker!
''I tuoi fogli, devo averlo letto mentre ti sono caduti.'' rispondo frettolosamente.
La sua espressione è ancora confusa, probabilmente non l'ha bevuta; così decido di continuare come se non si fosse accorta di nulla.
''Io mi chiamo Micha comunque. Adesso andiamo.'' rispondo e accendo la radio.
Non voglio che mi faccia altre domande, non voglio che scopra che ho cercato informazioni su di lei, le potrei sembrare un completo idiota.                                              

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