Capitolo 6

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"Quindi pensi che andrai?" Mi chiede Nancy arricciolando i suoi spaghetti intorno alla forchetta. Per pranzo ci siamo fermate ad un ristorante italiano poco distante dal bar.

"Assolutamente, perché?" Sta mettendo in dubbio che dovrei?

"Non so, se ne esce così, dal niente, dopo mesi. Ti invita ad una festa a casa di un suo amico, senza nemmeno chiederglielo" fa spallucce "È solo strano" dice per poi mangiarsi una forchettata di pasta. Io gioco con il mio cibo rimasto nel piatto ipotizzando una teoria.

"Be' sarà una di quelle feste giganti dove tutti invitano tutti" ipotizzo.

Nancy mi guarda "Forse hai ragione" detesto quando fa così.

"Avanti! Dimmi cosa stai pensando!"

"Penso solo che sia strano Amy, ma fai bene ad andare, potresti conoscere qualcuno e divertirti un po'" sorride per poi bere un po' d'acqua.

"L'ultima volta che hai detto così mi sono svegliata con un ragazzo nel letto" dico seria. Lei scoppia in una risata.

"Perché non lasciare che risucceda? Non con lo stesso però, altrimenti diventa una cosa seria" si prende gioco di me.

"Perché non è da me! L'unico ragazzo con cui avevo fatto sesso era Michael" prendo un boccone dal mio piatto.

"E adesso siamo a quota due, perché non salire a quota tre venerdì sera?" Ridacchia.

"Perché no! Vuoi farmi diventare una sgualdrina?"

Sospira sconfitta "no stupida, voglio che tu ti diverta, e che tu smetta di pensare a quel coglione di Michael. Lui non ti merita! Hai solo ventidue anni cristo santo, io alla tua età mi divertivo" le lancio un occhiataccia.

"Io mi diverto!" La mia voce sale di due ottave.

"Stai pranzando con una trentacinquenne, hai solo un'amica, che è riapparsa dopo mesi, e stai a tormentarti per un ragazzo che ti ha trattato come uno straccio. Le nostre definizioni di divertimento sono un tantino diverse" ha ragione, lo so che la ha. Ma non posso ammetterlo.
Sospiro sconfitta.

"Si, venerdì dovresti andare, avrai occasione di farti nuovi amici, Lea o meno" mi fa l'occhiolino. Le sorrido riconoscente.

"Sei andata all'appuntamento di quell'uomo?" Chiedo ripensando a quel cliente.

"Chi?" Chiede facendo la finta tonta.

"Avanti Nancy! Quello del bigliettino" la incoraggio.

"Oh, si" ma non mi dire!

"Chi è?" Ammicco.

"Un amico di vecchia data, l'ho rincontrato giorni fa" dice con nonchalance.

"E?" Non farti strappare le cose di bocca, dai!

"Be', siamo andati a cena fuori" capisco che non me ne vuole parlare ma la curiosità è troppo forte, così la fisso, sperando che mi dica qualcosa in più. Quando alza lo sguardo nei miei occhi sospira.

"Non è come pensi" si interrompe per prendere un grande respiro, e a quel punto capisco che avrei dovuto lasciar perdere "E' un vecchio amico di Fred, non si sentivano da un po', ma è venuto a sapere dalla chiacchierona di sua madre che ha perso il lavoro e che ha preso il vizio di bere..." dovevo decisamente lasciar perdere "così mi ha invitata a cena e non avendo più il mio numero ha chiesto a te. Si è assicurato che io stessi bene e si è preoccupato dicendomi che se mai avessimo bisogno lui e la sua famiglia ci saranno" racconta con aria triste.

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