Imboscata

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Sentendo freddo mi sveglio. Apro gli occhi guardandomi attorno. È stato un sogno?
Quello che è successo ieri sera era un sogno?
La mia espressione dapprima sorridente diventa delusa. Mi sembrava troppo bello, troppo strano.

Giro la testa verso la finestra, notando che l'altro lato del letto è disfatto. Improvvisamente sorrido. Non'è stato un sogno. So perfettamente che sono ridicola, ma purtroppo è così, non riesco a farne a meno. Mi sono resa conto che Elaine, l'ex spia della C.I.A, si è presa una cotta per Daniel Petrov, il miglior agente operativo del KGB. Che situazione strana.

Ripensando a ieri sera mi domando come faccio ad essere ancora viva. Insomma, tra me e Danil non'è successo nulla che andasse oltre al lavoro professionale - questo almeno fino a ieri sera. Con Steve invece, sono andata oltre un bacio a stampo; ma nonostante tutto non mi sono mai sentita così con lui, come con quel semplice e casto bacio di Danil.

Questo perché lui mi piace, oltre all'attrazione fisica. Mi porto le dita alla bocca sfiorando con la punta quei lembi di pelle rosee. Scendo dal letto mettendolo a posto prima di uscire dalla stanza. Mi dirigo verso la cucina, dalla quale sento un buon profumo di caffè. Vedo Danil girato di spalle intento a fare dei pancakes.

Sorrido nel vederlo così concentrato. Mi siedo sullo sgabello dietro il lungo bancone di marmo nero. Inizio a giocare con le dita della mano non sapendo cosa fare. Non mi sono mai trovata in una situazione del genere. Non con la consapevolezza di avere di fronte il ragazzo che mi piace. Ormai è innegabile, se ne sono accorti anche i muri.

Spegne il fornello mettendo nel piatto 2 pancake dall'aspetto buonissimo. Si gira sorridendomi. Posso dire di sentire il cuore partire con la musica e le gambe cedere; nonostante io sia seduta sulla sedia.

Fa il giro del ripiano sedendosi accanto a me, mettendomi il piatto con un bicchiere di frutta davanti.《A cosa devo tutta questa energia?》domando curiosa mentre porto la forchetta alle labbra. Come avevo immaginato i pancakes sono squisiti.

Si gira a prendere una cartellina gialla che non avevo visto.《Credo di aver trovato qualcosa》si avvicina mostrandomi una foto sul foglio. La osservo bene.《Si tratta di un magazzino abbandonato, che in principio veniva usato come luogo di tortura》inizia a raccontare mentre io mangio.

《Credo che dovremmo darci un'occhiata. Tanto per assicurarci che non ci sia nulla di fuori posto》propone guardandomi in attesa di una risposta. Annuisco bevendo un sorso di succo.《Credo sia un'ottima idea》concordo alzandomi.

Lo lascio in cucina e torno in camera mia.
Prendo vestiti e scarpe e vado in bagno per farmi una doccia veloce. 15 minuti dopo, quando esco, vedo Danil già pronto per uscire.
Mi soffermo per qualche istante ad analizzare la sua figura.

L'ho già detto che quel cappotto nero lungo gli valorizza il petto? Per non parlare di quei jeans scuri che gli fasciano in modo impeccabile le gambe. Mi mordo il labbro inferiore scuotendo la testa. Non'è il momento adatto per pensieri del genere.

Lo seguo mentre va verso il garage. Si gira a guardarmi con un sorriso strano.《Quale auto preferisci?》alzo la testa guardandolo sorpresa. Sta facendo scegliere a me l'auto? No, impossibile. Devo per forza aver capito male.

《Ma non avevi una tabella giornaliera da rispettare?》domando curiosa e confusa allo stesso tempo. Incastra il labbro inferiore tra i denti bianchi.《Di solito si, ma per oggi facciamo un eccezione》mi fa l'occhiolino.

Sul mio visto appare un sorriso ampio e genuino. Sono troppo entusiasta della possibilità che mi ha offerto. Giro la testa passando in rassegna ogni singola auto presente nel garage. La scelta è dura; ma alla fine i miei occhi si posano su un'auto dall'aspetto lungo di colore grigio metalizzato. Non so di che marca è, ma mi piace.

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