Finale alternativo

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Prendo un sorso del mio cappuccino continuando a sfogliare i dossier.《Se continui così ti verrà un mal di testa 》mi rimprovera Steve.《Lo so, ma devo capire chi è 》sospiro sconsolata.

Sorridendo lievemente si siede accanto a me.《Lo scoprirai》prova a rassicurarmi mettendo una mano sulla mia. Questo contatto mi sembra così strano.
Non ci siamo mai comportati così. E devo dire che mi piace. Mi piace averlo al mio fianco.
È una bella sensazione sapere che ho anche dei amici.

Sorridendo annuisco. Lo vedo rizzare la schiena sulla sedia scomoda del bar. Siamo qui perché Danil è dovuto andare a parlare con un tipo qui vicino.
Noi invece siamo rimasti qui. O meglio, io sono rimasta qui e Steve mi fa da guardia del corpo.

La scelta era tra lui e una squadra di agenti della KGB. Quindi immaginate la mia decisione. Insomma, non posso stare con dei tizi sconosciuti incollati a dosso per tutto il giorno. Devo anche lavorare. Danil ha insistito che ci fosse qualcuno a proteggermi. Dopo quella lettera il suo senso di protezione è aumentato a dismisura.

Sono già passate 3 ore e il conto alla rovescia è iniziato. Mi agito sulla sedia non riuscendo più a stare qui seduta senza fare nulla. Steve alza lo sguardo passando dalla tazza di caffè a me. Scuote la testa.

《Smettila》mi avvisa con tono grave. Corruccio la fronte confusa.《Cosa ho fatto?》esalo un respiro strozzato.《Non puoi continuare a muoverti come un animale in gabbia. Mi metti agitazione》continua serio. Steve serio non mi piace. Mi fa venire la pelle d'oca - in senso negativo. Sorrido leggermente intimorita.

《Non riesco a stare ferma su questa dannata sedia. Ci sto ormai da 3 ore》mi lamento massaggiando alla bell'e meglio il sedere.《Non mi sento più le gambe》faccio una smorfia annoiata.

Steve si alza di scatto allona la tazza, ormai vuota, e mi guarda. Fa il giro del piccolo tavolo e mi porge una mano. Lo guardo dubbiosa.《Che vuoi fare?》sbatto gli occhi stordita.《Fidati di me》sorride mantenendo la mano in aria.

Con esitazione la prendo alzandomi.
Che cosa ha in mente? Con la mano intrecciata alla mia usciamo dal retro del bar.
Nel viale dietro al bar c'è una bella moto tutta nera, la sua. Sbatto le ciglia mettendo a fuoco l'immagine.

《Non vorrai mica farmici salire, vero?》chiedo sospettosa. Sorride sedendocisi sopra.
Si gira verso di me e mi porge un casco tutto nero. Titubante me lo metto in testa allacciandolo sotto il mento. Dopo l'incidente non sono più andata in moto.

《Stringiti forte》urla quando fa partire la moto. Prende la mia mano mettendosela intorno al petto. Seguo il suo consiglio stringendomi a lui. Inizia a sfrecciare a tutta velocità tra le strade di Mosca.

È così bello sentire l'aria sbattere contro la pelle scoperta.
Appoggio la testa contro la sua schiena chiudendo gli occhi per sentire meglio il sangue fluire velocemente sulle guance. Mi è sempre piaciuta la velocità.

Continuiamo a correre a tutta birra finché non ferma la moto scendendo. Steve si toglie il casco poggiandolo sul manubrio. Faccio altrettanto guardandomi in giro. Senza dire una parola mi prende la mano trascinandomi verso un recinto.

《Dove stiamo andando?》chiedo sorridendo.
Si gira verso di me ghigando.《Tra poco lo vedrai》ride continuando a camminare. Una volta di fronte al recinto Steve stacca la mano dalla mia alzando la rete da qualche parte.

Mi fa segno di passare mentre mantiene alzato il recinto. Faccio come detto in silenzio.
Entra abbassando la rete e prendendomi nuovamente per mano mi trascina verso un edificio vuoto e grande.

Tira le mie dita fino ad arrivare ad una rampa di scale di pietra. Inizia a salire le scale velocemente obbligando me a fare altrettanto. Inizio a sentirmi mancare l'aria visto tutti quei gradini infiniti.

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