JUST IN LOVE |JB|CD|AG|

WOULD YOU BE MY GIRLFRIEND?

Capitolo 15

"Ciao Miley ti trovo bene, allora come stai?"
Dico io sorridendo falsamente
"Davvero mi chiedi come sto? Ariana non la passerai liscia, mi hai rubato il ragazzo" dice urlando a l'ultima frase
"Lei non ha rubato proprio nessuno, io e te non siamo mai stati fidanzati Miley, scordatelo e adesso vai via" dice Justin apparendo dietro di me all'improvviso e mettendomi un braccio sulle spalle, e girandomi noto un sorrisetto sulle sue labbra
"Ma just c-come?" Dice lei con le lacrime agli occhi
"Niente ma, niente come e niente di niente, ciao Miley"
"Vabene Justin ma ve la farò pagare cara, lo giuro" dice sbattendo un piede a terra e andando verso il suo gruppo, un po' mi ha fatto paura.... Cosa vorrà fare?
"Allora piccola, stasera andiamo a cena?"
"È un'appuntamento?" Dico felice
"Forse si, forse no, se tu vuoi che sia un'appuntamento allora si" dice dandomi un bacio sulle labbra e facendomi un'occhiolino ed entrando a scuola sotto lo sguardo di tutti.

Dopo sei strazianti ore di scuola finalmente la campanella suona, uscendo da scuola vedo Nash che viene verso di me
"Arii" dice abbracciandomi
"Nash così mi fai male, mi stai rompendo le ossa" dico ridacchiando.
"Oh scusami piccola" dice dandomi un bacio sulla guancia
"allora che fai stasera?, Io e Cameron andiamo ad una festa con dei nostri amici, tu cosa fai vuoi venire?"

"Non penso Nash, devo andare a cena con Justin, è un'appuntamento" dico eccitata saltellando qua e là
"Capisco allora ci vediamo domani?"
"Certo, ciao Nash ti voglio bene" dico dandogli una pacca sulla spalla e salutandolo con un bacio sulla guancia
"Okay ciao piccola".

Dopo dieci minuti torno a casa ed entro, non vedendo nessuno vado in cucina e come sempre c'è un fogliettino attaccato al frigorifero:
-Siamo a lavoro, c'è il pranzo nel frigo, dopo mangiato sparecchiate tutto mi raccomando.
Baci Mamma-

Okay adesso so che mia madre non c'è e che è al lavoro come sempre ed anche mio padre,
Salgo le scale ed apro la mia stanza, noto i miei fratelli seduti sul mio letto che parlano, sbuffo e loro si girano
"Cosa ci fate in camera mia?"dico incazzata e incrocio le braccia davanti al petto.
"Ari ci dispiace tantissimo, volev-"
"No Andrea non parlare, fuori di qui,ORA" dico indicando la porta
"Ari" incomincia Jacob ma lo fermo
"Mi chiamo Ariana, per gli amici e per la mia famiglia Ari"
"Cosa? E noi allora cosa siamo estranei?" Dice Andrea alzandosi dal letto e facendo sobbalzare sia me che Jacob
"Esatto, mamma mi ha detto tutto al telefono prima, non volete il bambino? Benissimo, allora SPARITE-DALLA-MIA-VITA."

"Siamo fratelli Ariana, fai la seria non possiamo sparire dalla tua vita" parla Jacob che fino ad ora si è stato zitto
"Fratelli? Io non ho fratelli... Ne ho solo uno che è nella pancia di MIA MADRE, adesso uscite fuori di qui"
"Stai scherzando vero? Lo so che stai scherzando, fai la seria Ariana" dice Andrea e parlando noto che ha le lacrime agli occhi,
Sospiro e dico spazientita
"mai stata più seria Andrea, dal momento che non volete più il bambino consideratemi morta, adesso per favore lo dico un'ultima volta. Fuori dalla mia camera."
Dopo aver parlato, Andrea e Jacob se ne vanno con le lacrime agli occhi, ma se non vogliono il bambino si devono dimenticare di me. Come possono essere così insensibili? Anche io ero spiazzata all'inizio ma è una notizia stupenda che avremo un'altro fratello o sorella!
Prendo il cellulare e mi appoggio sul letto; subito vedo 2 messaggi di
Cameron e Justin
Leggo prima quello di Justin
-ti vengo a prendere alle 8, mi raccomando fatti trovare pronta, Ti amo piccola-

-Vabene Justin, Ti amo Anche io-
Gli rispondo subitissimo

Poi apro quello di Cameron

-Ho saputo di te e Justin, sono felice per voi, voglio solo incontrarti un'ultima volta. Vediamoci tra mezz'ora nel retro del giardino di casa mia-

Cosa intendeva per un'ultima volta?

-Okay Cameron ma devi spiegarmi quel "un'ultima volta".-

Spengo in cellulare non avendo avuto risposta da Cameron, decido di mangiare quello che c'è nel frigo, sparecchio e salgo mettendomi le scarpe per andare nel retro.