14. Tu ancora nonno di me io?

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Quando Cupido fu uscito dalla sala del trono, Giove sentì un pezzetto del proprio cuore rompersi.

Ripensò agli occhi pieni di dolore di Louis, durante la loro ultima discussione, e allo sguardo distrutto che gli aveva rivolto, quando gli aveva detto che non lo considerava suo figlio.

Il dio rise amaramente di fronte a quella che invece era la realtà...amava Louis più dei suoi veri figli e l'aveva amato fin dalla prima volta in cui l'aveva visto.

Solo che l'odio cieco, che nutriva nei confronti di Ade, non l'aveva fatto ragionare e l'aveva spinto a trattare male le persone che amava.

Emettendo un profondo sospiro, si alzò ed uscì dalla sala del trono.

Non appena si avviò lungo il corridoio, che l'avrebbe portato all'uscita del palazzo, vide Cupido seduto per terra, con le ali avvolte intorno al corpo.

" Ti avevo detto di tornare a casa" disse serio Giove.

" Me io triste e no forza per camminare" rispose il bimbo.

Il dio scosse la testa sorridendo, si chinò e lo prese in braccio.

Cupido lo guardò con occhi timorosi, ma, quando vide che l'uomo sorrideva, fece un timido sorriso e gli afferrò la barba con una mano.

" Tu ancora nonno di me io?" chiese titubante.

" Sì, piccoletto, e scusa per quello che ti ho detto prima..."

" Fa niente....e tu aiutare Armonia ?"

" Cercherò di fare il possibile per riportarla a casa....adesso andiamo dai tuoi genitori..."

Giove si avviò fuori dalla porta e, tenendo fra le braccia Cupido, si diresse a casa di Louis.

Quando Giunone vide arrivare il marito con il bambino, che si teneva attaccato alla sua barba, sorrise apertamente.

" Che vi avevo detto?"affermò rivolgendosi a tutti i presenti.

Il padre degli dei salutò con un cenno del capo e, schiarendosi la voce, disse:

" Ho deciso che andrò da Ade, negli Inferi e cercherò di riportare indietro Armonia...qualcuno mi ha convinto ad ascoltare il mio cuore..."

" Me io!" gridò Cupido, strattonandogli la barba.

" Grazie, Giove....te ne sarò grato per sempre..." sussurrò Harry.

Louis, invece, sollevò gli occhi sul padre e, dopo averlo guardato a lungo, si alzò ed entrò in casa.

Giove, allora, mise Cupido fra le braccia di Giunone e seguì il figlio.

Lo trovò in cucina, seduto su una sedia, con una mela in mano,

" Non ho mai pensato realmente ciò che ti ho detto...il fatto è che ero così accecato dall'odio verso Ade che la mia mente non ragionava più...
Se tu mi rifacessi quella domanda...io ti risponderei che, fra te e uno dei miei numerosissimi figli naturali, sceglierei sempre te e non è giusto...lo so...ma ti ho amato e ti amo più di tutti loro, più che se fossi veramente mio figlio..."

Louis alzò lo sguardo e sorrise:

" Avevo bisogno di sentirmelo dire...padre"

" Lo so....e io...avevo bisogno di dirtelo..." rispose Giove.

Me io.... ( saga di Cupido libro 3)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora