18. Cena in famiglia

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Fobos e Deimos stavano tornando a casa, quando videro Cupido che andava loro incontro.

" Dove vai tutto solo? Ci sono novità?" chiese Fobos.

" Me io venire dire voi cena con nonni perché Armonia tornata e Ade fatto pace con nonno di me io e...e nonno di me io raccontato di Ipnos inghiottito...."

" Inghiottito?" chiese Deimos perplesso.

" Terra mangiato lui...." rispose serio Cupido.

" Beh....è tutto chiaro..." sorrise Fobos.

" Fate fare altalena a me io?" chiese il bimbo con gli occhioni colmi di speranza.

I gemelli annuirono e Cupido cominciò a sbattere le ali felice.

" Fobos tieni mio cavallino favore "

Il ragazzo obbedì e poi lui ed il fratello presero il bimbo per mano e cominciarono a farlo ondeggiare.

In questo modo, i tre giunsero a casa e trovarono la tavola già apparecchiata in giardino.

Dopo aver depositato il bambino a terra, corsero ad abbracciare Armonia e a ringraziare Giove per averla riportata a casa.

La cena si svolse in un clima allegro e spensierato e Cupido svolazzò da una persona all'altra, facendosi coccolare da tutti.

Louis, ad un certo punto, si schiarì la voce ed un po' incerto disse:

" Armonia, se vuoi puoi andare a trovare Podalirio....basta che non ti fermi più di dieci minuti...."

La ragazza sorrise dolcemente e rispose:

" Papà....impiego dieci minuti solo ad arrivare a casa sua..."

" Oh....beh...in questo caso...puoi fermarti quindici, massimo venti minuti..."

" Vai pure, tesoro, e fermati quanto vuoi....solo non fare troppo tardi..." intervenne dolcemente Harry.

Armonia sorrise felice, salutò i presenti e si diresse verso l'abitazione di Podalirio.

Cupido, intanto, raccolse nel prato alcune margherite e ne fece una coroncina.

Con la sua creazione svolazzò in braccio a Louis e gliela mise in testa.

" Tu bellissimo ora...sembri signorine ninfe che piacciono a Fobos..."

Fobos e Deimos scoppiarono a ridere e Giove li seguì poco dopo, non riuscendo a trattenersi.

In un istante il vino che i tre stavano bevendo prese fuoco e il padre degli dei si trovò la barba tutta bruciacchiata.

" Come hai osato?" sibilò Giove, fingendosi offeso.

" Sono pur sempre il dio della guerra, adorato padre..." rispose Louis.

" Nonno.....nonno..." gridò Cupido " fulmini...fulmini....lancia uno...."

Giove allungò una mano e subito in essa comparve una saetta, che il dio lanciò immediatamente in cielo, scatenando un temporale.

" Padre...hai fatto piovere sopra la casa della dea della discordia..." disse Louis.

" Non ho fatto apposta!" si difese Giove.

" Certo che lo hai fatto" ribadì Giunone " sei peggio di un bambino, a volte!"

Me io.... ( saga di Cupido libro 3)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora