Questa ff l'ho fatta per un concorso, quindi non è quella "reale". Essendo due fanfiction xon gli stessi personaggi, le ho numerate con numeri semplici, come vedrete voi stessi.
Spero comunque vi possa piacere la storia.-🌸-
Fandom: Inferorum Gemmae
Personaggi: Lucifero e Michele
Rating: Verde-🌸-
Era arrivata un'altra festa.
I demoni non potevano esserne più felici: adoravano quegli incontri dove potevano fare baldoria e prendere in giro gli angeli.
Solo la famiglia reale era l'eccezione alla regola. Erano nobili e dovevano comportarsi come tali.
Lucifero però era felice del fatto che potesse lasciarsi un po' andare; era Lucio il re, ora, non lui.
Stava parlando con Gadreel sotto gli occhi vigili di Lilith quando sentì qualcuno chiamarlo.
《Lucifero, ti devo parlare》 disse Michele.
Il diretto interessato fece un cenno per fargli capire di aver sentito e licenziò Gadreel.
Era curioso, oltre che sospettoso; Michele non gli parlava mai in privato, a meno che la questione non fosse seria.
La voce di Lilith lo riportò al presente: 《Io vado, Lucifero. Ti aspetto》
Lucifero aveva il sospetto che il vero motivo della presenza della moglie fosse che non si fidava di lui, specialmente con Gadreel nei dintorni.
Seguì con lo sguardo Lilith, controllando che nessuno osasse sfiorarla nemmeno con un dito.
Una volta entrata negli inferi, Lucifero raggiunse Michele.
《Che hai da dirmi di così importante, pennuto?》
《Seguimi. Qua potrebbero sentirci》
Lucifero sbuffò e lo seguì, fino a raggiungere una piccola radura in mezzo al bosco priva di alberi.
Il demone osservò Michele, impegnato a guardare il cielo pensieroso.
《Ti ricordi quei tempi in cui eravamo uniti?》 chiese piano.
《No. Non ricordo nulla di quel periodo e nemmeno lo voglio》 rispose Lucifero seccato.
Michele si girò verso di lui. Aveva un'espressione indecifrabile dipinta sul viso.
《Io sì. Per un certo periodo avevo quasi pensato...》
L'angelo esitò e Lucifero disse: 《Muoviti, pennuto. Ho altro da fare che stare qui ad ascoltare i tuoi discorsi》
《Avevo quasi pensato che fossi tu l'angelo promesso a me》
Il demone alzò lo sguardo su di lui. Non sapeva che dire, e questo accadeva assai di rado.
Ritrovò la voce e disse: 《Nessuno di noi due era promesso a qualcuno》
《È per questo dopo avevamo preso l'iniziativa》
Lucifero ebbe la sensazione di essere leggermente arrossito. Era imbarazzante ricordarlo.
Michele se ne accorse e disse: 《Te lo ricordi》
《Le umiliazioni sono difficili da dimenticare》
L'angelo si avvicinò al demone.
《Non mi eri sembrato tanto umiliato, all'epoca》
《I tempi cambiano》
《A me però quei tempi mancano, Lucifero. In realtà mancano anche a te, solo che non lo vuoi ammettere》
Lucifero non rispose. Era a disagio, anche se non lo dimostrava; era sempre stato abituato ad essere lui a tenere in mano le redini del gioco, ma in quel momento era Michele ad avere quel ruolo.
L'angelo avanzò di un altro passo. Ormai erano uno di fronte all'altro.
I due si squadrarono in silenzio.
Lucifero non aveva dubbi sulle sue intenzioni, ma non si mosse, nemmeno quando le labbra di Michele toccarono le sue.
Era un bacio dolce, tipico degli angeli, che il demone aveva provato e dimenticato.
Fu sommerso da una valanga di ricordi. Aveva detto di non ricordare nulla, ma era una menzogna; il demone ricordava perfettamente quelle serate passate con Michele a baciarsi, o anche solo a farsi compagnia a vicenda abbracciati l'un l'altro.
Era quella l'unica cosa che gli era mancata del paradiso.
Attese un momento, giusto per far pensare a Michele che quell'affetto - anzi no, quell'amore - non fosse corrisposto, poi ricambiò il bacio.
Quest'ultimo ebbe per tutto il tempo il solo scopo di ricordare dei tempi piacevoli, ma ormai passati.
Michele aveva voglia di andare oltre, quindi iniziò ad accarezzarlo.
Tutto finì con un solo commento di Lucifero.
《Hai le mani abbastanza fredde da poterti chiamare "pennuto delle nevi"》
L'angelo sbuffò e ribatté: 《E tu sei un cornuto senza speranza》
《Non basta un bacetto, per quanto piacevole, a farmi tornare da voi》
《Almeno ammetti che lo sia》
Una voce fermò entrambi.
《Lucifero, dove sei?》 chiese poco distante la voce di Lilith.
I due si guardarono e mormorarono all'unisono: 《Lilith non deve venirlo a sapere o ci ammazza》
Michele si affrettò a volare alla festa, mentre Lucifero raggiunse la moglie.
《Cosa voleva dirti Michele?》 chiese quest'ultima.
《Cose di lavoro. Nulla di importante》 disse con un sorriso il marito.
La demone ricambiò il sorriso e sussurrò: 《Andiamo a dormire?》
《Andiamo》 confermò e insieme tornarono agli inferi.
A Lucifero bastò poco tempo per dimenticare tutto quello che era successo quella sera.
Michele invece non dimenticò affatto, ma decise di non ripetere.
Per un momento aveva rivisto l'angelo di cui era stato innamorato.
Per lui quella era stata la festa più bella di sempre.
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FF gay sui fandom 1
FanfictionEcco a voi una raccolta di ff scritte da me sui fandom! Enjoy~ WARNING: Contenuti omosessuali, se non apprezzate il genere smammate. SEQUEL: FF gay sui fandom 2