Heline

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ATTENZIONE, QUESTA FANFICTION CONTIENE SPOILER. SE NON AVETE LETTO TUTTA CITTÀ DEL FUOCO CELESTE, NON LEGGETE.
Chiedo scusa in anticipo per possibili errori di contenuto, ma scrivere questa ff è stato piuttosto complicato.Inoltre l'ho letto senza leggere anche le Cronache dell'Accademia, quindi non sarà molto corrispondente alla trama reale.
Spero comunque vi piaccia, dato che è l'unica ff su una coppia di ragazze che c'è in questa raccolta.
Beh, perdonatemi gli errori...
Buona lettura.

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Fandom: Shadowhunters - TMI
Personaggi: Helen e Aline
Rating: Verde

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Aline si guardò intorno. Era in un posto buio, ma in qualche modo accogliente e familiare.

In qualche modo però riuscì a capire dove fosse. O meglio, capì che semplicemente stava sognando, anche se si sentiva fin troppo cosciente per essere in un sogno normale.

《Aline?》

La voce che aveva appena sentito era dolorosamente familiare.

Si girò. In tutto quel buio vide chiaramente Helen, come se fosse sotto una serie di lampioni che la facevano brillare, senza fare ombre e senza toccare minimamente l'oscurità che la circondava.

《Helen!》 esclamò correndole incontro.

Si abbracciarono, felici di essere di nuovo insieme.

Aline si ritrovò però a cercare di trattenersi dallo scoppiare in lacrime.

《Perché questo è solo un sogno?》 mormorò con la voce incrinata.

《Questo non credo sia un semplice sogno. Sono certa di dormire, ma è come se in realtà fossi venuta fin qui sia con l'anima che col corpo. Mi sento troppo cosciente perché questo sia solo un sogno》 disse Helen, accarezzando i capelli della sua ragazza.

《È come se ci fossimo messe in contatto via mentale, in pratica. Non è magari una magia delle fate?》

《Non saprei. Di certo non è mia, sono solo in parte fata... e quanto vorrei non averla, quella parte》 disse con un tono di voce triste.

Non c'era da chiedere il perché della sua tristezza. Il Conclave aveva punito severamente le fate per aver aiutato Sebastian Morgenstern nella Guerra Oscura, e chi era fata anche sono in minima parte era stato esiliato. Helen, infatti, era stata esiliata.

Lei e Aline erano state spietatamente divise, e questo solo perché il Conclave aveva paura.

《Se non avessi quella parte fatata non saresti più la persona di cui mi sono innamorata, però》 disse Aline sorridendo alla ragazza.

《In futuro spero di poter vivere con te a Idris finché non sarà il nostro momento di raggiungere gli altri nephilim nella Città di Ossa》 disse Helen intrecciando le dita delle mani con le sue.

《Accadrà. E quando arriverai per restare io non mancherò. Sarò lì che ti avrò aspettato giorni, ma non mi sara importato nulla, tanta sarà stata la mia voglia di rivederti. Non importa se accadrà tra anni, perché so che anche a distanza di secoli io continuerò ad amarti esattamente come adesso. Per sempre》 disse Aline baciandola.

Era un bacio che esprimeva meglio delle parole ciò che provavano l'una per l'altra. Si amavano, e quello era il modo migliore per farlo capire a chiunque altro.

Si staccarono non appena restarono a corto di fiato. Così facendo, notarono di essere diventate entrambe trasparenti. Erano ancora a colori e definite, ma sembravano due fantasmi. Come se fossero sul punto si scomparire.

《A quanto pare ci stiamo svegliando》 disse Helen con un sospiro.

《Purtroppo. Beh, ci vediamo nel prossimo sogno》 disse Aline con un sorriso.

Si baciarono nuovamente, e fu con quel bacio che svanirono dal sogno per ritornare alla realtà.

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