1. So Cold

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QUESTA STORIA è IN REVISIONE, PERTANTO TUTTI I CAPITOLI PUBBLICATI IN PRECEDENZA HANNO SUBITO DEI CAMBIAMENTI. DA QUESTO CAPITOLO IN POI TROVERETE LA STORIA "CORRETTA".

Questa è una storia un po' particolare, vi chiedo pertanto di arrivare ALMENO fino al capitolo 6 prima di giudicare se vi piace o meno.

Buona Lettura!


Fino a qualche settimana fa cercavo di non provare pietà verso chi uccidevo, lo facevo e basta,era così che funzionava. Mi davano una foto, un indirizzo e il resto lo facevo io. Dovevo farlo.

La mia vita non aveva molto senso fino a qualche mese fa, quando conobbi le persone che me la cambiarono completamente . Queste persone mi hanno fatto conoscere l'amore verso le persone e verso la vita, anzi, è quando li ho conosciuti che ho ricordato come ci si sente a vivere.

E ora, appena la mia vita è iniziata, appena ho iniziato a gustarla, una pallottola me la sta portando via. Ma è giusto, no? Io che sono stata un'assassina, ora sono io la vittima. E mentre sento i soccorsi in lontananza, mi si appesantiscono le palpebre, ed è inevitabile un flashback di tutti gli avvenimenti che mi hanno portata alla morte.

Maggio

Il sole è già alto e i suoi raggi filtrano attraverso le tende, colpendomi in pieno viso. Ho passato mezza mattina sdraiata sul letto a fissare il soffitto, cercando di trovare un senso alla mia breve e insopportabile vita.

Mi alzo sguaiatamente solo per rispondere al telefono che squilla già da un po'.

"Sì?"

Dall'altro capo del telefono è un uomo a parlare. Spiccio, dalla voce dura e un' accento tipicamente americano.

Mi chiede se posso effettuare un "ordine" per lui questa mattina stessa, un'urgenza. L'assassino di sua moglie.

"Mi dispiace, non oggi." Lancio uno sguardo al calendario e lo vedo, cerchiato in rosso un paio di volte, il 30 Maggio.

Mi offre l'ingente somma di 1.000.000 di dollari e mi dice che se non accetto si rivolgerà a qualcun altro.

Decido di accettare.

Prima di fare qualunque altra cosa vado a farmi una doccia fredda e veloce, giusto per svegliarmi completamente. Lascio i capelli umidi, ma li lego in una coda alta, comoda e pratica. Indosso la solita camicetta, i soliti jeans, i soliti stivali. Acchiappo dalla sedia la giacca in pelle e in una tasca interna vi nascondo la mia unica amica, una Beretta calibro 22 modello 87. Giusto per essere sicura lego un coltellino alla caviglia destra.

Leggo l'indirizzo e do' un ultimo sguardo alla foto dell'uomo e ai suoi lineamenti tipicamente mediterranei.

Esco dall'appartamento e faccio un bel pezzo di strada a piedi, prima di svoltare in un vicolo cupo e silenzioso. Entro nel cortile di una palazzina malandata, circondata da graffiti disordinati e senza senso. Trovo il portoncino aperto e cautamente salgo le scale. Al secondo piano tiro fuori il necessario per scassinare la porta, ma con stupore la trovo già aperta.

Indecisa sul da farsi tiro fuori la pistola e decido di andare fino in fondo. Entro nell'appartamento di soppiatto e dopo essermi guardata intorno vedo l'uomo, per terra e in una pozza di sangue. Mi avvicino per scrutare meglio, ma appena mi chino sul cadavere sento movimento alle mie spalle. Mi giro lentamente, trovandomi una pistola all'altezza del viso.

"NCIS. Non muoverti."


NCIS: Nesikha [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora