17. Life's a risk

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Decido di non dire a nessuno della lettera, sarebbe del tutto inutile farlo.

Per fortuna nessuno si accorge del cambiamento repentino del mio umore, sono tutti concentrati su quello che sta dicendo Tony, riguardo alla telefonata fatta all'agente Gibbs.

"Non dirà al direttore che sa dove siamo e cosa stiamo facendo, per non coinvolgere l'intera agenzia. Per tutti siamo dispersi, ci stanno cercando ma sono ben lontani dal trovarci. Ci passerà tutte le informazioni che riuscirà a trovare sul nostro uomo, McGee ci sta già inviando le coordinate di un capannone fantasma in Cisgiordania, c'è stato parecchio movimento ultimamente. Ah...ti saluta." Dice l'ultima frase rivolgendosi a Ziva, che sembra assente.

"Va bene allora" Aaron si alza dal divano, lasciando un fosso dove era seduto "Dobbiamo riposare. Tutti. Domani mattina andremo dove ci dirà l'agente McGee."

Ultimamente Aaron ha assunto un atteggiamento da leader che gli si addice veramente tanto.  Ècambiato molto in pochi mesi, è cresciuto. Non posso far a meno di pensare a quanto sia essenziale nella mia vita. È come una sorta di fantasma buono, che non si vede, non si sente, ma sai che ti protegge. Il fratello maggiore che non ho mai avuto.

La sua voce mi risveglia dai miei pensieri "Sarai, preferisci dormire tu sul divano e fare da guardia?" mi dice in tono scherzoso.

"Ti ringrazio ma no, ho un letto morbidissimo e pieno di cuscini ad aspettarmi" replico facendogli la linguaccia, lui mi guarda con un'espressione da bambino offeso che ci fa ridere tutti.

- - -

Un grido. Un boato. Poi solo macerie, confusione, sangue.

"Sarai! Sarai!" sento una voce familiare chiamarmi con urgenza ma non riesco a distinguere la direzione da cui proviene. Il suono sembra rimbalzare da una parte all'altra, confuso dalle grida di tutti i superstiti che cercano amici, parenti o che piangono disperati per chi non ce l'ha fatta.

Vorrei tanto gridare anch'io ma sono come bloccata. Non riesco ad alzarmi da terra e la mia gola sembra essersi chiusa. L'unica cosa che posso fare è stare immobile, con gli occhi sgranati e il sangue di qualcun altro sui vestiti.

Delle braccia forti mi sollevano da terra, ponendomi davanti allo sguardo irrequieto di un giovane soldato.

"Da questa parte, è una bambina!" cerca di sovrastare tutto quel frastuono con la sua voce calda e profonda, e credo ci riesca dal momento che poco dopo sono avvolta da una coperta termica fuori dallo Shopping Mall di Tel Aviv.

"Come ti chiami, piccina? Dov'è la tua mamma? Eri qui tutta sola?"

"Ziva mi sta cercando..." riesco a dire solo questo, ancora scossa da un tremolio insistente su tutto il corpo e con gli occhi che non riescono proprio a chiudersi.

Ho paura che Ziva non mi trovi e che se ne vada senza di me. Aiuto, non voglio restare sola, voglio tornare a casa, dov'è Ziva?!

Mi agito sempre di più, non riesco quasi a respirare, mi guardo intorno disperata e forse vedo qualcosa.

In lontananza il militare di poco fa che viene in questa direzione cercando di tenere il passo con Ziva che appena mi vede si fionda verso di me.

"Stai bene?!" chiede prima rivolgendosi a me "Sta bene?!" chiede subito dopo guardandosi attorno nervosa.

"Si è solo spaventata...il sangue non è suo."

Ziva guarda allarmata il sangue che mi sporca la felpa, velocemente me la fa togliere, cercando di nasconderla il più possibile dal mio sguardo, come se avesse paura che io mi possa spaventare alla vista di tutto quel sangue.

Mi abbraccia e torniamo a casa. Lei è ferita, ha un taglio profondo sul braccio, ma non sembra curarsene, piuttosto mi lancia sguardi preoccupati cercando di cogliere un qualsiasi segnale da parte mia, ma sono ancora troppo spaventata per parlare.

Quando rientriamo il nonno è già a conoscenza di tutto. Ci guarda preoccupato e si assicura che stiamo bene, fa bendare il braccio a Ziva e poi non le risparmia i suoi rimproveri.

"Quante volte ti ho detto che non dovete uscire senza una scorta? Perché non mi ascolti mai? È stata vittima di un attentato Ziva! Ha sette anni, volevo tenerla lontano da tutto questo!"

"Non è possibile Abba, 'tutto questo' fa parte della nostra realtà di tutti i giorni, non è chiudendola per sempre in casa che la terrai al sicuro."

"La scorta Ziva...vi proibisco di uscire di nuovo senza scorta."

Piano piano le voci diminuiscono di volume, fino a sparire completamente sostituite dal bip della sveglia.

NCIS: Nesikha [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora