Raining Hearts

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  ATTENZIONE : la storia NON mi appartiene ma è di VeraNora una ragazza su efp  

Un piccolo esperimento nato da un gioco per distrarmi prima della finalissima di TVD4.
Ho chiesto ad alcune amiche di dirmi 3 parole chiave intorno a cui costruire brevi storie riguardanti Damon ed Elena, ogni scena ha come scopo quello di far fare l'amore ai due, per rimediare alla moria di sentimenti di questa season 4. Ogni capitolo ruoterà intorno a queste parole-chiave, non ci sarà una vera storia sotto, anche se non ho potuto fare a meno di costruire un minimo di trama e, chissà, man mano che mi verranno dette le 3 parole potrei anche giungere a fornire una vera storia. Diciamo che questi capitoli potrebbero essere considerati i missing moments di una storia parallela e alternativa che potrebbe essere la season 5... chi lo sa!Genere: Dark, Fluff, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Damon Salvatore, Elena Gilbert, Stefan Salvatore, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno

Le tre parole fornitemi da StupidaGilbert: pioggia – Stefan – macchina.

La pioggia cadeva incessante, fitta: un velo umido su un mondo che andava in pezzi.
Tra l'acqua fuori dall'abitacolo e quella che lottava per sgorgargli dagli occhi, Damon guidava la sua Camaro alla cieca mentre la rabbia guidava lui.
Era uscito di casa mosso dall'istinto di scappare, di allontanarsi senza guardarsi mai più indietro. Aveva pensato di andare a distruggersi al Grill, bevendo finché il suo immortale corpo da vampiro non avesse ceduto all'alcool, ma poi? Cosa avrebbe fatto al risveglio da quell'ennesima ed inutile sbornia?
No... doveva andarsene, doveva allontanarsi fintanto che il dolore gliene dava la forza. Sapeva che se avesse esitato un solo istante si sarebbe ritrovato ad ingoiare veleno senza il coraggio di uscire una volta per tutte da quella vita, da quel maledetto destino.
Diede un pugno sul volante pensando alle ragioni che lo avevano portato in quella macchina, sotto a quella pioggia.

Era giunto il momento della verità: il sire bond era spezzato, l'umanità di Elena era tornata e la sua sete di vendetta era stata placata. Era di nuovo lei, solo lei.
Damon attendeva in camera sua il 'colloquio' rigirandosi il bicchiere pieno di bourbon tra le mani: ogni volta che provava a berne un sorso gli si chiudeva lo stomaco.
La chiacchierata con Alaric, qualche giorno prima, gli aveva dato un po' di fiducia. Non abbastanza da fargli credere in se stesso, ma sufficiente a fargli affrontare la questione una volta per tutte.
Camminava nella sua stanza come un leone in gabbia, mentre fuori rombava la tempesta "amico... calmati... andrà tutto bene... questa volta andrà bene" pensava, cerando una sicurezza che non gli era mai appartenuta. Il suo udito da vampiro catturò qualcosa, un suono, una voce... la sua voce. Elena stava parlando con qualcuno... con Stefan. "Non puoi ascoltare... verrà da te... non barare" cercò di convincersi. La paura, il timore e l'ansia che lo attanagliavano da mesi, lo spinsero ad ascoltare
E:
«Stefan... è stato un periodo ...»
S:
«Assurdo...»
E:
«Assurdo... già... ci sono delle cose che dovremmo chiarire... delle questioni in sospeso...»
S:
«Elena... abbiamo tutto il tempo...»
E:
«Ed è proprio per questo che dobbiamo parlarne ora... per non perderne dell'altro!»
S:
«Da cosa vuoi iniziare?»
E:
«Da Damon...»
Damon sussultò sentendo pronunciare il proprio nome ."Amico, smettila di ascoltare... verrà anche da te... non farlo..." si disse poco prima di tornare ad origliare.
S:
«Capisco...»
E:
«Mi dispiace così tanto, Stefan... tutto questo dolore... tutto questo inferno...»
S: "Non è stata colpa tua..."
E:
«Sì invece! Avrei potuto impedirlo»
S:
«E come? Non è dipeso da te...»
"Sta parlando del sire bond! Si riferisce al sire bond!" pensò Damon, sprofondando nel terrore. Tornò comunque ad ascoltare.
E:
«...ti amo...»
Quelle due parole si spaccarono nel cuore di Damon, raggiungendo i cocci dello stesso, ormai ridotto in frantumi da secoli. Cadde sulle ginocchia ed il bourbon si versò dal bicchiere che gli rotolò via dalle mani. Ogni suo timore aveva trovato fondamento. Tutte le volte che gli era stato detto che si trattava solo di sire bond... era vero: Elena amava Stefan...
D:
«Sarà sempre Stefan...»
sussurrò con un filo di voce. Il ricordo delle carezze, dei baci, delle risate... di quei brevi momenti in cui era stata sua, invase la mente di Damon con una furia impetuosa, causandogli un dolore lacerante.

Decise di andare via, di lasciarla alla sua vita con il fratello, come avrebbe dovuto fare mesi prima... prima che il sapore di lei gli si incollasse alle labbra.

Diede un altro pugno al volante
D: «Dannazione!»
ringhiò con rabbia.
Improvvisamente una figura nera spaccò il denso manto di pioggia parandosi di fronte alla sua auto. Damon frenò bruscamente senza però riuscire ad evitare di colpire l'oscura figura che si schiantò sul parabrezza, crepandolo. "Si sta rompendo tutto intorno a me" pensò velocemente.
Scese dalla macchina sotto la pioggia battente.
Non c'era niente e nessuno lì fuori, solo lui, la Camaro ed il parabrezza crepato.
Si guardò intorno scuotendo la testa, cercando di convincersi di non stare impazzendo quando una voce risuonò alle sue spalle.
Nonostante lo scroscio dell'acqua riconobbe il timbro, sempre lo stesso... il solo in grado di renderlo felice e disperato al contempo.
E: «Andavi da qualche parte?»
Damon si voltò lentamente cercando di assumere un'espressione meno... 'rotta'.
D: «Pensavo di girare un po' il mondo...»
provò ad ironizzare.
E: «Da solo?»
D: «Oh, beh... sono a corto di amici...»
disse sprezzante.
E: «Senza nemmeno salutare?»
chiese Elena, trattenendo il pianto.
D: «Oh... non sono un tipo da addii»
E: «E degli arrivederci, che mi dici?»
D: «Non ci credo molto...»
E: «Perché stai facendo così? Perché mi stai facendo questo?»
urlò Elena, arrabbiata.
D: «Io? Io ti sto facendo questo? Ti sto lasciando libera di stare con il tuo amore! Ti sto sollevando dall'onere di dovermi dire che hai fatto un errore... cosa vuoi da me? Un addio? Un arrivederci? Addio, Elena! Arrivederci a mai più!»
ringhiò lui di rimando. Si voltò per risalire in macchina indurendo la mascella ed ingoiando dolore e veleno, Elena corse veloce abbracciandolo da dietro. Damon si bloccò tremando.
E: «Perché con te è sempre tutto così difficile?»
D: «Non c'è niente di difficile questa volta Elena... hai scelto lui... ho sentito... ho capito...»
sospirò con un filo di voce. Decise di approfittare della pioggia per sfogare il suo pianto dicendo quelle parole. Era arrivato al suo culmine, non aveva più forza per trattenersi ed il tocco di lei era stato il colpo finale per frantumare la sua corazza, ormai ridotta in polvere.
E: «Per questo te ne vuoi andare? Credi io abbia scelto Stefan?»
chiese sollevando la testa dalla schiena di lui.
D: «Non credo niente... ti ho sentito...»
E: «E cosa avresti sentito?»
Damon decise di affrontarla guardandola negli occhi: oramai era morto, tanto valeva dire addio al suo ultimo battito di vita fissandone lo sguardo.
Si girò liberandosi dal suo abbraccio e nonostante la rassegnazione nulla lo avrebbe preparato al viso di lei: bello e bruciante sotto la pioggia. Strinse i pugni e si fece coraggio.
D: «Gli hai detto di amarlo... avete parlato del sire bond... che è stato tutto a causa del sire bond... ho sentito Elena... non avrei dovuto... non avrei voluto... ma non ho potuto resistere!»
E: «Cosa?!? Non so cosa credi di aver sentito... ma né io né Stefan abbiamo parlato di sire bond... io gli ho detto che la colpa era mia... perché avrei dovuto essere sincera con lui fin dall'inizio... avrei dovuto dirgli la verità prima... prima di diventare un vampiro! Gli ho detto che avrei dovuto dirti "ti amo" già a Denver... ed invece... ho aspettato che il destino intervenisse ad incasinare tutto... e poi abbiamo sentito la tua macchina rombare nel vialetto... sono corsa in camera tua e non c'eri... di te era rimasto solo un bicchiere ed il suo contenuto versato su pavimento! Ho capito subito che qualcosa non andava ed ho corso! Ti sono corsa dietro! Ho corso così veloce che ti ho superato senza nemmeno accorgermene!»
D: «C-cosa... cosa... io...»
balbettò, confuso e frastornato.
E: «Ti amo, Damon! Non c'entra niente il sire bond!»
singhiozzò. Quelle parole, annegate nell'acqua piovana, si fecero strada in Damon, scorrendogli al posto del sangue, raggiungendo il cuore che iniziò a battere tornando alla vita!
Senza indugiare un attimo di più i due si incollarono in un bacio che bruciava dall'urgenza di aversi. Elena si spinse contro il corpo bagnato di Damon, lui indietreggiò spinto dal quel dolcissimo peso fino a sentire il residuo del calore asciutto della Camaro, ancora piantonata in mezzo alla strada. Si intrufolarono nell'abitacolo scivolando sui sedili posteriori. Le loro mani iniziarono ad armeggiare con i vestiti dell'altro fino a riscoprire la pelle nuda, umida, fremente. Damon baciò la sua Elena con devozione e lei si lasciò ricoprire da quel manto d'amore sprofondando nella perdizione. I loro corpi si mossero fluidi fino a trovare il perfetto incastro, insinuandosi l'uno nell'altra, riconoscendosi in movimenti naturali: due esseri creati per appartenersi... sangue, anima e cuore.
D: «Ti amo così tanto, Elena»
sospirò Damon poco prima di raggiungerla nel gemito di piacere che li avrebbe riportati indietro dall'oblio d'estasi in cui si erano rifugiati.


Darcy (Io) : ecco qui il primo capitolo ! voglio ringraziare ancora VeraNora per avermi dato il consenso e un grazie a voi che leggete .
Al prossimo capitolo -Darcy :)X  

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