Capitolo 2

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Kari's POV
Sará un quarto d'ora che giro attorno al college in cerca di un posto. A saperlo, venivo a piedi...anzi no troppo lontano, ma avrei potuto prendere una stanza al dormitorio...no stanza condivisa e docce comuni. No, no. Ecco che adesso ricordo perchè ho preso un appartamento. Alla fine rinuncio e lascio la macchina davanti ad un cancello. Potrei beccarmi una multa, speriamo di no. Prendo la borsa dal sedile posteriore e mi avvio di fretta verso la struttura.
Mentalmente mi ripeto le seguenti regole che mi progetto da questa estate per l'inizio del college.
-Sii la studentessa modello.
-Cerca di farti notare il meno possibile. (Bhè, dopo ieri...)
-Non farti amici.
-Non legare con NESSUNO in particolar modo.
-Sii scorbutica con tutti.
-Non parlare mai e poi mai con nessuno del tuo passato. La tua vita comincia ora, daccapo. Prima non c'è niente.
Bene, ora sei pronta.
All'entrata mi faccio consegnare un foglio con l'orario delle mie lezioni.
1 ORA: DIRITTO
Ma cos'è siamo pazzi? Bel primo giorno. Rassegnata, mi dirigo verso la classe dove si terrá la lezione. Quando arrivo è ancora vuota e ne approfitto per scegliere un posto in fondo all'aula. Mancano dieci minuti all'inizio della lezione e ne approfitto per impiegargli a leggere qualche pagina del mio libro preferito.
Nel frattempo qualcuno prende posto accanto a me. Non ci faccio caso, non mi interessa, non rientra nei progetti fare amicizia con qualcuno e tanto meno fare buona impressione. Per una volta desidero solo essere invisibile. Il solo pensiero che qualcuna possa venire a conoscenza del mio passato o che qualcuno DEL mio passato possa trovarmi, mi angoscia un sacco.
"Ah, ecco la stronza." chiudo di scatto il libro. È un movimento involontario. Ma non posso crederci, non riesco a credere che sia la sua voce. Alzo lentamente la testa e mi ritrovo quei occhi verdi, beffardi, che mi fissano.
Sento le mani formicolare...la voglia di prenderlo a pugni non mi è passata per niente. Ecco, lui è proprio il tipo di ragazzo da cui devo stare lontana.
"Cosa vuoi?" rispondo brusca.
"Voglio sapere che motivo c'era di rompermi un testicolo."
Improvvisamente sono curiosa e anche contenta. Il bastardo non potrá avere figli, bhè in realtá credo di avergli fatto un favore considerando che tipo di persona è, ma lasciamo stare.
"Ti si è davvero rotto un testicolo?" chiedo speranzosa.
"Ti piacerebbe brutta stronza."
Mi alzo di scatto. "Vuoi un altro pugno?" esclamo minacciosa.

Tyler's POV
Sto facendo del mio meglio per contenermi. Per non mandare in fumo la mia vendetta. Non pensavo di avere così tanto autocontrollo su me stesso, ma questa creatura davanti a me ne è la prova. Raccolgo TUTTO IL MIO SANTISSIMO AUTOCONTROLLO e con molta delicatezza chiudo la mia mano sul suo pugno a mezz'aria e lo abbasso sempre delicatamente. Tutto ciò che avrei voluto fare e tagliarle letteralmente la mano, ma ora che ho uno scopo preciso per essere gentile con lei, devo mettere da parte l'orgoglio. Pian piano lei si risiede e continua a leggere quello stupido libro da donne. Odio il fatto che mi abbia ignorato. Ah, certo ancora non sa chi sono. Non sa che sono il ragazzo più bello di tutta la scuola. Deve essere nuova per forza.
"Dunque, forse abbiamo cominciato col piede sbagliato."
Lei si fa sfuggire una risatina. E a quanto pare non riesce a trattenere neanche un commento.
"Il piede mi sa che era proprio quello giusto." sento la rabbia montarmi dentro, ma i suoi risolini soffocati si trasformano in una vera e propria risata. È una risata vera, non una di quelle forzate di tutte quelle oche che ci sono in questa scuola.
"Smettila di ridere." la minaccio.
Lei smette subito, ma qualcosa mi dice che non è perchè gliel'ho ordinato io. So che sta per dire qualcosa, glielo leggo negli occhi.
"Non permetterti di dire cosa devo o non devo fare. Se voglio ridere, rido. Se voglio dormire, dormo e se un deficiente arrogante me lo impedisce, niente mi ferma dall'andare a casa sua e staccargli la corrente."
Ora basta, non riesco più a trattenermi.
Mi alzo battendo un pugno sul tavolo.
"Senti, stronza, la serata stava andando alla grande finchè non sei arrivata tu a rovinarla, perchè non rimediamo subito?" l'afferro per un braccio come per portarla da qualche parte. Non farei niente contro la sua volontá, ma è giusto un pò per farla cagare addosso.
Lei oppone resistenza come se avesse i piedi inchiodati a terra.
"Vuoi un altro calcio? Questa volta te lo rompo veramente il testicolo!" strilla lei. È in una posizione tale, che se la lasciassi lei cadrebbe all'indietro facendo la figura della patata lessa davanti a tutta l'aula dato che ormai si sono accumulate molte persone. E così faccio. Mi accerto che non ci sia nessun spigolo dove potrebbe battere la testa e poi la mollo.
"Come vuole lei, signorina." e mollo la presa. Come previsto lei cade all'indietro finendo col culo per terra. Per un attimo non si muove. Resta con un espressione ferma su un punto, poi ritorna in se. Mi aspetto che faccia un'altra scenata o qualcosa del genere, invece raccoglie le sue cose e se ne va dall'aula, ma a testa alta, come se non l'avessi appena umiliata davanti a tutta la classe. Quella ragazza è proprio una dura.

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