Kari's POV
Appena sveglia, sento qualcosa di pesante su di me. Poi ricordo la sera precedente.
Ricordo la pizza e le battute di Tyler. Insomma, la sera, sembra che cambi radicalmente. E mi piace quel Tyler. Sembra un ragazzo normale, non fa battutine allusive e soprattutto non cerca di avere un contatto fisico con me. Cioè, il contatto c'è, ma non si spinge oltre il limite. Così come la prima sera che siamo stati insieme senza litigare, anche questa mi ha fatto stare molto bene e per un pò mi ha fatto totalmente scordare del mio passato. Mi sono sentita normale per una volta. Ma come siamo finiti a letto insieme?
"Tyler! Tyler!" sono stesa a pancia in giù e lui è praticamente sopra di me. È pesante e mi sta schiacciando.
Comincio a dargli dei schiaffi in faccia. Non molto forti, ma comunque dati con l'intenzione di svegliarlo.
Borbotta qualcosa di incomprensibile.
"Tyler svegliati!" apre prima un occhio, poi l'altro e poi fa un sorrisetto malizioso. Ed ecco che ritorna in scena il Tyler arrogante.
"Buongiorno Rose, che piacere averti qui a letto con me."
"Cretino. Sei nel mio letto e ora devi andartene."
"Dormito bene?" Tyler ignora completamente la mia richiesta.
"No, mi hai schiacciata."
"Scusami, mi farò perdonare." sorride malizioso.
"Oh, sei giá perdonato, non preoccuparti."
"Stasera usciamo insieme?"
"Tyler.."
"Non dirmi di no." fa un espressione da cucciolo.
"E va bene, ma smettila di fare così. Ti odio."
"Non è vero."
"Cosa?"
"Che mi odi. Non è vero."
"Ti odio, ma non sempre."
"E quand'è che non mi odi?"
"Non te lo dico. Sta a te scoprirlo." gli faccio la linguaccia e scendo dal letto, ma Tyler ha i riflessi pronti e mi afferra per i fianchi facendomi cadere di nuovo sul materasso. Poi non so come, io finisco sotto di lui.
"La smetti di fuggire sempre da me?"
"Tyler, il contatto fisico."
Lo vedo per un attimo smarrito, poi sembra ricordare.
Senza voglia si toglie da sopra di me e mi sprofonda accanto.
"Non hai intenzione di andartene?"
"Effettivamente è piuttosto comodo il tuo letto. Potrei decidere di volerci dormire ogni notte."
"Scordatelo. Ma come siamo finiti qui insieme? Perchè non ti ho preso a pugni?"
"Perchè eri in dormiveglia. Parlavi nel sonno. Dicevi cose strane."
A quel punto mi allarmo. Che cosa avrá sentito? Spero nulla che possa rovinarmi la reputazione.
"Cosa dicevo?"
"Che mi amavi e che volevi scopare con me." dice con un sorrisetto malizioso. Il fatto che stia scherzando mi solleva.
"Tyler, sei un cretino. Come mai sei rimasto?"
"Non volevo che mi evitassi per altri due giorni come l'ultima volta."
"Io non ti stavo evitando."
"Bugiarda."
"Non è vero."
"Si, invece. Distogli sempre lo sguardo quando menti."
Una volta ero brava a mentire. O forse avevo solo la mente annebbiata e non ero me stessa.
"Okay, io vado a farmi una doccia. E tu" dico puntandogli il dito "torna a casa tua."
"Mi cacci via così? E io che pensavo avremmo fatto la doccia insieme."
"Preferirei puzzare per anni che farmi la doccia con te."
Tyler mi afferra di nuovo facendomi ruotare sotto di lui.
"Tyler, la smetti?"
"Di fare cosa?" risponde lui con aria innocente.
"Lo sai di fare cosa."
"Voglio solo farti rilassare." comincia a lasciarmi dei baci sul collo. In un primo momento resto spiazzata. Non ho idea di cosa fare. Mi sembra di avere la lingua annodata e se parlassi direi comincerei sicuramente a balbettare o direi scemenze.
Il cervello sta completamente andando in tilt. Il piccolo piacere che provavo all'inizio, viene sovrastato da immagini confuse.C'è una festa a casa di Owen. La stanza è piena di fumo e non si respira neanche. Ho dei piccoli capogiri e vedo le cose muoversi davanti a me. Credo più o meno di riuscire a pensare, ma non ho il controllo di me stessa.
Mi rifugio in corridoio e mi appoggio alla parete. Ho la nausea e desidero solo andarmene. Improvvisamente, due mani mi cingono per i fianchi e delle labbra si avvicinano al mio orecchio.
"Voglio scopare. Andiamo in camera." è Owen e ora mi sta praticamente trascinando in camera sua. Non mi rendo neanche conto di essere lí fino a quando non sento un materasso morbido sotto la schiena. Non mi sento affatto bene, ho la nausea, ho sonno, gira tutto e l'ultima cosa che voglio è fare sesso con lui. Mi sento usata, non gliene frega niente di me. Sono completamente andata, ma non gliene sta fregando niente lo stesso. Vuole solo scopare e io devo acconsentire perchè sono la sua ragazza. Comincia a lasciarmi dei baci sul collo. Poi lo sento farmi un succhiotto, poi un altro e un altro ancora. Deve sempre lasciare una sua traccia su di me e non sopporto più questa cosa. Poi si stacca dal mio collo e dopo un pó lo sento dentro. Dá delle spinte forti, prepotenti, senza un minimo di delicatezza. Pensa solo al suo bisogno di fare sesso e basta.
Delle lacrime scendono sulle mie guance e mi affretto ad asciugarle.Sposto bruscamente Tyler da sopra di me e corro a chiudermi in bagno.
Pochi secondi dopo è dietro alla porta.
"Rose, che è successo?"
Io non rispondo e non potrei perchè sto piangendo e non voglio farglielo capire. Non voglio che pensi che sono debole perchè non lo sono. Non più.
"Rose, stai bene?"
E anche qui non rispondo.
"Rose!"
Quando non lo sento più, scivolo sul pavimento e appoggio la testa sul muro. Lascio spazio alle lacrime e ai singnozzi. Quando mi calmo, faccio una doccia. Mi godo l'acqua calda sulla pelle e cerco di lavare via quei maledetti ricordi che porca miseria, mi perseguiterrano a vita.
Mi avvolgo in asciugamano ed esco dal bagno andando nella mia stanza per vestirmi. Appena apro la porta della mia camera, trovo Tyler seduto sul letto, ancora solo con i jeans della sera prima addosso, che sta coccolando Lucky.
E io ho solo un asciugamano addosso. Ma perchè non se ne è andato? Perchè è ancora qui?
"Tyler, porca puttana vattene!" dico stringendo il più possibile l'asciugamano.
Lui mi fissa a bocca aperta, come se non avesse mai visto una donna quasi nuda.
"Tyler, smettila di fissarmi così. È inquietante."
"È impossibile. Sei bellissima e...hai dei tatuaggi." dice riferendosi alle mie braccia.
Mi sento arrossire, come se la situazione di trovarmi con lui da sola in una stanza con asciugamano addosso non fosse giá imbarazzante, ora si mette anche a farmi i complimenti. Non credo di poterlo reggere.
Tyler si alza sal letto e viene verso di me. Poggia una mano sul mio braccio e comincia a ripassare il contorno dei tatuaggi.
"Non li avevo notati prima. Porti sempre quei maglioni giganti."
"Perchè sono comodi."
"Ma sminuiscono la tua bellezza."
Se prima ero rossa, ora sono un vero e proprio peperone. Odio non avere il controllo delle mie emozioni.
Tyler fa un sorrisetto compiaciuto vedendo la mia faccia.
"Non dire una parola." lo ammonisco io, prima che possa fare un qualche commento riguardo alla mia faccia rossa.
"Okay, non dico niente." dice alzando le mani in segno di resa. Poi si avvicina al mio orecchio.
"Però sei molto carina quando arrossisci."
"Tyler smettila." dico dandogli un colpetto sul braccio.
"Che c'è? È la veritá."
"Okay, ora puoi andartene cosí mi preparo?"
"Va bene. Me ne vado, ma stasera usciamo. Non te lo scordare."
"Non me lo scordo. E ora vattene che sono giá in ritardo."
Devo condurlo fino alla porta. Sembra sul serio che non se ne voglia andare e cerca ogni scusa per rimanere. Quel Tyler, quello simpatico e che scherza non mi dispiace affatto. La situazione si complica quando cominciamo ad avere un contatto fisico piuttosto intimo e lì entro in confusione. Ho dei dubbi su ciò che provo per lui. Sicuramente c'è attrazione fisica, ma non è il tipo di ragazzo da relazione fissa, e soprattutto sono io a non volerne una. Il solo pensiero di stare con qualcuno mi fa rivoltare lo stomaco.
Al momento ho un ammasso di pensieri ingarbugliati e confusi. Ma decido di ignorarli perchè è la cosa più facile da fare. Ho paura di districargli forse perchè ho paura della veritá. Di venire faccia a faccia con una veritá dolorosa. Allora, almeno per un pó, decido di mentire a me stessa per cercare di stare meglio.
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By Chance
RomanceKari: una ragazza di diciotto anni che scappa dalla sua vecchia vita e dal passato che ne costituisce. Il college può essere l'occasione giusta. Apparentemente menefreghista, senza peli sulla lingua, deve sempre avere l'ultima parola. Tyler: il cla...