Capitolo 16

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Kari's POV
Il gesto è del tutto inaspettato e mi irrigidisco di colpo.
Non è chissá quale contatto fisico e sicuramente ne abbiamo avuti di più intimi, ma questo suo gesto mi ricorda inevitabilmente Owen. Per la veritá tutto mi riporta sempre a Owen. Perchè è con lui che ho vissuto tutte le mie prime esperienze. Primo amore, primo bacio, prima volta, primi abbracci, prime dita intrecciate, prima sigaretta, prima canna, prime droghe. Tutto. Anzi, credo che lui inizialmente fosse una vera e propria droga per me. Lo volevo sempre accanto, non riuscivo a stargli lontano e facevo praticamente qualsiasi cosa lui mi chiedesse purchè ciò lo tenesse vicino a me. Ora invece mi fa solo schifo e sarei disposta a morire se ciò lo tenesse lontano da me.
"A cosa pensi?" Tyler interrompe i miei pensieri.
"Niente e tu?"
"Non cercare di cambiare discorso. Sei piuttosto taciturna. Non è da te."
"Sono stanca."
"Siamo arrivati." ero così assorta nei pensieri e nei vecchi ricordi che quel semplice gesto mi aveva riportato alla mente, che non mi ero accorta di essere davanti ad un cancello che dá l'accesso ad un terreno.
"Che cos'è?" chiedo indicando ciò che si trova davanti a me.
"Qui, è dove mio zio tiene i cavalli."
A quella parola, mi sento mancare.
"Tyler, vuoi uccidermi? Prima il pattinaggio e ora i cavalli? Io non mi muovo da qui." così dicendo ritraggo anche la mano che per tutto il tragitto era stata nella sua e la porto assieme all'altra sulla cintura stringendola forte.
"E dai Rose, sará divertente. Non ti viene mai voglia di divertirti?"
"Questo non è divertirsi! Questo è andare incontro alla morte."
"Come sei melodrammatica. Non ti farò morire."
"Certo come no."
"Okay, resta qui." dice Tyler scendendo dalla Jeep e inoltrandosi nella prateria. Io resto ferma, sciogliendo un pó la presa dalla cintura. Mi concedo qualche minuto per calmare i battiti cardiaci che erano saliti spropositamente.
Sono quasi calma, quando delle mani mi cingono i fianchi e vengo tirata di peso.
Mi sento sollevare in aria e poi il mio sedere si appoggia a qualcosa di duro. Sono su un cavallo. Ed è così alto che mi stanno venendo le vertigini.
Mi giro e vedo Tyler seduto comodamente dietro di me con un sorrisetto compiaciuto stampato in faccia. Mi viene voglia di prenderlo a schiaffi.
"Tyler, non lo fare muovere." ma lui non mi ascolta e da un leggero colpo al cavallo che comincia a camminare lentamente. Per evitare di cadere, butto praticamente le mie braccia al suo collo.
"Sei uno stronzo."
"Non m'importa molto se ho le tue tette al contatto col mio corpo." non l'ha detto davvero. Non può averlo detto seriamente.
"Tyler, se riuscirò a scendere viva da questo coso, giuro che ti ammazzo."
"Io penso che dovresti ringraziarmi per averti salvato la vita."
"Oh, ma quello sará senz'altro un modo per ringraziarti."
Tyler ferma improvvisamente il cavallo e mi aiuta a mettermi correttamente. Quando mi sento un pò più salda, lui si avvicina facendo aderire le sue gambe alle mie e il suo addome alla mia schiena, dopodichè fa ripartire il cavallo più veloce di prima e non ho idea di dove appoggiarmi per non cadere.
Dopo una manciata di minuti, sento le sue braccia stringermi i fianchi, e finalmente mi sento più salda.
"Era tutto un modo per avere un contatto fisico, vero?" borbotto.
"Era l'unico." risponde Tyler con tono basso avvicinandosi al mio orecchio.
"Stronzo. Ti odio."
"Mi odi, ma ti stai divertendo, no?"
"No, TU ti stai divertendo."
"Si, è vero. Io mi sto divertendo un sacco. Ma tu devi scioglierti. Non essere così rigida."
Non mi accorgo di essermi effettivamente irrigidita fino a quando non rilasso le spalle ed emetto un sospiro.
Tyler rafforza la presa sui miei fianchi avvicinandosi di più, se possibile.
"Brava, così." continua a sussurrarmi nell'orecchio.
"Tyler, credimi che quando scenderai da questo cavallo, ti farò letteralmente volare via i coglioni."
Lui scoppia a ridere.
"Credimi, fra poco piangerai."
"Rose, quando scenderemo da questo cavallo, mi pregherai per risalirci."
"Neanche se distribuissero oro."
"Sei sempre così testarda?"
"Solo con i deficienti. E tu fai sempre il puttaniere?"
"Solo con le...meglio non dirlo. Non sia mai che ti offenda."
"Coglione. Ecco una ragione per cui noi due non faremo mai sesso insieme."
"Ne sei ancora convinta?"
"Fermamente."
Stranamente non ribatte. Si limita solo a scuotere la testa. Poi restiamo in silenzio e io piano piano comincio a rilassarmi veramente. Quando finalmente abbasso un pò la guardia, rilassandomi totalmente, Tyler comicia a lasciare dei piccoli bacetti sul mio collo. In un primo momento, non mi rendo conto di ciò che sta succedendo e quindi lo lascio fare, ma quando il mio cervello apprende che Tyler mi sta baciando il collo, scatto in avanti e per poco non perdo l'equilibrio cadendo giù.
"Tyler, non ti basta il fatto di essere praticamente schiacciato a me? Devi anche mangiarmi il collo, ora?"
"Provavo a farti rilassare."
"Non mi fai rilassare affatto così."
"E cos'è che ti faccio? Ti faccio eccitare?"
Gli dò una forte gomitata sull'addome. Credo di essermi fatta più male io che lui, ma cerco di non darlo a vedere.
Tyler si stacca da me e scoppia a ridere.
"Mi piaci. Sei proprio una dura."
Il mio cervello si mette in moto per analizzare solo la parte relativa al 'mi piaci'. Non so perchè, ma la cosa mi fa mancare un battito, probabilmente perchè è bello piacere a qualcuno anche se è qualcuno che odi. Però non è certo il caso di farsi chissá quali complessi mentali ora, sicuramente non era una dichiarazione d'amore, anzi probabilmente è stata una cosa detta proprio per ammorbidirmi, magari anche per farmi gettare tra le sue braccia e dargli tutto ciò che mi avrebbe chiesto. Cazzo, odio Tyler.

Non mi accorgo di guardare la terra sotto di me, fino a quando Tyler non mi solleva il mento per alzarmi la testa. E allora davanti a me si apre uno spettacolo meraviglioso. Siamo in cima ad una collina, in lontananza si vede il mare che poi da qui non sembra neanche tanto lontano, e il sole sta tramontando. Il cielo si dipinge di mille sfumature di arancione, rosso e rosa e col mare a completare l'opera è tutto uno spettacolo. Qualcosa che mi lascia senza fiato. A vedere un paesaggio così bello, quasi irreale, mi sento invasa da una bella sensazione, positiva e rivitalizzante. Sicuramente tutto ciò, questo posto e questa cittá in generale, non sono nulla in confronto alla mia vecchia cittá.
Questo è mille volte meglio e mi sembra finalmente di poter respirare. Finalmente rilassata, mi appoggio sul petto di Tyler e poggio la testa all'altezza della spalla.
"Che ne pensi?"
"È bellissimo." rispondo a bassa voce.
Tyler non risponde, si limita solo a stringermi più forte e questa volta non vengo colta dal panico, anzi. Mi sento in un certo senso protetta.
Protetta fino a quando non ricomincia a fare il seduttore deficiente, ma fino ad allora sento che starò bene.

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