Capitolo 19

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Kari's POV
La sera seguente sono distesa a letto con un mal di testa e i brividi di freddo. Credo che siano i sintomi dell'arrivo di una bella febbre. Il fatto che ci sia della musica messa a tutto volume proveniente dall'appartamento di Tyler sicuramente non mi aiuta a stare meglio.
Non ho alcuna voglia di alzarmi e soprattutto non ho le energie per andare lì e fargli una scenata quindi decido di provare con un messaggio.
Io: Abbassa quella musica. Sto cercando di dormire.
I minuti passano, ma la musica non si abbassa di volume e io sento che la testa potrebbe scoppiarmi da un momento all'altro.
Io: Cazzo Tyler non mi sento bene. ABBASSA QUELLA MUSICA.
Sbuffando mi giro a pancia in sotto privandomi delle coperte. Appena ne sento la mancanza, vengo investita di nuovo dai brividi che si erano finalmente placati e sono costretta a rigirarmi su un fianco buttandomi le coperte praticamente sopra la testa.
Piano piano sento che la musica si fa sempre più bassa fino a diventare solo un piccolo rumore di sottofondo. Mentalmente ringrazio Tyler seppur aggiungendo uno o due insulti per aver reagito a scoppio ritardato.
Sono quasi addormentata quando dei pugni alla porta, mi riportano alla realtá. Avvolgendomi nel piumone come un sacco di patate, vado ad aprire e mi ritrovo davanti a Tyler.
"Sei venuto a rompere le palle?"
"Cazzo Rose sei proprio messa male." se la ride lui.
"Vaffanculo. Che ci fai qui?"
Tyler prende comodamente posto sul mio divano e io sprofondo accanto a lui.
"Sono venuto a vedere se stavi male veramente."
"Quindi tu pensi che non mi sarebbe piaciuto venire nel tuo appartamento e dartele davanti a tutti se fossi stata bene?"
"In effetti è una cosa che non ho tenuto in considerazione." Cala il silenzio, ma non è un silenzio imbarazzante. È silenzio e basta.
"Allora, perchè non vieni alla festa con me?"
Guardo Tyler con gli occhi sbarrati.
"Ma che cazzo stai dicendo? Non vedi come sono combinata?" dico scuotendo il piumone che ho addosso.
"Lo vedo, ma ti assicuro che starai meglio se svaghi un pò. Dai vieni con me."
"Tyler voglio solo dormire quindi quella è la porta. Ciao e arrivederci."
"Okay. Ho capito." per un momento penso che abbia deciso di andarsene, ma poi mi afferra costringendomi ad alzarmi. Nel farlo lascio la presa sul piumone e vengo investita dal freddo. O perlomeno era ciò che sentivo io visto che Tyler si era appena tolto la sua felpa e la stava mettendo a me.
"Devi metterci le braccia." dice lui ridendo. In pratica me l'aveva solo fatta passare per la testa, ma io non ne volevo sapere di indossare qualcosa di suo soprattutto se aveva un profumo fresco e intenso. E quindi ero rimasta con la sua felpa messa solo a metá e le braccia fuori dalle maniche. Vedendo che io non mi muovevo di un centimetro e soprattutto che lo stavo guardando male, molto male, Tyler mi tira giù le felpa coprendo anche le braccia che rimangono sotto al tessuto invece che nelle maniche. Una specie di camicia di forza.
"Così è anche meglio. Se mai ti venisse voglia di prendermi a pugni so che hai le braccia bloccate."
"Tyler ti giuro che appena starò meglio te ne darò di santa ragione."
Così dicendo inserisco le braccia nelle maniche.
"E ora me ne vado a dormire." faccio per andare in camera mia, ma lui mi afferra e mi trascina verso la porta.
"Non puoi scappare da me, Rose."
Sto zitta e non replico semplicemente perchè non ne ho le forze, ma avrò la mia vendetta quando starò meglio.
L'appartamento di Tyler è pieno di persone. Come al solito c'è lo stesso scenario. Coppie che limonano, che si strusciano e la lista potrebbe continuare all'infinito.
"Ma non ti fa schifo l'idea che queste persone facciano queste cose dove vivi?"
"Nha..io vivo praticamente in camera mia, il salotto esiste solo per le feste."
"Ah se lo dici tu."
Tyler mi trascina in un posto della stanza più in disparte e meno affollato. Non ho idea di che cosa voglia fare e sono rigida come un pezzo di legno.
"Balla un pò con me, Rose." dice Tyler prendendomi per i fianchi e attirandomi a sé. Io lo guardo torva, ma poi decido di stare al gioco. È vero, sto di merda e sento la testa pesante, ma non voglio che pensi che sia una nonnina e quindi decido di ballare un pò. Comincio ad ondeggiare con i fianchi. I movimenti sono lenti. Vedo Tyler impallidire e aumentare la presa sui miei fianchi.
"Rose, che stai facendo?" chiede con un filo di voce.
"Sto ballando." rispondo con aria innocente.
Lui fa un sorrisetto. "Sai che sei una stronza vero?"
"Hai insistito tu perchè venissi alla festa."
Vedo che sta per replicare, quando veniamo interrotti da Nate.
"Kari devo parlarti. Tyler ci lasci un attimo?"
"Si Tyler vai. Ci vediamo dopo." lo incito ad andarsene. Prima di andarsene mi guarda torvo e lancia un occhiata di ammonimento a Nate.
"Che c'è Nate?"
"Megan sta bene? Non risponde al telefono."
"Nate devi lasciarla stare. Lei non ha bisogno di un soggetto come te nella sua vita."
"Kari tu non capisci. Con lei c'è stata quella cosa della scintilla. Per me non è come le altre."
"Questo lo vedo visto che ti sei rincoglionito, ma credimi Megan deve aver sofferto tanto e non ha bisogno di altro dolore che tra parentesi il dolore saresti tu, quindi meglio che le stai alla larga."
Nate non replica e si allontana con aria sconfitta.
Se prima avevo freddo, ora comincio a sentire caldo e decido di uscire sul balcone. Quando l'aria gelida della sera mi sferza il viso provo un pò di sollievo. Credo davvero che mi stia salendo la febbre.
Inevitabilmente, vengo presa dai pensieri che per tutta la sera ho cercato di evitare. Continuo ad odiare Tyler, ma non più come prima. Cioè a volte sto bene con lui e quando fa gesti carini e soprattutto inspiegabili come darmi la felpa vengo presa dalla confusione. E in un certo senso entro in lotta con me stessa perchè la parte più spensierata di me vorrebbe dargli fiducia e credere che ci sia un altro ragazzo dietro al Tyler che ho conosciuto, ma la parte più razionale mi dice di non fidarmi perchè ragazzi come lui amano le sfide impossibili. E ovviamente io sarei una di queste. E tornando al discorso della volta precedente, il suo essere gentile potrebbe essere solo un modo per infilarsi nelle mie mutande.
"Ma chi è? Rose, sei tu?" sentendo questa voce alle mie spalle, mi giro e vedo Phil. Bene, i coglioni gli ho visti tutti stasera.
"E questo chi è? Testa di cazzo sei tu?" rispondo sarcastica io.
"Vedo che anche quando stai male non perdi mai il tuo sarcasmo."
"Cos'è? Stasera non hai nessuna ragazza da scopare e così hai deciso di venire a rompermi le palle?"
"No bellezza. Sono venuto per conquistarti." dice passandomi un braccio attorno. "Aspetta, perchè hai il profumo di Tyler?"
Phil si scosta e mi osserva. Quando si rende conto che indosso la felpa di Tyler spalanca gli occhi. 
"Tyler ti ha dato la sua felpa?" poi scoppia a ridere. Io invece non capisco che cosa ci sia di così divertente.
"Sta diventando proprio una femminuccia." continua lui.
Stanca di questo deficiente, faccio per rientrare, ma lui mi afferra il braccio e mi tira violentemente a se.
Sento che i battiti stanno aumentando e non è felicitá, ne eccitazione. Ho paura che mi stia venendo un attacco di panico. Questo gesto e Phil stesso, riportano alla mente scene che vorrei dimenticare.
"Ti faccio vedere io com'è che agisce un vero uomo." dice Phil facendosi sempre più vicino alla mia faccia. Ora le sue mani sono sui miei fianchi e stanno lentamente scendendo verso le natiche.
Vorrei dargli pugno e insomma fare qualcosa, ma porca miseria, mi sento così debole che l'unica cosa che riesco a fare e stare ferma e rigida come un pezzo di legno. E quelle immagini riaffiorano violentemente davanti ai miei occhi.

Improvvisamente Owen si alza dal divanetto e mi strattona per un braccio, segno che devo andare con lui. Ormai sono come un cagnolino e riesco sempre meno a tollerare questa situazione. Non sono neanche più sicura di amarlo. Ma non so se lui ama me. Nonostante i suoi comportamenti inaccettabili e il suo essere brusco, ho paura di vivere una vita senza di lui. Ormai si è insediato dentro di me e ho paura di cadere senza di lui.
Arriviamo al bagno del locale e Owen mi sbatte contro il muro. Poi mi afferra le guance e comincia a baciarmi. Il bacio si fa subito violento e affannoso. Mi sembra di non riconoscerlo più. Una volta non era così, era dolce e non mi mancava di rispetto. Ormai mi aggrappo a quei momenti e mi dico sempre che il vecchio Owen tornerá, ma quando fa così, una parte di quella speranza vola via. Mentre io mi faccio trattare come se fossi un oggetto, Owen mi sta giá spogliando. In questo momento è concentrato sul mio seno, ma con le dita lo sento scendere più in basso. Lo sento sul mio punto più sensibile che lo desidera nonostante tutto.
Dopo avermi fatto venire una volta, si abbassa i pantaloni ed entra in me.
Ecco come mi sono ridotta. A scopare in un lurido locale dentro ad un lurido bagno. E sembro anche una troia.
Odio il fatto di avergli permesso di arrivare a questo punto, di non essere stata abbastanza forte da dirgli di no e dargli un taglio. Non è questo ciò che desidero. Vorrei essere a casa, sul mio letto con lui e non su un cesso.
E mentre Owen continua ad entrare e uscire da me con delle spinte violente, io comincio a piangere. Odio anche essere diventata così debole.

Quando il ricordo si dissolve davanti a me, non sono neanche più sul balcone. Mi trovo in una stanza, stesa su un letto, con gli occhi puntati al soffitto. Mi metto a sedere e mi accorgo che accanto a me c'è Tyler. Ora indossa solo dei boxer. Ma davvero non ha freddo?
"Che è successo?" gli domando. E mi sembra una domanda piuttosto logica visto che un attimo prima ero con Phil sul balcone e l'attimo dopo sono con Tyler in quella che presumo sia la sua stanza.
"Dovrei chiedertelo io. Sembravi totalmente assente. Come su un altro pianeta. Devo ammettere che mi sono preoccupato."
"E Phil?"
"Quel figlio di puttana non si avvicinerá più a te." il disprezzo che sento nella sua voce è evidente.
"A proposito. Ti ha detto qualcosa?"
"A cosa ti riferisci?"
"Qualcosa su di me?"
"Solo che sei una femminuccia."
"E nient'altro?"
"Tyler c'è qualcosa che dovrei sapere? Perchè hai l'atteggiamento di chi ha la coscienza sporca."
"No, è tutto apposto."
Ora mi si stanno accendendo mille campanellini d'allarme. Sono sicura che mi stia nascondendo qualcosa. Altrimenti non avrebbe avuto motivo di farmi quelle domande. Ma penserò domani a questo. Ora ho un gran mal di testa e vorrei solo dormire.
Tyler sembra intuirlo perchè si avvicina a me e mi abbraccia facendomi appoggiare sul suo petto e io senza pensarci avvolgo un braccio intorno a suoi fianchi. Devo averla piuttosto alta la febbre perchè sto abbracciando Tyler. E questa non è una cosa che farei se fossi lucida. Sicuramente no.

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