Il prof entra seguito da un ragazzo che non abbiamo mai visto prima ma che , come si può ben notare dalle espressioni di meraviglia e i sospiri sognanti delle mie compagne, non dispiace alla vista.
E non posso dare loro tutti i torti, anche da dove mi trovo riesco a notare la postura alta e fiera, di chi sa di poterselo permettere, un sorriso ruba cuori che gli disegna un'espressione strafottente sul volto, occhi chiari incorniciati da ciglia lunghe per le quali una ragazza , me compresa, ucciderebbe, capelli neri disordinati alla 'mi sono appena alzato dal letto ma sono figo lo stesso' , e poi quella mascella squadrata, la pelle chiarissima, le spalle larghe, i pettorali fasciati da una maglietta nera aderente... ok non è proprio da buttare.
Il prof lo presenta alla classe come Kal Dillon, lui volge ai miei compagni uno sguardo veloce, dopodichè fissa i suoi occhi chiari su di me, e una scossa mi attraversa l'intera spina dorsale, una sensazione strana , indescrivibile, che mi fa pizzicare le punte delle dita. Cerco di non pensare al fatto che adesso il ragazzo si stia dirigendo verso il posto vuoto accanto al mio , e inizio a strofinarmi la mano in attesa che la sensazione cessi.
Un secondo prima lo vedo di fronte a me , e quello dopo mi sfiora la spalla mentre prende il suo materiale dallo zaino strappato, anch'esso nero. Mi viene un colpo e il ragazzo, che ha sentito il mio sussulto si gira per guardarmi.
Senza nemmeno volerlo trattengo il respiro mentre quelle sfere verdi-grigie mi scrutano da cima a fondo, soffermandosi infine sui miei capelli rosa sciolti sulle spalle. Sul suo volto si affaccia una nota di disgusto verso il colore bizzarro della mia testa, e la sua altezzosità nei confronti di una ragazza che nemmeno conosce mi fa andare su tutte le furie, spingendomi a rivoltarmi e a cercare di concentrarmi su ciò che ora sta dicendo il professore.
Ma l'impresa pare al limite dell'impossibile contando che Kal non smette di osservarmi e i suoi occhi hanno sulla mia pelle un effetto simile a quello di un soffio di vento gelido.
Aspetto che l'uomo seduto sulla cattedra ci dia una consegna e non appena le mie orecchie sentono <<tema libero>> non posso non esplodere di felicità all'idea di poter passare due ore a dipingere qualsiasi cosa io voglia, senza dover essere costretta da nessuna indicazione del professore.
Quindi, come me, la classe esplode in acclamazioni di entusiasmo, e raccolti alcuni pensieri, prendo l'album degli schizzi e inizio ad azzardare qualche linea.
Nella mia mente si ricompone l'equilibrio, siamo solo io, la matita e il foglio, ma una scomoda compagnia al mio fianco mi interrompe :
<< Scusami , non ricordo, come hai detto che ti chiami rosellina?>>
Alzo gli occhi al cielo per l'antipatico nomignolo e cercando di sembrare del tutto indifferente alla sua voce calda e bassa gli rispondo << non te lo ricordi perchè non te l'ho mai detto sveglio , mi chiamo Madison, e non 'rosellina'. E preferirei che in futuro tu continuassi a chiamarmi con il mio vero nome grazie. >>
Il ragazzo, con un misto di sorpresa e divertimento , emette una lieve risata che mi fa venire la pelle d'oca, e si volta verso il suo foglio bianco.
Per non venire più disturbata mi infilo le cuffiette nelle orecchie, e guidata dalle note del sonetto n.11 di Mozart inizio a disegnare.
Ogni tanto lancio una sbirciata verso il disegno del mio compagno che si mantiene in maniera monotona e quasi morbosa solo sulle sfumature del nero e del grigio. Io invece , al contrario di lui spruzzo sulla mia tavolozza tutti i colori primari e inizio a tracciare sulla tela candida tratti colorati di figure.
La prima ora passa così in silenzio, e quando pare che Kal voglia di nuovo attaccare bottone gli indico il lettore musicale per bloccarlo sul nascere.
Questo stranamente rinuncia velocemente e io posso ritornare al mio quadro, riposizionando l' mp3 sul tavolo.
Con la coda dell'occhio flescio la mano di Kal sfiorare il mio lettore e una strana luce nera intorno alle sue dita, ma vengo distratta da uno strano rumore nelle cuffiette. La mia bellissima musica classica si interrompe e al suo posto inizia un continuo ed insopportabile ronzio, una nota perenna. Mi strappo dalle orecchie le cuffie e le lancio nello zaino presa da un fastidio improvviso. Mi volto irrequieta verso Kal e gli prendo dalle mani il mio lettore per controllare cosa ci sia che non va.
Nulla. Non sembra essere successo nulla...
<<Cosa ti prende Rosellina?Qualcosa che non va per caso?>>
Lo guardo storto , mi avvicino quanto basta perchè nessuno ci possa sentire e dico :
<< Cosa hai fatto al mio cellulare?>>
Lui mi sorride compiaciuto e si sporge sullo sgabello :
<<Cosa stai insinuando? Io non ho fatto nulla al tuo cellulare...sei sicura che tu non stia semplicemente cercando un pretesto per parlare con me Rosellina?>>
CHE COSA?! MA STA SCHERZANDO VERO?!
Gli rivolgo uno degli sguardi più omicidi che abbia mai fatto e non sapendo che cosa dire a quel pallone gonfiato alzo la gamba e con tutta la forza che ho gli pesto il piede.
Kal inizia a ridere come un matto massaggiandosi la scarpa e io mi giro verso il mio lavoro.
Quando finalmente la campanella suona la fine della lezione mi fiondo come un fulmine fuori dalla porta per aumentare quanto più possibile la distanza con Kal.
Non riesco a dire il perchè quel ragazzo mi stia tanto sui nervi, in fondo all'atto pratico non è che abbia fatto chissà che cosa come ammazzare un gattino o insultare mia madre , però non so... c'è qualcosa che sin dal primo momento in cui l'ho visto mi ha portata a diffidare di lui ... una specie di sensazione...
Tranquilla Madison, arte è finita, e se sarai fortunata domani non si siederà al posto accanto al tuo ! Non dovrò mai più parlare con quel maleducato!
Mi dirigo verso la sala mensa per cercare la mia amica Lara , e quando ci ritroviamo prendiamo i nostri pasti e ci sediamo al tavolo.
Ovviamente le racconto tutta la faccenda con Kal , e alla fine lei mi guarda sorridente e dice :
<< Che figata! Sembra di sentire uno di quei romanzi per ragazze, però nella vita reale!>>
Alzo gli occhi al cielo mentre bevo un sorso d'acqua... Lara legge troppe saghe...
Mi chiede di mostrarle il disegno che ho fatto, ma quando faccio per prendere la tela dalla custodia mi attende una scoperta sconcertante:
Non ci sono più i miei colori sul disegno.
Il rosa, l'arancione, il giallo, il verde, non c'è più nulla.
Solo nero ovunque.Volevo ringraziare particolarmente niallsovl per la splendida cover ♡

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La Ragazza Dei Colori
FantasiaMadison Smith è una comunissima ragazza come molte altre:si sveglia tutte le mattine come ogni diciassettenne, frequenta un comunissimo liceo pubblico insieme a comunissime amiche, affronta le comunissime difficoltà di una comunissima adolescente. C...