capitolo 14

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<<bene ragazzi ,io vado un attimo in aula professori per prendere delle cose , non voglio sentire volare una mosca. Intesi? >>
Il prof si fa più serio e ripete la sua domanda << intesi ?>>
<< si professore>> rispondiamo in coro tutti noi.
In questo momento mi trovo nell'aula delle punizioni, circondata da bulli, teppisti ,spacciatori , e Kal. Potrebbe andare peggio ?
Quando il prof chiude la porta alle sue spalle sono tentata di alzarmi e seguirlo ,ma dubito che mi avrebbe fatto uscire con lui...
Il mio sguardo basso fa il giro della classe , di lato a me ,sotto la finestra , due ragazzi si stanno arrotolando un qualcosa che spero Dio sia una sigaretta ; qualche posto più in là una ragazza continua a incidere con un coltello preso chissà dove una qualche scritta strana sul banco ; sposto la vista alla mia sinistra e -ODDIO MA CHE SCHIFO!
Sento lo stomaco rivoltarsi quando vedo un ragazzo scaccolarsi con estrema cura , riporre il contenuto delle sue ricerche sul banco , e poi fare una attenta analisi e mangiarsi quelle che a quanto pare per lui sono le più gustose.
Da non crederci , ma dove sono capitata. Anzi , dove mi hanno fatto capitare !
Con occhi furenti guardo di fronte a me , e spero che il ragazzo davanti senta il bruciore che la mia rabbia incandescente spruzza sulla sua schiena.
Come ad avere davvero la vista laser, Kal si volta , guardandomi da sopra la spalla << allora come te la passi?>>
Gli occhi a fessura << starei meglio se non ti avessi mai incontrato>>.
Kal si volta del tutto nella mia parte , la sedia inclinata rimane perfettamente in equilibrio su due zampe , e io mi chiedo come possa avere tanta leggerezza un ragazzo tanto alto come lui.
<< addirittura! Guarda che mi offendo!>>
Alzo gli occhi al cielo indifferente <<come se mi importasse>>
Gli angoli della bocca saettano in alto , e il volto di Kal è illuminato da un sorriso malizioso <<non sei brava a dire le bugie Fiorellino. >>
Sbuffo rumorosamente mentre lui si sporge ancora di più sulla sedia in equilibrio e poggia i gomiti sul mio banco.
Lo guardo male aspettando che si sposti o altro , ma lui fa finta di niente e continua a parlare << Senti lo so che ce l'hai con me per la storia della collana e tutto. Ma che ci vuoi fare ? Era una sfida Rosellina , e io sono soltanto stato più furbo e veloce di te. Tutto qui. >> alza un sopracciglio scuro cercando di mostrare un espressione ragionevole.
<< non puoi tenermi il broncio a vita, anche se...>>
Si sporge e mi accarezza con le dita delicate la guancia , facendomi sussultare per la sorpresa << così sei ancora più carina.>>
Avvampo per la sua ultima espressione e respingo la sua carezza con una manata.
<<'carina'?!>> la voce mi esce più acuta di quanto vorrei.
Gli occhi ambrati ridono divertiti <<Cosa c'è ? Non va bene ?>>
Scuoto la testa ancora un pò confusa e alla fine lascio perdere.
Nonostante tutto , ha ragione. Quella di ieri era stata solo una messa in scena per vincere la prima prova , e non può essere una sua colpa se è stato più scaltro di me. Qui l'unica che va incolpata sono io. Io soltanto.
Faccio un lungo respiro , dopodiché apro gli occhi e cerco di fare un sorriso il più sincero possibile.
<< va bene. Ok hai vinto. Però odio stare qui dentro...>> ed è vero.
Kal mi guarda radioso come se avesse trovato l'idea più geniale del secolo
<< per quello so cosa fare. Forza vieni!>>
Mi prende per mano e si alza di scatto , facendo cadere la sedia già poco stabile per terra e facendo un casino enorme.
Il ragazzo sembra non farci caso , e mentre mi trascina tra un banco all'altro verso la porta con movimenti leggeri e veloci mi chiedo cosa possa avere in mente.
Stiamo per varcare l'uscita quando finalmente mi rendo conto di quanto assurdo possa sembrare quello che stiamo facendo e mi fermo, costringendolo a voltarsi.
Lo guardo sconcertata , lui si passa una mano nei capelli corvini, e mi rivolge uno di quegli sguardi da sogno, con tanto di fossette, e a momenti non mi cedono le ginocchia.
Dai Mady,non esagerare...
<< allora ? Hai detto che non ti piaceva stare qui no ? >>
Non ha tutti i torti ma...
<< Ma come pensi di fare? Usciamo di qui e ce la svignamo come se nulla fosse ? E il prof ? Di sicuro tornerà a momenti e a quel punto noi co->> mi azzittisce posandomi un dito sulle labbra. Lo guardo storto ,ma il mio cuore fa un sussulto quando con la mano che ancora stringe la mia mi avvicina a sé e mi sussurra all'orecchio <<ti fidi ?>>
Mi fido? Sta scherzando ? Mi sta davvero facendo una domanda del genere ? Dopo tutto quello che è successo ieri sera ? Ma è serio ?
Ma ancora più incredibile è ciò che sento uscire in risposta dalle mie labbra , che si muovono appena impercettibilmente a formare un insicuro "si".
Kal si fa più raggiante che mai , e continua a tenermi stretta la mano mentre usciamo silenziosi dalla classe e appiattati sul muro ci dirigiamo verso le scale che portano ai piani superiori.
Il suo contatto mi formicola le dita , ma non come avrebbe fatto un tempo , prima del mio compleanno. Allora il suo solo tocco mi avrebbe bruciata , portando quasi ad un dolore insopportabile , contro natura.
Ma ora...ora la sensazione che sento è così strana,differente sotto parecchi punti di vista , ma anche analoga sotto altri. Il contatto caldo mi irradia piccole scosse elettriche che mi salgono lungo il braccio , mi si arrampicano sulla spalla , portando con loro scie di pelle d'oca. Il cuore è mosso da battiti più frequenti e a tratti sussulta quando lo vedo girarsi e i nostri occhi si scontrano.
Nonostante la sensazione piacevole il tutto è circondato da un tipo di pressione , una bramosia irrequieta a cui non riesco ancora a dare una spiegazione.
E poi c'è quello, il diavoletto al mio orecchio che mi ricorda che è tutto sbagliato , ma tutto cosa ?
Non faccio in tempo a dare risposte alle mie domande che siamo già arrivati.
Mi guardo intorno e i miei occhi analizzano con interesse lo spazio intorno a noi: ci troviamo sulla terrazza della scuola. Lungo il bordo sono sistemati vasi di fiori colorati , al centro un piccolo gazebo copre dai forti raggi del sole un pò di coltivazioni che la scuola usa per cucinare , insalata , pomodori , frutta ecc.
In mezzo c'è un grazioso divano , accostato e delle bianche sedie reclinabili che probabilmente i prof usano per rilassarsi durante le ore di buco.
Si direbbe il paradiso degli insegnati , con tanto di tavolino ,carte e frigo bar.
Ma come faceva Kal a sapere di tutto questo ?
<< figo eh? Mi sono ritrovato qui l'ultima volta che mi hanno messo in punizione. Sono sgattaiolato su per le scale e mi sono ritrovato in mezzo a questa favola.>>
Non posso dargli torto, i fiori accarezzati dal vento trasportano petali luminosi per tutto il terrazzo , e l'atmosfera qui è così calma e pacifica , da farti dimenticare di tutto il resto.
Gli zigomi si stendono e non posso fare a meno di sorridere come un ebete. È tutto troppo bello!
Kal mi porta verso il divano , e mi fa sedere accanto a sé.
Solo ora mi rendo conto che le nostre dita sono ancora incrociate e che non potrei sembrare più scema di cosi , cerco di ritrovare un minimo di contegno e mi sistemo sul grande cuscino per essere più comoda.
Intanto Kal allunga le braccia verso l'alto per stiracchiarsi , e nel farlo il bordo della maglietta si alza lasciando scoperta una pancia piattissima e il principio della tartaruga.
Non riesco a distogliere lo sguardo , non avevo mai visto un ragazzo della nostra età con un fisico tanto scolpito, chissà dove lo trova tutto il tempo per mantenere quel 'capolavoro'.
Il ragazzo mi ritrova ad arrossire violentemente e si sorride tutto compiaciuto.
<< ti piace quello che vedi ? >>
Ingoio rumorosamente <<assolutamente no>> e cerco di trovare un qualsiasi altro spunto di conversazione per cambiate argomento.
<<quindi non è la prima volta che finisci in punizione...ma come è possibile ! La scuola non è iniziata da nemmeno due mesi!>>
Kal si sdraia dall'altra parte del divano, i capelli neri e spettinati gli scivolano sul cuscino bianco e mi chiedo di che consistenza possano essere...
Eih ma a me che frega!?
<<diciamo che mi devo ancora abituare a ...beh si... seguire le regole>>
<< ma sentilo! Dici che é sicuro ? Non è che il prof ora entra e non ci trova ? E se gli altri fanno la spia?>>
Kal inizia a ridere di gusto , un suono dolce riempie l'aria e il cuore mi batte più forte << tranquilla. Non succederà nulla di tutto ciò>> dice lui tra una risata e l'altra << il prof lo conosco , rimarrà fuori per tutta l'ora . E per gli altri ... ti posso assicurare che nessuno dirà nulla su di noi. Non se ci tengono a non avere problemi...>>
Cosa intende con 'avere problemi' ?
Un brivido mi percorre la spina dorsale,non devo mai dimenticare chi è Kal , ossia il mio alterego senza colore, e come tale dubito che sia provvisto di qualsiasi sfumatura di sentimento.
Eppure...non so, non riesco a non sperate che oltre tutto ,oltre ai nostri ruoli , non siamo qualcos'altro ?
<< Oih Fiorellino stavo scherzando. Tutto ok?>>
Sento la sua mano accarezzarmi il braccio, e un tipo diverso di brivido mi scosta dai miei pensieri.
Noto che mi osserva intensamente ,i suoi occhi brillano di una strana luce, e delle piccole pagliuzze più chiare , quasi gialle , risaltano sullo sfondo ambra e verde.
Non so perché ,ma mi rende nervosa il suo sguardo , e sento la pelle delle guance farsi più calde.
<< tu...tu pensi mai a ciò che siamo noi ? >>
Lo colgo alla sprovvista e mi rivolge un espressione confusa << in che senso ? >>
Mi sento sempre più stupida mentre continuo << Beh... a quello che facciamo. Noi siamo gli altereghi , e milioni di persone con i nostri stessi poteri ci hanno preceduto ,si sono sfidati , hanno adempiuto a ciò che un giorno dovremo adempiere noi. Ma...oltre a tutto quanto , oltre a i nostri incarichi ,per ciò che siamo nati e cresciuti , c'è qualcos'altro ? Noi... quello che succederà , fa parte di un circolo che è già stato dettato perché si ripetesse, oppure... non so... è strano, io...>>
Io sto parlando troppo.
Sento le dita di Kal stringere più forte , e il ragazzo che fino a due secondi fa era bello che sbragato sui cuscino del divano, ora si è piegato verso di me , arrivandomi alla stesso altezza , i volti separati da pochi centimetri di vento.
<< tu cosa?>> la voce è talmente bassa che stento a credere se sia davvero uscita dalle sue labbra o se l'ho semplicemente immaginata
<< io...io ho bisogno di credere che non sia così. Voglio essere io a decidere chi essere , e non perché me l'ha ordinato una dinastia intera.>>
Kal è attraversato da un brivido,gli occhi fissi nei miei ,una mano mi risale sul braccio ,l'altra mi accarezza il volto.
A pensarci bene non ricordo come siamo arrivati a questo punto , ma adesso ciò non è fra le mie preoccupazioni maggiori.
Socchiudo le labbra quando il pollice di Kal mi solletica il labbro inferiore.
Ho la testa in pappa ,non riesco più a pensare ad altro se non al sapore che devono avere le sue labbra.
Limone. No ! Cioccolato!
Ma nel momento in cui sentiamo la campanella suonare e distrarci da qualsiasi cosa stesse succedendo,nulla ha più importanza.
Il primo ad alzarsi è lui , che ancora un pò confuso si passa i palmi delle mani sui jeans e mi invita a scendere , prima che il prof si accorga della nostra assenza.
Lo seguo con ancora la mente sul divano , a quei strani attimi corsi via proprio pochi secondi fa.
Ma cosa è successo ?

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 27, 2016 ⏰

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