IV

4.2K 230 20
                                    

Evelyn

Sono tutti qui, intorno a questo tavolo, intorno a queste mura, che non ha fatto altro che vedere i miei pianti e le mie sofferenze.

"Figliolo,passami la carne"sento che chiedere da mio padre.

Daniel gliela passa, mentre io sto con lo sguardo rivolto verso il piatto mentre giocherello con il cibo nel piatto.Sembra tutto così normale, come se non avesse fatto niente di male, come se non mi avesse picchiata fino a farmi svenire meno di due ore fa nella stessa stanza affianco.

Sembrano tutti così felici, io invece non sento altro che un buco nel petto.

Improvvisamente nella sala cala il silenzio, e alzando lo sguardo trovo tutti a guardarmi, chi con occhi freddi, chi con occhi dolci, chi con compassione, sospiro, mai amore.

"Allora Evelyn"mi chiama mio fratello Ian, mi fa un sorriso, ed io sorrido al suo sorriso, Ian è Ian.

"Cosa?"chiedo piano.

Tutti sussultano, forse è da tanto che non sentono la mia voce, non mi ricordo nemmeno l'ultima volta che ho parlato, alle cene di 'famiglia' annuivo o negavo soltanto con la testa.

Buffo, no?

Famiglia è casa, famiglia è protezione, famiglia è amore.

Ma quando a scuola mi chiedevano cos'è per me la famiglia.Mi veniva in mento solo una cosa.

Famiglia è odio.

"Mi chiedevo, quand'è che ci farai conoscere il tuo fidanzato?"mi fa un sorriso malizioso ed io arrossisco.

"N-non ho un fidanzato!" Balbetto mentre il calore delle mie guancie aumenta.

Arrossisco sotto tutti gli sguardi verdi e azzurri dei miei fratelli, ma sulla mia pelle ne conosco solo uno, il suo, furente e odioso.

Il tuo lavoro è fare la puttana.
Puttana.
Puttana.

Mi schiarisco la gola e alzo lo sguardo verso tutti, per essere più convincente,e intreccio le dita sotto il tavolo mentre arrossisco sempre di più.

"Non ho il ragazzo"

Guardo tutti i miei fratelli che sghignazzano sotto, perfino Ben e Sean.Mi incupisco sotto i loro sguardi derisori.Poi interviene papà.È quello che dice mi fa sprofondare dalla tristezza.

"Ti credo che non hai un attimo fidanzato, insomma-mi lancia un'occhiata, mentre io lo guardo con tristezza-Non ti amerà nessuno, sgualdrina"

Annuisco e abbasso il capo, il silenzio cala sulla stanza, e nessuno, nessuno, interviene.

Sento gli occhi pizzicarmi, e una lacrima mi solca la guancia, la sento scendere, pian piano, il suo sapore salato mi porta via un pezzo di me.

Cosa sto facendo di male nella vita?

Torno a mangiare tranquillamente-per dire-ma dopo un pò perfino il gusto della carne che ho sul piatto diventa salato, lancio la forchetta sul piatto producendo il solito rumore fastidioso, interrompendo così le chiacchere che avevano riempito di nuovo la stanza.

"Evelyn?"mi chiama Ben, preoccupato.

Sorrido amara, adesso ti preoccupi vero?

Trascino la sedie rumorosamente, e tutti si lamentano per il rumore fastidioso.

Giuro, mi lamenterei anch'io, se non sta di fatto, che le mie orecchie non sentono altro che queste parole, una sopra l'altra, in maniera ripetitiva.

Puttana.
Non ti amera nessuno, sgualdrina.

Amore TatuatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora