XIII Pt. 1

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Jordan

Ho già visto diverse volte la palazzina in cui abita, ovviamente, molte volte l'ho anche aiutata a scappare per uscire con me. Oggi, però, non avrebbe esserci nessuno, quindi potrei e dovrei riuscire a cambiarmi mentre lei si mette il costume. Visto che il mio l'ho in macchina.

Non è un appuntamento, credo.

No, infatti, vuoi solo vedere che il costume non abbia buchi.

"Ascensore rotto" mormora dispiaciuta, di solito, non uso mai le scale.

Insolito ... Nessuno... Io.

Ti ha osservato molto di più di quanto ti ha osservato lei...

Odio camminare tanto oppure sforzarmi troppo, ora che ci penso non ho mai portato Evelyn a casa mia. Anche se lo so già il motivo per cui non la ho mai portata con me, nelle famosa tana del lupo, perchè una volta entrata, non la farei mai uscire.

Cazzo, niente pensieri a luci rosse, Jordan.

"A che piano? Primo, secondo o terzo?"

"Sono al secondo piano, ma in questo piano non ci sono appartamenti, quindi è come se fossi al terzo piano"

Sbianco, morirò nelle scale.

Da quando è morta lei, non faccio più molta attività fisica. Solo la giusta proporzione per mantenere il mio fisico in -Fanculo prova costume, non ti temo-.

Lei fa il primo scalino e si gira verso di me.

Nego con la testa e mugolo in dissenso, non ho ho voglia di farmi le scale.

"No" sussurro. Lei alza gli occhi al cielo ed io mi imbroncio, l'unico lato positivo sarebbe guardare il bel culetto di Evelyn.

"Dai Jo... Jordan" mormora, e fa una risatina isterica per non farmi notare l'errore, l'altra volta l'ho fatta piangere, mi sono sentito in colpa per tre giorni, ma lei è un discorso parecchio particolare.

Si avvicina a me e mi prende per il braccio, cercado di trascinarmi verso la rampa.

Ora dopo due mesi non provo fastidio quando mi tocca, o mi sfiora. Anzi a volte sono io a cercare il suo tocco, come per esempio adesso, sono io che sto cercando le sue mani per arrivare ad intrecciare le sue dita con la mie.

Osservo il suo viso mentre le goti arrossiscono, adoro quella tonalità di rosso, si morde il labbro, e gli occhi brillano.

Il suo sguardo è più splendente del sole nel ciel sereno, brilla più delle stelle, e sembra accecarmi con la sua intensità.

La adoro.

Guarda le nostre mani e quando alza il capo per osservarmi, mi fa un sorriso.

Un sorriso così bello, favoloso.

"Che c'è?" gli chiedo.

"Niente" arrossisce e muove in circolo il pollice sulla mia pelle.

"Oggi voglio così, e poi mi tieni?"

"Si" annuisce e sembra felicissima.

"Ti tengo anche io" mormora "Non ti lascerò cadere, se vuoi posso farmi peso di te"

Ma Emily lei sopporta sempre il mio peso, le mie parole, i miei gesti, le mie emozioni.

Mi vuole bene, no?

Sorrido e lei diventa ancora più rossa.

"Che c'è piccola, ti vergogni?" bacio la sua mano e con uno scatto la avvicino a me. Mi appoggio al muro vicino all'ascensore.

L'abbraccio per trattenere il suo corpo contro di me. Per tenerla stretta a me. Abbasso lo sguardo verso il suo viso, e la vedo mugugnare qualcosa verso di me, mentre si lascia accarezzare.

Si stringe a me come se fossi l'unico appiglio che gli rimane in questa scalata, come se fossi l'ultima corda, come se fossi la sua ultima opportunità.

Ma lei non sa, che per quanto le ancore ti possano salvare, possono anche trattenerti giù, portati all'inferno, e lasciarti lì.

"Grazie per questo abbraccio" dice contro il mio petto, alza lo sguardo e mi osserva con i suoi innocenti occhi verdi.

Cosa posso fare?

È bello, è bello sentirla qui vicino a me, ma non credo sarebbe stata la stessa cosa con un'altra ragazza, credo sia per Emily, lei si stringe ancora di più a me, appoggiando le sue mani sulla mia schiena. Il suo seno preme ancora di più sul mio petto e lascio scivolare le mie mani sul suo fondo schiena. Mi lascia un bacio sulla giacca, e sento del calore risalirmi sulle guance, non per il fatto appena caduto, ma per la semplicità del suo gesto.

Sospiro mentre rimane qui, troppo vicina per un lungo tempo, e la adoro si, però lei popola tutti i miei sogni di notte e sentirla accanto, fa sentire a lei tutto me.

Sei così codardo Jordan, sei un egoista...

"Jordan, tu ci tieni a me?"

Amo e odio il suo essere così spontaneo, di solito è un difetto che odio. Ma Emily stranamento ha tutti i difetti che amo, e tutti i pregi che odio.

Sentendo che la mia risposta non sta arrivando si allontana. Va nell'unico posto in cui il raggio di sole entra dalla finestra e fa risaltare i suoi grandi occhioni.

"Jordan"

"Dipende.."

"Da cosa?"

"Da come lo intendiamo, sei una persona importante per me, mi piaci..."

L'effetto che hanno le mie parole su di lei, mi fa rimanere meravigliato per qualche secondo. I suoi occhi si velano di lacrime, lacrime di gioia.

"Cosa significa? Perchè mi sento felice però mi viene da piangere?"

Chiede confusa e io passo la mano sulla sua guancia dove la lacrima sta solcando la sua pelle perfetta.

Osservo le sue labbra e vedo che anche lei osserva le mie. Mi abbasso e passo la mano in mezzo ai suoi capelli, il suo corpo si avvicina al mio che freme. Chiude gli occhi, lo faccio anche io, le nostre labbra si sfiorano e poi... si sente il ding dell'ascensore, una signora anziana con un Chihuahua esce da esso e ci guarda male, vedendo che stiamo davanti all'ascensore, una mia mano sul suo mento e l'altra sul suo prezioso sederino.

Credo mi abbia guardato male per quello...

Mi allontano di scatto... Merda, questonnon va fottutamente bene.

"Evelyn una cosa così è un er-.."

Vedo che mi sta guardando le labbra e sogna ad occhi aperti, poi ridacchia e diventa tutta rossa.

Sono diventato un artista? No? Allora perchè davanti di me ho un capolavoro così bello?

Amore TatuatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora