XVIII

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Evelyn

"Papá? Ti senti bene?" sussurro. Non mi fa paura, quando é ubriaco marcio mio padre é un agnellino. Sta barcollando avente e indietro per il corridoio una bottiglia in mano, e poi se lo porta alla bocca facendo un lungo, e lunghissimo sorso.

"Scusa.. Non volevo dire puttanella" borbotta e si siede a terra mentre mi guarda con i suoi occhioni verdi.
"Io ti amo tanto, non ti odio" borbotta. "É che sei..identica a lei, in tutto e per tutto" sussurra.

"E io voglio uccidermi per averti fatto cosi tanto del male, vorrei soffrire il doppio di quanto hai sofferto tu" sussurra "Prendermi tutta la tuuu-tua sofferenza, e riniziare tutto da capo e farti vivere come una bella principessa" mormora. "Ma tu non sei solo bella, se-sei" sbadiglia e la bottiglia gli cade dalle mani. "T-tu se-i una meraviglia, anche quando eri piccolissima, e quando eri piccola la notte vegliavo sempre su di te" borbotta. "Ad ogni incubo che facevi ti abbracciavo e poi anche tu, ti stringevi a me, ma il giorno dopo avevo paura.. di farti vedere che.. non lo so.. Che cazzo sto dicendo" lo sento brontolare.

"Papi" sussurro.

"Eh.. mi hai chiamato papi" sorride e poi cade all' indietro facendomi scoppiare a ridere.

"Papá vieni, ti porto a letto" sussurro. Lui si alza e si appoggia al muro. "Sei una bravissima figlia" sussurra "Io invece sono un brutto e cattivo, pessimo e schifoso padre" continua a borbottare, e poi lo vedo fare finta di bere qualcosa, visto che la bottiglia l' ha lasciata a terra quando é caduto.

"Oh cielo.. Altra vodka cameriere" grida.

I ragazzi escono fuori dalle loro stanze e osservano la scena.

E vorrei tanto essere come loro, fare finta che non m' importi nulla di mio padre, che in realtà io non provo nulla verso di loro.

Ma in realtà li amo.

Dal primo all'ultimo.

Vorrei solo un briciolo di amore anche da parte loro....

Sarebbe tutto più bello...

Jordan

Giorno seguente

"Bene. Perfetto." mugugno mentre guardo casa mia, è abbastanza in ordine per portarci Evelyn per la prima volta. E farla mia, potrei.. forse.. dovrei comprare qualche decorazione, o fiore. Osservo le buste sopra al tavolo. Non posso comprare dei fiori, non ho soldi nemmeno per.. È tutto così incasinato, i miei sono ricchi sfondati che cagano perfino oro, ma sono un uomo morto, per loro, per aver messo incinta la ragazza che a loro non piaceva.

E poi il lavoro non va affatto bene, il proprietario sta avendo problemi, sia economici che di salute, e finirò che non avrò un lavoro, ne una casa dove vivere.

Beh almeno oggi farò del sano sesso, qualcosa che non faccio dalla morte di Marika.

Entro in macchina, mi fermo in farmacia e per sbaglio mi scontro con una persona.

"Sta attento, cazzo" borbotta. E trovo due occhi verdi identici a quelli di Evelyn.

"Non scaldarti tanto, potevi stare attento pure tu" mormoro, e i miei occhi ghiacciati fissano i suoi.

Gli passo accanto sbattendo volontariamente la mia spalla sulla sua, non si fa niente, ovviamente, siamo muscolosi entrambi.

Non ho i soldi per le bollette,o per i fiori, ma per dei preservativi ne ho. Sarebbe il colmo farla rimanere incinta.

Evelyn è importante, certo. Ma non così tanto. La desidero, e la voglio mia. Ma non la amo.

Evelyn

Mi guardo allo specchio e sospiro. Stanotte mi sono fatta una treccia in modo che ora sciogliendola i miei capelli diventino mossi. Mi sono messa un vestito che mi arriva poco piú sopra dal sedere, e ho messo un po' di mascara e matita. Passo un po' di burrocacao alla ciliegia sulla bocca e premo le labbra tra di loro per stendere per bene l' essenza su tutte e due. Poi le rilascio con un sonoro smack e mi allontano dallo specchietto.

Osservo la mia figura.

Non male, piaceró a Jordan?

Ha detto che mi fará sua, ma cosa intende?

Sbuffo mentre guardo l' orologio, é in ritardo di cinque minuti, mi siedo in salotto, sul divano e sospiro. Accarezzo le pieghe del vestito bianco per sistemarle.

"Dove vai?" sento chiedere da Ian.

Oh.. Ian... Quanto tempo...

"Uhm.. mi viene a prendere un ragazzo" arrossisco sotto al suo sguardo. Di fratelli gelosi ho avuto solo i gemelli. Mi osserva tutta, scannerizzando la mia figura.

"Mh... é questo ragazzo..com'é?" chiede interessato mentre si siede sul divano. Noto delle ombre sul corridoio. Ma Ian mi prende il mento e mi guarda. Severo.

"Questo coso sa quanti fratelli hai? No, perché tutti possiamo pestarlo per bene." Sorride.

Il sorriso di papá...

Papá non si ricorda nulla di stanotte, come al solito. Peró sta cambiando, tutti stanno avendo piú interesse verso di me.

Devo solo crederci, sapevo che la mia vita sarebbe migliorata.

"Si, Jordan é un bravo ragazzo" mormoro "Non mi fará del male"

Anzi oggi saró sua. Mi chiederá di essere la sua ragazza?

Oddio se fosse cosí, non sono per nulla pronta.

Ma voglio essere la sua ragazza? Voglio essere sua?

Penso ai suoi occhi, alla sua risata, e quando lo vedo sento quelle famose farfalle, sento quello che di solito leggo nei libri.

Io sento di amarlo, e mi sento sua.

E lui.. quindi.. sará mio! Mi ama.. Jordan mi ama, oddio. Mi mordo il labbro e mi sento felicissima, ancora piú felice quando il solito rumore del campanello.

"Devo andare, ciao Ian"
Mi chino a darli un bacio sulla guancia e poi vado subito da Jordan.

É lo vedo lí, bello come un Dio, perché lui é favoloso, é bellissimo... Cavolo se lo é..

Mi avvicino a lui, timida e imbarazzata. Mi accarezza la guancia ed io mi alzo sulle punte per baciarlo.

"Ciao piccola, sei pronta?" sussurra.

Con te, con te si, Jordan.
Mi affido a te.

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Il capitolo era pronto per domenica, ma ho voluto postarlo stasera, cosí ho scritto un' altro capitolo.

Lo so che magari non vi ricordate piú la storia dei personaggi, magari al prossimo capitolo vi faccio un riassunto veloce della loro avventura. 💖

Amore TatuatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora