VIII

3.7K 209 25
                                    

Pov's Evelyn

Faccio in tempo a mettermi dietro al balcone, prendere il grembiule che subito un ragazzo famigliare e fastidioso arriva a rompermi le ovaie.

"Evelyn" alza il braccio e mi sorride.

Ma ai suoi muscoli facciali non viene mai male?

"Il ragazzo che mi dà delle tette finte"mormoro a bruciapelo e acida, dietro di lui vedo una sagoma di un altra ragazzo, ma sto già iniziando a preparare delle tazzine e dei bicchieri per i clienti che arriveranno qui.

Si mette a ridere, e non posso altro che fare a meno di sorridere un po' anch'io.

Oggi è la prima volta che vengo a lavoro di buon umore.

Sarà il fatto che sei senza ematomi sulla faccia visto che hai passato giorni a letto per il mal di costole, o che fra esattamente due giorni sarai maggiorenne e quindi potrai andartene da casa.

Già, meno due.

Due soli giorni..

Sospiro e sorrido a me stessa.

Sono sopravvissuta,sono caduta, mi sono rialzata, con qualche ematoma e graffio, ma posso dire di esserne uscita illesa.

"Mmh-mmh, signorina" mi chiama una voce dolce, mi giro verso chi mi ha chiamato e noto una signora anziana, con due strani occhiali, e per mano ha due gemellini di tre anni, sono un maschio ed una femmina, hanno gli occhi verdi e i capelli biondi, sono bellissimi.

"Vorrei portare a casa due di questi muffin esposti" mi dice sorridendo, gli prendo i soldi e glieli impacchetto.

"Io vollio una mella" mi dice la bambina.

Oh, cosa cavolo ha detto, poi però la vedo osservare attentamente una di quelle caramelle gommose che hanno una forma di un animaletto.

"Annita"la rimprovera la nonna.

Sorrido alla bambina e faccio segno di venire dietro al balcone la bambina ed il bambino, non m'importa dei due dollari che lascerò al posto loro, ma amo i bambini e i loro sorrisi che ti riempiono di gioia il cuore.

"Vin" lo chiama Annita, si prendono per il ditino ed io guardo la nonna confusa.

"Kevin" dice sorridendo verso i suoi nipotini, sarà molto orgogliosa di loro.

Vengoni dietro al balcone e gli guardo.

Mi piego sulle ginocchia verso di loro, e rubo due caramelle gommose.

"Shh" faccio e metto l'indice davanti alla bocca "È un nostro segreto".

Gli si illuminano gli occhi e si avvicinano per darmi un bacino, non riesco ad impedire di arrossire.

Se ne vanno contenti ed io gli seguo con gli occhi fino all'uscita.

Prendo il portafoglia dalla tasca, prendo i due dollari, gli metto dentro alla cassa.

"Signorina" mi chiama un altro signore "Vorrei un caffè macchiato".

Sorrido al vecchietto pervertito che continua a tirarmi occhiate alla scollatura, vado davanti alla macchinetta del caffè, proprio davanti all'omino-con-il-sorriso-sempre-stampato-in-faccia e lo ignoro.

Prendo la tazzina alzo lo sguardo e questa mi cade di mano, producendo un gran frastuono.

Tutti si girano verso di me ed io arrossisco.

Che tonta.

Mi ride dietro la mia vocina.

"Scusate"mormoro a tutti quelli rivolti verso di me .

Amore TatuatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora