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Mi ricordo ancora il giorno in cui ho incontrato Corabelle. Era durante la lezione di fisica-chimica, e il nostro prof, il signor Dubois, ci aveva chiesto di fare squadra per un esperimento. Io, come al solito, mi trovavo da sola, quando Cora è comparsa, con il suo sorriso contagioso e la sua energia travolgente. Si è seduta accanto a me e, in un attimo, ha illuminato la mia giornata. Abbiamo riso insieme mentre mescolavamo i prodotti chimici, e quel giorno ho capito che avevo trovato un'amica per la vita.

Mentre camminiamo nei corridoi del liceo, Cora è la solita Cora: piena di entusiasmo e idee strampalate. Gesticolando animatamente, cerca di convincermi ad accompagnarla alla festa di Halloween all'università del suo ex. "Dai, Gwen, non puoi abbandonarmi! Devo far vedere a Marc cosa si è perso!" dice, con gli occhi che brillano di determinazione. "Cora, non credo sia una buona idea," rispondo, un po' titubante. "Le feste universitarie non sono proprio il mio ambiente. E poi sai come possono finire male..." Mi prende per le spalle, con quello sguardo impulsivo che la contraddistingue. "Gwen, ti prego. Non posso andarci da sola. Lo sai che sono la regina delle decisioni sbagliate, e senza di te potrei fare qualche cavolata." Sospiro, sentendo la mia resistenza cedere. Cora ha il talento di farmi cambiare idea, anche quando so che dovrei evitare certe situazioni. Ma ha ragione, non posso lasciarla andare da sola. Da quando Marc l'ha lasciata, è in bilico, e non voglio che faccia qualcosa di cui potrebbe pentirsi.

"Ok, va bene," cedo finalmente, con un sorriso. "Vengo con te. Ma promettimi che non farai nulla di stupido." Scoppia a ridere, quel suo risolino allegro che rimbomba nel corridoio. "Te lo prometto, Gwen. Sei la migliore!" Mi abbraccia forte, e sento il suo sollievo. Mentre continuiamo a camminare, non posso fare a meno di pensare alla serata. Non era nei miei piani, ma per Cora affronterei qualsiasi cosa. Dopotutto, è quello che fanno le vere amiche, no? Si sostengono, anche nei momenti più folli e imprevedibili.

Due giorni dopo, finalmente arriva il weekend. Siamo nella camera di Cora, circondate da vestiti e trucchi sparsi ovunque. Lei sceglie un costume da diavoletta sexy: un mini abito rosso attillato con corna abbinate. Il suo outfit esalta le sue forme, e la sua sicurezza è contagiosa.

"Sei bellissima, Cora," dico mentre la guardo aggiustare le corna davanti allo specchio. "Grazie, tesoro," risponde voltandosi verso di me. "E tu sei assolutamente divina, in tutti i sensi!" Guardo il mio riflesso e fatico a riconoscermi. Sono vestita da una versione audace di una dea greca, con un leggero tessuto bianco fissato in vita da una cintura dorata. Indosso una parrucca bionda e il trucco è decisamente più marcato del solito. I tacchi dorati mi fanno sentire più alta, più sicura di me. "Sembro un'altra persona," sussurro, affascinata dalla mia trasformazione. "Ed è proprio quello che ci vuole per stasera," risponde Cora, facendomi l'occhiolino.

Arriviamo alla festa verso mezzanotte. La casa è già piena di gente, e la musica rimbomba dalle pareti. Risate e voci si mescolano nell'aria, creando un'atmosfera elettrizzante. Io sono nervosa, ma Cora sembra perfettamente a suo agio. Con mio grande stupore, intravedo mio fratello tra la folla. Il cuore mi salta in gola. Se mi vede qui, è la fine. Mi ha severamente vietato di partecipare a questo tipo di eventi.

"Cora, dobbiamo andare," dico afferrandola per un braccio. "C'è mio fratello. Se mi vede qui, sono morta." Lei scuote la testa, decisa. "No, Gwen, non me ne vado finché non parlo con Marc. Dai, sarà qui da qualche parte." Sospiro, seguendola controvoglia. Ci facciamo strada tra la folla, cercando Marc. Dopo qualche minuto, sento una mano appoggiarsi sulla mia spalla. Mi giro di scatto e il cuore mi si ferma.

È Asher. Indossa un costume da dio greco, simile al mio. I suoi capelli ricci cadono sulla fronte e il suo sorriso mi fa battere il cuore ancora più forte. Ma la cosa che mi sorprende di più è che sembra non riconoscermi; mi guarda con curiosità e una luce che non gli avevo mai visto negli occhi.

"Buonasera, dea. E io che pensavo di essere originale vestito da dio greco," dice con un sorrisetto. Dalla sua bocca sento un forte odore di fragola. È chiaramente ubriaco. "Sei nuova qui? A che università vai?" Raccolgo il coraggio e rispondo, cercando di mantenere la calma. "Diciamo di sì. E tu, dio greco, frequenti spesso queste feste?" Ride, un suono profondo e piacevole che si fa strada attraverso il rumore della folla. "Non molto, ma stasera è un'eccezione. Allora, dea, ti va qualcosa da bere?" I nostri occhi restano incollati, e il suo sguardo è così intenso che mi sento arrossire. Guardo Cora che continua a camminare, e dentro di me si scatena una tempesta. Non so cosa fare. Da una parte, voglio scappare, prima che le cose si complichino. Non voglio deludere Ethan, né i miei genitori. Ma dall'altra parte, voglio restare qui con Asher, esplorare questa attrazione, vivere la serata senza pensare alle conseguenze. Per la prima volta, decido di rischiare. Stasera non sono più Gwendolyn Emerson, la ragazza perfetta e invisibile. Stasera sono un'altra persona, libera di vivere come voglio, anche solo per qualche ora. "Un drink? Perché no," rispondo con un sorriso, sentendo una strana eccitazione crescere dentro di me. So che questo momento rimarrà impresso nella mia memoria per sempre. Stasera mi permetto di essere qualcun altro, più audace, più viva.

incinta del miglior amico di mio fratello [in Correzione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora