6.

11.3K 392 33
                                    

Sono seduta sul letto, fissando il soffitto, con i pensieri che mi ronzano in testa. È passato una settimana da quando ho scoperto di essere incinta, e l'idea mi sembra ancora irreale. Una parte di me rifiuta di crederci, ma l'altra sa che voglio questo bambino. È il mio bambino, e quello di Asher. L'amore che già provo per questa vita dentro di me è enorme, ma è anche mescolato a paura e incertezza.

Asher, ha i suoi problemi. È preso con l'inaugurazione di un nuovo prodotto dell'azienda di famiglia, e non lo vedo quasi più. Anche quando ci incrociamo, sembra distante, come se fosse altrove. Non ho idea di come dirgli quello che sta succedendo. Come posso affrontare l'argomento? «Ehi, ti ricordi della festa di Halloween? Della ragazza con cui hai fatto sesso? Ebbene, sorpresa, ero io! E ora avremo un bambino.» Solo pensare a questa conversazione mi viene voglia di scomparire.

Mi alzo e inizio a camminare per la mia stanza, cercando una soluzione. Le parole mi mancano e tutti gli scenari che immagino si complicano. Probabilmente non vorrà il bambino, forse non vorrà nemmeno me. Sento una palla di nervosismo formarsi nello stomaco.

Mi siedo alla scrivania e prendo un foglietto di carta e una penna. Forse potrei scrivere una lettera ad Asher per spiegargli tutto senza dover guardarlo in faccia immediatamente. Ma ogni parola che scrivo sembra ridicola. Come posso trasmettere l'importanza di ciò che provo? Frustrata, strappo il foglio e lo butto nel cestino.

Il mio telefono vibra sulla scrivania e vedo un messaggio di Corabelle. "Ehi, ti va di vederci stasera? Ho bisogno di parlare".

Sospiro. Non ho ancora trovato il coraggio di dirle cosa sta succedendo. È la mia migliore amica, ma non ho ancora trovato il modo di rivelarle il mio segreto. Forse stasera dovrei parlargliene. Potrebbe aiutarmi a trovare le giuste parole per Asher.

Scrivo la mia risposta. "Ci vediamo al solito bar alle sette?".

Metto giù il telefono e mi avvicino alla finestra, guardando la città sottostante. La gente va avanti, indifferente al mio dilemma. So che devo essere forte, per me stessa e per questo bambino. Qualunque cosa accada, farò tutto ciò che è in mio potere per dare a questo bambino una vita felice.

Quando il sole comincia a tramontare, prendo la mia borsa e mi preparo a raggiungere Corabelle. Mi ripeto che stasera magari riuscirò a trovare il coraggio per raccontarle tutto. E domani cercherò un modo per dirlo ad Asher. Deve saperlo, anche se l'idea mi terrorizza. Perché questo bambino merita di avere entrambi i genitori, qualunque siano le circostanze.

Spingo la porta del bar e il familiare suono del campanello annuncia il mio arrivo. Noto subito Corabelle, seduta a un tavolo poco più in là, che sfoglia già il menu. Cerco di convincermi che andrà tutto bene, che troverò le parole giuste per dirle la verità. Ci salutiamo e ordiniamo velocemente. Io prendo patate dolci e Nuggets di cereali. La carne mi disgusta e mi dà subito la nausea.

Scambiamo qualche risata e qualche frase di circostanza, ma sento il mio cuore farsi più pesante. Non posso più rimandare. Corabelle merita di sapere. Bevo un sorso d'acqua per calmare i nervi.

"Corabelle, c'è qualcosa che devi sapere", comincio, con la voce tremante. Lei mi guarda, curiosa e un po' preoccupata. "Che succede, Gwen? Mi stai facendo paura".

Prendo un respiro profondo. "Ricordi la festa di Halloween?", annuisce.

Lei annuisce: "Sì, certo. È stata una serata piuttosto folle".

Fisso il mio bicchiere, incapace di guardarla negli occhi. "Quella sera è successo qualcosa che non ti ho mai raccontato".

Vedo la sua preoccupazione trasformarsi in sorpresa. "Cosa vuoi dire?"

"Asher... e io... abbiamo passato la notte insieme", ammetto finalmente, con la gola che mi si stringe.

I suoi occhi si spalancano. "Cosa?! Gwen, stai scherzando?"

Scuoto la testa, sentendo le lacrime salire. "No, non sto scherzando. E c'è di più... sono incinta."

Il silenzio che segue le mie parole è assordante. Corabelle mi guarda, incredula, poi i suoi occhi si riempiono di lacrime. "Perché non me l'hai detto? Sono la tua migliore amica, Gwen."

Le lacrime scorrono sulle mie guance. "Non sapevo come dirtelo. Avevo paura, e non sapevo cosa fare... Non lo ho nemmeno detto ad Asher"

Si asciuga le lacrime, la sua delusione è evidente, ma vedo anche empatia nei suoi occhi. "Gwen, è enorme. Avresti dovuto parlarmene, credevo che ci saremmo sempre dette tutto. Ma ti perdono, perché capisco che dovevi essere terrorizzata."

Annuisco, grata. "Grazie, Cora. Mi dispiace tanto di non avertelo detto prima."

Prende la mia mano e la stringe dolcemente. "Devi parlarne ad Asher, Gwen. Ha il diritto di sapere. E per favore, promettimi che non mi nasconderai mai più qualcosa di così importante."

Faccio un respiro profondo, sentendo il peso del suo ultimatum. "Te lo prometto, Cora. Niente più segreti."

Passiamo il resto della serata a discutere di cosa dovrei dire ad Asher e di come dovrei affrontare la situazione. Nonostante la gravità di quello che sta succedendo, mi sento un po' più leggera, sapendo di non essere sola in questa prova. Con l'aiuto di Corabelle, troverò il coraggio di dirgli tutto e affrontare ciò che verrà dopo.


Nota: Questa storia è attualmente in fase di riscrittura, e l'ultimo aggiornamento risale al 09/10/2024. I capitoli successivi non sono ancora aggiornati e saranno modificati nei prossimi giorni. Pertanto, leggerli potrebbe non essere molto utile, poiché mancano i primi sei capitoli. Grazie per la vostra comprensione e pazienza!

incinta del miglior amico di mio fratello [in Correzione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora