Sprofondare

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"Ogni uomo normale deve essere tentato, a volte, di sputarsi sulle mani, issare la bandiera con il teschio e mettersi a tagliare gole"
H.L. Mencken

Il giorno dopo

Grillby riaprì il locale, molti rifugiati entrarono per qualcosa di caldo da mangiare, Grillby prendeva le ordinazioni e portava ai clienti i piatti da loro richiesti, le persone che conoscevano bene Grillby notarono subito che qualcosa non andava, chiesero più volte se stava bene o se qualcosa non andasse ma lui non rispondeva, guardava basso e continuava a lavorare, Bellum rimase nel locale, aiutando Grillby nelle sue faccende.
-Grillby...-
Disse Sans sedendosi al bancone.
-...-
-come stai?-
-...-
-ti prego parlami, voglio solo aiutarti-
Grillby iniziò ad usare il linguaggio dei segni.
-Non voglio essere aiutato, cosa vuoi da mangiare?-
-voglio solo aiutare un caro amico-
-se non sei qui per mangiare, allora vattene-
-Grillby ascolta, so che ti manca Leaf ma...-
Grillby sbatté una mano sul bancone e le sue fiamme divennero più accese e incandescenti, tutti si voltarono a guardare, molti mostri si preoccuparono e fecero uscire tutti gli umani, la specie di Grillby era conosciuta non solo per la calma, ma anche per la loro pericolosità e Sans lo sapeva bene.
-Grillby... calmati-
-fuori-
-Grillby...-
-ho detto fuori!-
Bellum si intromise mettendo una mano sulla spalla di Grillby che malgrado bruciasse di rabbia sembrò calmarsi, uscì dalla porta antincendio, lo si poteva sentire tirare calci ai bidoni e urlare qualcosa di incomprensibile.
-volevo solo aiutarlo-
-verrà il momento Sans, ma non adesso, è troppo... debole mentalmente-
-non ti fidare di lui- una voce sussurrò nella mente di Sans, una voce che lui conosceva.
-...meglio che vada allora-
-ci vediamo Sans-
Alcuni mostri rientrarono nel locale con alcuni umani e tutto sembrò tornare normale.

Casa di Sans e Papyrus

Sans scese nel suo laboratorio, si sedette su una sedia.
-ok, esci fuori-
Una figura comparve davanti a lui.
-ciao Sans-
-hey Gaster, come va?-
-bene...- sorrise ma poi divenne serio.
-non ti fidare di lui-
-"lui" chi? Bellum? È un tipo a posto-
-no, non lo è...-
-come lo sai?-
-sta tramando qualcosa, lo sento-
-se lo dici tu, ci credo-
-...come sta Papyrus?-
-sta bene, un po scosso, ora dovrebbe essere con Toriel ad aiutare i feriti, oppure sta tornando a casa-
-è sempre stato portato per la magia curativa..hehehe avrei voluto conoscerlo meglio-
Sans guardò Gaster tristemente.
-troverò il modo per farti tornare papà, lo prometto-
-lo so... lo so...-
-SANS? DOVE SEI??- urlò Papyrus da fuori casa, doveva essersi dimenticato le chiavi, ancora.
-deve essere lui, meglio che tu vada-
-non vuoi nemmeno vederlo?-
-meglio di no... in più potrebbe non vedermi nemmeno-
-ancora non posso parlargli di te?-
-no... non è pronto-
-papà... puoi fare una cosa?-
-dimmi-
-potresti provare a parlare con Grillby? So che eravate compagni d'armi, magari puoi farlo ragionare-
-non ti prometto nulla, ma posso provare-
-SAAAANNNSSS!!!!-
-grazie... arrivo Papyrus!-
Sans corse da suo fratello mentre Gaster si teletrasportò davanti al locale di Grillby, in quel momento era uscito Bellum, che si bloccò di fronte a Gaster, uno sguardo di sorpresa che durò pochi attimi, poi proseguì e andò nel vicino hotel, Gaster lo osservò per poco, tiró un leggero sospiro,sperando che il suo vecchio amico fosse in grado di vederlo, entrò e vide Grillby mettere le sedie sui tavoli per pulire il pavimento.
-sempre indaffarato eh Grill?-
Grillby sollevò lo sguardo e rimase quasi scioccato.
-W.D.? Sei tu?! Sei veramente tu?!-
Grillby mollò la scopa cercò di afferrare Gaster in un abbraccio forzuto ma gli passò attraverso.
-scusami... hehehe, non sono molto... in carne al momento-
-cosa ti è successo?- chiese stupito.
-un incidente... sai,quello di qualche tempo fa-
-dicevano che eri morto-
-lo sai anche tu che nemmeno la morte mi vuole, preferisce lasciarmi qui-
-...già, te e le tue battute-
-cosa ti è successo Grillby? Sei diverso-
-...-
-ti prego parla, ricordi il nostro patto no? "Tra noi niente segreti, siamo compagni di squadra e dobbiamo essere onesti non importa cosa"-
-mia figlia è... è morta-
Gaster spalancò gli occhi, non ci credeva, l'aveva vista nascere praticamente.
-Grillby... com'è successo?-
-l'hanno uccisa, mentre scappava, devo trovare il suo assassino e... e fare giustizia-
Grillby strinse i pugni.
-lo sai che non è la cosa giusta-
-ma per favore! Se fosse capitata la stessa cosa a Sans o Papyrus faresti lo stesso-
-forse è vero ma non ti ridará tua figlia-
Grillby serrò la mandibola e le sue fiamme divennero scure, nei suoi occhi brillava una luce violacea.
-Grillby che ti succede?-
-ti prego vattene, devo... devo riposare, riflettere... è stato bello rivederti ma ora vattene- Grillby si portò vicino al bancone.
Gaster osservò l'amico e se ne andò via.
-loro non sanno cosa si prova, non possono capirti come ti capisco io, ogni cosa che ti dicono è una menzogna, fidati solo di me... in fondo siamo amici, GRANDI amici e se devo aiutarti... tu devi aiutare me~- rimbombò la voce di Bellum nella mente di Grillby.
Un umano bussò e entrò nel locale.
-mi scusi, posso chiedere un favore?-
-prego... venga pure dentro- Grillby non si voltò nemmeno.
-avrebbe un telefono da prestarmi?-
-certo... vega al bancone-
L'umano si avvicinò e Grillby gli diede un telefono, mentre si portava dietro di lui.
-non faccia caso a me, porto via la scopa e il resto-
-grazie tante-
Mentre l'umano componeva il numero, non si accorse che Grillby aveva chiuso le serrande del locale e la porta principale a chiave.
-dai rispondi-

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