La porta delle Waterfall

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"Il sentimento più forte e più antico dell'animo umano è la paura, e la paura più grande è quella dell'ignoto"
Howard Philips Lovecraft

Time skip - qualche mese dopo

Ormai non si parlava d'altro, Undyne e Alphys erano sparite, e tutti si chiedevano chi era il responsabile di tutte quelle sparizioni, nessuno voleva uscire più di casa, ma ciò non bastava, intere famiglie trucidate in casa loro, Asgore e Toriel non sapevano cosa fare, Mettaton e James erano ancora in superficie e non sapevano nulla, i contatti erano assai brevi e non potevano ricevere notizie dal sottosuolo.
-SANS... CREDI CHE STIANO BENE?-
-si, tranquillo fra, Mettaton e James sono tipi tosti!-
-SANS...-
-dimmi, cosa c'è?-
-NULLA...-
-ah... tranquillo, ti proteggeró io! Lo sai vero?-

-SI LO SO-rispose sbuffando.
-sono pur sempre tuo fratello maggiore, mi prendo cura di te-
Papyrus annuì, ed insieme si incamminarono da Grillby, che stranamente era solo.
-hey Grillby, dov'è Bellum?-
-è uscito, doveva fare delle commissioni-
-

ah... ok, mi sorprende che ci siano ancora dei clienti, nessuno vuole uscire di casa-
-chi mai verrebbe qui?-
-giusto, mi dimentico sempre che puoi incenerire chi vuoi-
-Papyrus, tutto bene?- chiese Grillby con sincera preoccupazione.
-SI STO BENE, HO SOLO BISOGNO DI... FARE DUE PASSI-
-aspetta vengo con te-
-NO, SANS... FARÒ IN FRETTA-
-almeno... fai attenzione... ok?-
-SI, SANS-
-per qualsiasi cosa chiamami-
-SI...-
-non allontanarti troppo-
-BASTA SANS! NON SONO UN BAMBINO!! E TU... NON SEI MIO PADRE-
Sans guardò il fratello con uno sguardo che non sarebbe stato possibile descrivere... solo chi ha un fratello o una sorella poteva capire, Papyrus uscì e si incamminó verso le Waterfall, non sapendo che qualcuno lo guardava.
-heheh... vedremo di cosa sei capace-
Grillby osservò Sans che aveva lo sguardo perso, stringeva la bottiglia di ketchup e ogni tanto ne beveva qualche sorso.
-gli hai parlato di lui... vero?-
-si- Grillby stava sistemando alcuni oggetti e non guardava più Sans.
-perché?-
-voleva sapere... ed era giusto-
-no, non lo era-
-perché no?-
-adesso è arrabbiato con me, per non avergli mai detto nulla! Si comporta in modo strano, certe volte rimane il mio fratellino ottimista e solare... per poi incupirsi con me... non vuole più che gli legga la sua storia preferita... cerca in tutti i modi di evitarmi...-
-magari è stufo di essere il "bambino" che ha bisogno sempre di protezione-
-che vuoi dire?-
-avanti Sans... non fingere di non capire-
-aiutami a capire allora, perché non ci arrivo-rispose in malo modo, l'occhio si illuminò di blu.
-heheh... sei sempre il solito... non vuoi vedere la realtà! Papyrus è deluso, credeva di potersi fidare di te, sei suo fratello no? Vi dite sempre tutto, o meglio... quasi... vero Sans?-
-che stai dicendo?-
-dico che... non gli hai raccontato proprio tutto...-
-non capisco-
-gli hai mentito-
-riguardo a cosa?-
-"hey Sans ma se papà non c'è più... com'è morto?" "In battaglia"... ti ricorda qualcosa?-
-tu come lo sai?!-
Tutti nel locale si voltarono quando Sans si mise ad urlare, Grillby alzò una mano per rassicurare tutti.
-nella stessa maniera in cui so... che sei un pessimo fratello-
-con quale fegato mi vieni a dire tutto questo?! Non sai cosa ho fatto o cosa farei per mio fratello! Gli voglio bene con tutto me stesso!-
-ma davvero?-disse in modo da schernire Sans.
-e tu allora?!-
-hmm?-
-dici tanto di me... eppure non mi sembra che tu sia stato un buon padre, no?! Dov'è Leaf?!-
-tu non sai...-
Sans lo interruppe.
-non c'è più Grillby!! Lei non c'è più! Credi non abbia notato come ti preoccupi per Papyrus?! Beh lui non è Leaf!! Stai fuori dalla sua vita! Sei stato un padre così orribile da lasciare morire tua figlia, beh... meglio che stai al tuo posto, ossia dietro il bancone!!- Sans si pentí subito di quello che aveva detto.
Grillby lo guardava con un espressione vuota, mentre i clienti soffocarono gridolini di sorpresa, Sans e Grillby non avevano mai litigato.
-Grillby... io-
Grillby afferrò Sans per la felpa e lo sbattè contro il muro, sul viso apparvero i solchi che Gaster aveva sugli occhi, si disegnarono velocemente per poi svanire, lasciando solo lo sguardo infuriati di Grillby.
-non osare parlare di mia figlia... chiaro?!-
-Grillby... mi... mi...-
-stai zitto... ora esci da qui, non voglio mai più rivederti-
La presa di Grillby stringeva così tanto che se avesse afferrato le braccia avrebbe potuto frantumare le ossa a Sans, ma alcune persone fecero mollare la presa a Grillby che lo lasciò e andò via dal locale, dopo aver afferrato il suo cappotto.
-al mio ritorno dovrai essertene andato... oppure non basteranno due persone a trattenermi, sono stato chiaro?-
Non aspettò nemmeno la risposta che se ne era già andato.
Time skip da Papyrus

-...NON AVREI DOVUTO DIRLO... NON AVREI DOVUTO... È PUR SEMPRE MIO FRATELLO, GLI VOGLIO BENE... DOVREI CHIEDERGLI SCUSA APPENA TORNO- si disse Papyrus.
Mentre stava per tornare indietro vide una porta leggermente socchiusa da cui provenivano delle grida di rabbia.
-che diritto aveva?! Che diritto aveva?! Nessuno può permettersi di nominarla, nessuno!-
Era la voce di Grillby, sembrava stesse... piangendo? Papyrus aprí lentamente la porta, la stanza era grigia, pareva ingrandirsi e rimpicciolirsi di continuo, le pareti erano danneggiate, si sentiva il calore delle fiamme che si spegneva e poi c'era lui, Grillby, seduto al suo centro, le sue fiamme emanavano pura rabbia, il loro colore era scuro, quasi tendente al nero.
-nessuno può capire... nessuno...- disse in tono più basso.
-GRILLBY?-
-P-Papyrus?? Che ci fai qui?? Come ci sei arrivato??- scattò in piedi, le sue fiamme riacquistarono il loro colore acceso.
-CHE TI È SUCCESSO GRILLBY? STAI BENE?-
-i-io... ecco... si... sto bene- si avvicinò a Papyrus.
-SE C'È QUALCOSA CHE NON VA PUOI PARLARMENE, TI AIUTO VOLENTIERI-
-grazie Papyrus, ma vieni... dobbiamo andare...-
-DOVE?-
-ti riporto a casa...-
-MA... VORREI SAPERE PERCHÉ STAVI MALE-
-...ho avuto un... niente, lascia stare...-
Papyrus afferrò le mani di Grillby e gli sorrise.
-VORREI AIUTARTI, TI PREGO, DIMMI COSA C'È CHE NON VA-
Grillby scoppiò in un pianto liberatorio, abbracciando il giovane scheletro.
-mi manca così tanto, mi manca mia figlia! È un incubo svegliarsi ogni mattina e non sentire più la sua voce... non riesco a vivere... non mi sento più vivo!-
-GRILLBY... ANDRÁ TUTTO BENE, LO SO CHE LEAF TI MANCA MA, CI SONO IO CON TE E SANS E TUTTI GLI ALTRI, TE LO PROMETTO-
-grazie Papyrus... grazie davvero-
Però dentro Grillby c'era il vuoto, non sapeva bene cosa provare, non voleva ucciderlo, lo aveva visto crescere, come poteva farlo? Si incamminarono via, poi si erano divisi, Grillby tornò al locale, mentre Papyrus si era accorto di aver perso il cellulare e tornò nelle Waterfall per poi...

Non tornare più indietro.

Grillby sentì una fitta al cuore e un brivido lungo la schiena, come se una parte di lui e allo stesso tempo no fosse morta... fosse morta una seconda volta.

Il giorno dopo.

Sans non trovava Papyrus, aveva cercato ovunque, ma lui non c'era, Asgore mandò le migliori guardie a cercarlo ma, nulla, trovarono solo la sua sciarpa, Sans era distrutto, e Grillby non aveva la forza per parlare, cosa poteva dire? Cosa poteva provare?

Nulla.

-Grillby... è ora... ora di divertirci un po!-
-in che modo?-
-uccidi coloro che stanno al comando! Coloro che muovono i fili coloro che... regnano-
-certo... tutto quello che vuoi-
Ormai era fatta... non c'era nulla che rimaneva di lui... oppure... oppure si?
No.
Nulla.
Ma forse, forse...?

Cosa sarebbe accaduto?



O cosa sarebbe potuto accadere?

Grillby non sapeva cosa lo aspettava... sebbene non facesse trapelare alcuna emozione aveva paura... paura perché non sapeva cosa avrebbe fatto... o paura di non riuscire nella sua impresa?

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