ancora un tentativo

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Gli uomini non sono prigionieri del destino, ma prigionieri delle loro menti.’
Franklin Delano Roosevelt.

Quanto tempo era passato?

Ore?

Mesi?

Anni?

Non lo sapeva, si sentiva stanco, ogni AU che distruggeva alla fine veniva ricreato da Ink, i suoi sforzi erano sempre vani, a cosa era servito tutto quel lavoro?

È vero che riusciva ad ottenere una piccola parte di determinazione ma..

Era sempre troppo poca.

Gaster aveva smesso di parlargli, si sentiva solo come non mai, ed Error non era di grande compagnia.

Durante quei giorni di silenzio tombale notò quanto la sua anima si stesse degradando, il potere che aveva ottenuto dalle anime umane non bastava a tenerlo in piedi, sapeva che se voleva ottenere altra energia Gaster doveva collaborare, provò varie volte a parlargli ma rimaneva sempre in silenzio, c'era un'unica soluzione e, francamente, non piaceva nemmeno a lui, ma se voleva ottenere risultati, era l'unico modo.

Aveva osservato molteplici AU, voleva capire come controllare un tratto specifico che le anime potevano assumere, ma in ogni mondo non c'era un modo preciso, fino a quando non vide un macchinario in grado di convertire l'energia dell'anima in un'arma.

-interessante...- disse sottovoce.

Avrebbe voluto strappare quell'arma dalle mani della donna, ma non poteva entrare in quell'universo, quel demone rosa era molto pericoloso, aveva visto cosa aveva fatto, da una parte ammirava il potere che aveva, dall'altra, preferiva starne alla larga.

-tutto quel potere... Quella furia...-un sorriso si dipinse sul volto.

Scosse il capo.

-no, no, no, non posso, sarebbe un suicidio affrontarla-

Anche se la tentazione era molta, sarebbe stata un'alleata preziosa, ma non poteva fidarsi di un essere come lei, non avrebbe esitato ad eliminarlo alla prima occasione, eppure, l'incantesimo usato per creare quel tratto... Non era difficile da replicare, gli sarebbe tornato utile, ma non era sicuro di controllarlo, ma forse... Poteva fare qualcos'altro invece di assorbire quel tratto, forse... Poteva replicarlo su qualcosa che non era vivo, qualcosa che poteva controllare.

-farò così... E poi... Potrò continuare con il mio lavoro-

Aveva piú volte chiesto ad Error un AU abbandonato per i suoi esperimenti, dopo molte richieste, vide che il distruttore degli AU lo aveva accontentato, non era molto grande ma sarebbe bastato, entro poco tempo riuscí a creare delle sfere di contenimento per i frammenti di determinazione che aveva recuperato fino a quel momento, era sempre occupato a scrivere progetti, le armi che voleva creare dovevano essere a prova di bomba, non si poteva permettere errori, spiava sempre gli AU per capire cosa mancasse, cosa poteva migliorare, non ci sarebbe voluto molto o almeno così si diceva.

I suoi occhi erano stanchi, si riposava raramente, forse era per quello che ogni tanto cadeva a pezzi, i suo corpo si sgretolava come se stesse per tramutarsi in polvere, spesso Error lo rimproverava, dicendo che doveva riposare altrimenti tutto quel lavoro non sarebbe servito a nulla, aveva ragione, voleva finire al piú presto, nei momenti in cui si riposava parlava a Gaster, anche se non rispondeva, gli mancava parlare con lui, provò a parlare con le anime umane ma nemmeno loro parlavano, ed Error non era certo la migliore delle compagnie, non ne voleva piú sapere di Undernovela, certe volte credeva che Error non pensasse ad altro.

Altri giorni passati a lavorare, aveva creato finalmente qualcosa, era certamente un'arma giá vista e rivista, ma andava bene, faceva il suo lavoro, nei giorni che erano passati aveva raccolto altri frammenti, li osservava, segregati a prigioni rotonde e legati al suolo o ad un soffitto inesistente, stava per rimettersi a lavoro quando dei passi riecheggiarono in quella desolazione, strinse la maschella prima di voltarsi, era sorpreso, non pensava di rivederlo, almeno non cosí presto.

-ah... Sei arrivato-
-si...-
-cosa vuoi? Non vedi che sono occupato?-
-....torna a casa con me-

Rimase in silenzio, con gli occhi spalancati e la bocca semi aperta.

-cosa... Cosa hai detto?-
-torna a casa con me-

Non capiva, perchè? Perchè?!

-non capisco...-
-vogliamo che torni a casa, manchi a tutti-
-non dire bugie... Uno come me non può mancare a nessuno-
-invece si, credi che nessuno ti voglia bene ma ti sbagli, sei un nostro amico Grillby, non ti lasceremo indietro-

Rise debolmente, frenò le lacrime che provarono a scendere.

-se un pessimo bugiardo Frisk... Veramente pessimo-
-n-non sto mentendo!-
-certo... Come no, adesso però ascoltami, perchè non mi ripeterò-

Si avvicinava a Frisk con un passo calmo sebbene il suo sguardo fosse furioso.

DemonTaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora