When you fall down...Always get up!

1.5K 134 7
                                    

Dal capitolo precedente:
Nessuno mi voleva. Venivo denigrata, subivo atti di bullismo e lasciata a digiuno per giorni interi.
Arrivai ad un punto di anoressia davvero critico, nonostante cercassi di nasconderlo sotto chili e chili di vestiti.
A nessuno importava.
Ma cosa ancora più importante, si realizzò quel mio desiderio profondo, celato da occhi indiscreti portatrici di menzogne e dolori: Incontrai il mio compagno, il mio mate.


Capitolo 10
Subito iniziai a provare sensazioni strane, a me sconosciute: tenerezza, dolcezza, senso di protezione, di possessione, di terrore nel saperlo ogni volta in pericolo quando partecipava ad una ronda nel limite del territorio dei Bluemoon, e.....amore......uno sconfinato sentimento di amore che volevo soddisfare al più presto. Non avevo nessun sentimento volgare nei suoi confronti. Solo amarlo. Ed essere amata.

E guarda caso.....a rimetterci fui solo io.

Lui non voleva che lo toccassi. Non voleva che gli parlassi. Ne che lo guardassi o pensassi. Invece di nascosto vidi che non si faceva toccare da me solamente, mentre agli altri tutto era dovuto, tutti potevano...io non ne ero degna.

Quando un giorno per via della possessività della loro razza e per l'invidia mentre vedevo una ragazza toccarlo mentre a me era vietato, tentai di fare la stessa cosa. Non feci in tempo a sfiorarlo che mi tirò uno schiaffo così forte da farmi cadere a terra.

Tutti si erano voltati a guardare l'orrendo spettacolo che sarebbe seguito da li a poco. Iniziò a girarmi intorno, sputando vicino a dove mi pestarmi e così fece trovavo, a riempirmi la testa di volgari parole, umiliandomi. Mi vergognai come un cane. Gli occhi pungevano per il terribile sforzo di trattenere le lacrime, lo stomaco doleva. Più volte mi è mancato il respiro a causa dei suoi calci. Non si risparmiava. Facevano male. Ma sopportai. Per quanto dolore sentissi sapevo per certo che la mia lupa continuava a provare quell'enorme, incondizionato amore nei suoi confronti.

Non mi lamentai, neanche quando mi prese per i capelli e con forza iniziò a sbattermi la testa nel terreno ghiaioso. Le ossa scricchiolavano, mi riempì quasi subito di ematomi. Chissà quante ossa mi ruppi quel giorno.

D'un tratto smise. Potei finalmente tirare un sospiro di sollievo, ma ciò che mi si prospettava fu doloroso di qualunque altra punizione corporale avessero potuto infirmi.

"Io Alexander, figlio dell'alpha del branco Bluemoon...." iniziò lui a voce alta poiché tutti sentissero "...rifiuto te, Marienne Lew, come mia compagna...e come futura luna del mio branco"

Il tutto e il nulla. Non sentì più niente: la stessa sensazione di ritrovarmi in una campana di vetro.

Poi...il dolore. Non avrei mai pensato di poter star "male per amore". Di solito questa frase è usata solo in senso figurativo, non letterale. La nonna, in alcuni suoi racconti, mi aveva detto quanto fosse importante incontrare il proprio mate, poiché rappresentava parte della nostra stessa anima. Mi disse che ai mate, bastava un piccolo istante per innamorarsi per l'eternità solo di quella persona. Quella persona scelta dalla Dea Luna. Non si sarebbero mai separati per nulla al mondo, il lupo avrebbe protetto la propria mate per il resto della sua vita. Dimostrandosi ossessivo ma comprensivo, forte ma debole, aggressivo ma dolce. E si sarebbero amati per sempre. Creando una famiglia tutta per se.

Mentre la nonna mi raccontava ciò, sentivo che ne parlava come se essa stessa ne avesse avuto un'esperienza. Il nonno la guardava con occhi dolci, si ammorbidiva ad ogni suo tocco. E io li guardavo ammirata.

E speravo, nella mia piccola mente di bambina, di poter incontrare il mio principe azzurro, nella stessa maniera descritta dalla nonna. Così come era accaduto a lei. Perchè lei ne aveva avuto un assaggio, della bellezza e della gioia scaturita dall'incontro con il proprio mate. Lei aveva toccato il paradiso e tutt'ora continua.

Like Water...Never ForgetDove le storie prendono vita. Scoprilo ora