Dal capitolo precedente
E senza accorgermene, non mi resi minimamente conto della posizione in cui il mio corpo si trovava: spalle larghe, petto in fuori, schiena dritta, pancia in dentro, testa alta e sguardo fiero...."quella" posizione.....la posizione di un Alfa!
Capitolo 12Liberarmi di quel peso, è stata la cosa migliore che avessi mai fatto in tutto l'arco della mia vita.
Forse, fu in quel momento che lo sprazzo di quella persona che diventai pochi anni più tardi si fece vivo. Se il mio sguardo avesse potuto uccidere, di sicuro lo avrebbe fatto. Postura rigida, mento alzato e sguardo fiero.
Comportamento che fece arrabbiare molte delle persone presenti,sempre abituati al mio fare da pappa molla. Iniziarono a tirarmi frutta e ortaggi, anche gli escrementi degli animali, ma non ci diedi importanza.
Il mio sguardo era puntato su coloro che....consieravo i miei unici salvatori in quel mondo che non mi ha mai considerato. Ma erano tutti uguali. Tutti.
Mantenni lo sguardo fisso nei loro occhi. Dardi infuocati. Nessuno mi avrebbe salvato. Nessuno.
Quando due giorni dopo sentii una discussione tra l'Alpha e il figlio, mio compagno, capii che mi ritenevano un mostro per il semplice fatto che da qualche tempo avevo scoperto la capacità innata di comunicare con colei che loro chiamano e pregano "Dea Luna".
Fu quello il giorno in cui presi la mia ultima e definitiva decisione.
Voglio la libertà è questo quello che pensai. E con questo forte pensiero mi diressi verso il limitare della foresta, proibito sorpassarne i confini per via di sicurezza e per proteggere il branco da invasori esterni. Qui alzai il volto verso la Luna....Piena.
Notte perfetta per iniziare a formulare l'incantesimo.
Mi concentrai a tal punto da arrivare in contatto con lo spirito o l'essenza della Dea Luna.
"Kel Li Murnet" mi salutò lei. Ciao figlia mia. Una voce dolce, soave, che negli ultimi mesi mi aveva fatto da madre, solo e solo lei. Sapevo già che la decisione che stavo per prendere sarebbe risultata tremenda per tutte e due.
Presi un bel respiro prima di parlare, sempre tenendo il contatto visivo: "Suf net lim kerukas....kurmas" dissi. "So che puoi esaudire due desideri....concedimeli"
Ella mi guardò con occhi sgranati mentre un forte dolore al petto si propagava dentro di me. Essendo capace di parlare con la Dea Luna, ero irrimediabilmente legata ad essa. Le mie paure erano le sue paure, i miei timori i suoi timori, il mio dolore il suo dolore....e di conseguenza anche io riuscivo a percepire e a fare miei ogni suo sentimento. E il dolore che le diedi fu talmente grande che me ne fece quasi pentirne la formulazione. Ma ella sapeva delle mie condizioni, della mia non-vita, della mia non-libertà. E fu questo: il volere il mio bene a farla desistere dal farmi cambiare idea. Non era nel suo volere il cercare di riportarmi indietro ad una vita prigioniera, mai vissuta e odiata dal mondo intero.
"Suk laem rastu, Fuls eimun rastu, sentus mink rastu.....koimanr.....tuv liei kalei sotinenl....meleik lasat Lunk eiran, lis minek samip rumru. Enu salper, kum seitur nimp luknim kaseit kkur prapell. Kaseit." fu più forte di me. Dovetti abbassare lo sguardo per evitare di cambiare idea mentre formulavo con attenzione le parole. Il suo sguardo diveniva a piano a piano sempre più disperato. I suoi occhi azzurri riflettevano l'amore sconfinato che provava per me. E la sua voglia di non lasciarmi. Ma nonostante l'amassi con tutto il cuore, non potei più sopportare di rimanere in un posto dove nessuno si curava di me. Ero gracile, l'anoressia stava distruggendo il mio corpo. Avevo bisogno di pace, tranquillità e....un qualcosa a cui non sapevo dare un nome. Ma sapevo di aver bisogno di quel qualcosa. Così disperatamente. "La mia famiglia non mi vuole, il mio branco non mi vuole, il mio compagno non mi vuole.....nessuno....ti restituirò il potere conferitomi da voi....il potere della Luna, donatomi alla nascita. In cambio, desidero che voi cancelliate totalmente, da me, la presenza di geni Mannari, in qualunque stadio. Per sempre"
Non rispose per molto molto tempo. Forse ore. Forse giorni. Forse solo una manciata di minuti, ma che sembrarono durare un'eternità. Il suo bianco vestito, che dal busto in giù diventava trasparente, i capelli bianchi ondulati lunghi fino alle spalle e i poco trucco azzurro con brillantini sugli occhi, priva di gioielli, la rendevano una visione eterea, con lo sfondo dei raggi lunari che sembravano avvolgerla in un caldo abbraccio.
"Kul niek met" "Se è quello che desideri"
La guardai più determinata che mai: "kul nimel" "Con tutto il mio cuore"
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Angolo Autrice:
Buongiorno a tutti! Mi dispiace non aver aggiornato ieri sera come mio solito, ma ero sfinita. In questi ultimi giorni le verifiche e le interrogazioni sono aumentate di continuo, ho praticamente passato la settimana china sui libri. Cosa dire....l'esame è vicino!
Allora, so che il capitolo non è lungo come il solito, ma spero comunque che vi piaccia. Come da routine ringrazio tutti coloro che leggono in silenzio, votano, commentano e hanno messo la mia storia sui loro Elenco di Lettura. Un bacione enorme.
Mi farò perdonare per il capitolo corto, la prossima settimana! Fatemi sapere se il capitolo vi è piaciuto o meno.
Un lungo ululato a voi, miei lupacchiotti!!
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Like Water...Never Forget
Werewolf"Quella volta.....quella fu l'ultima volta! La volta in cui promisi a me stessa, che da quel momento in poi avrei pensato soltanto per me stessa." "[...] Per colpa Sua ho passato le pene peggiori dell'inferno. In questo caso dovrei odiarla, ma dall...