Dal capitolo precedente
Quando i miei nonni se ne andarono dalla stanza io ne approfittai per fare una bella dormita, nonostante mi fossi svegliata da poco. Ma si sa la stanchezza per le emozioni da poco provate per un bambino è troppo estenuante.
Mi misi sotto le coperte e in pochi secondi mi addormentai.
Capitolo 8
Mi svegliai di soprassalto. Non recepì subito che cosa stava accadendo, ancora mezza addormentata.
Quando mi svegliai completamente sentì dei rumori provenire da fuori,e data la mia particolare curiosità non riuscì a rimanermene ferma a lungo.
Scostai le coperte e aprì la porta. Percorrendo il corridoio non ci misi molto a capire il motivo per cui mi fossi svegliata. Da dietro una delle porte, potei percepire distintamente le voci dei miei genitori e dei miei nonni, ma non mi ci soffermai più di tanto in quanto molte volte mi era stato insegnato che fare la spia o origliare era una brutta cosa.
Mi diressi in cucina per prendere un bicchiere d'acqua e a mangiare le banane a fette che mi ero preparata la sera prima e che avevo messo in frigorifero. Niente mi fece sentire meglio più di un bel bicchiere d'acqua fresca.
Finito quella che avrebbe dovuto essere la mia cena, mi apprestai a ritornarmene a letto. Se i mamma e papa dovevano essere a casa significava che era abbastanza tardi. La maggior parte delle volte arrivavano verso le 3,00 di mattina, altre volte non venivano affatto a casa. Lo sapevo. Quando chiedevo loro ciò mi rispondevano che erano ritornati molto prima ma che mi ero addormentata e quindi non avevo potuto vederli. Ma io rimanevo sveglia il più a lungo possibile anche a costo di stare sveglia tutta la notte. Io sapevo che loro ritornavano a casa il giorno dopo, per poi andarsene ancora la mattina seguente per il lavoro. Loro pensavano che io non sapessi....oh, quanto si sbagliavano!
Stavo per imboccare il corridoio una seconda volta, quando per qualche assurdo motivo i miei occhi si bloccarono sul pavimento.
Anche se poche e quasi invisibili notai quelle che assomigliavano a....briciole?! Mi apprestai a raccoglierle sulla mia piccola mano, ma mentre stavo per buttarle nel secchio mi fermai.............Pasta con sugo............ insalata rossa.........crostini...............tiramisù..........bistecca al sangue........e quello che doveva essere gelato....ormai ridotto ad un ammasso liquido informe.
"S-sai...nonno....se per caso hanno mangiato?" [...] "Hanno mangiato?....devo chiedergli scusa...i-io...non volevo addormentarmi....li ho lasciati da soli....Si sono arrabbiati? Gli è piaciuto quello che ho preparato?" [...]"Si......Si tesoro...hanno mangiato tutto. Avresti dovuto vederli: mangiavano come lupi"
Forse fu in quel momento, l'esatto istante, in cui mi cucii addosso quella finta maschera di un sorriso, che mi avrebbe caratterizzato negli anni a venire....un sorriso...dolce, allegro...come i soliti...ma del tutto falso. Cercai di fermare i battiti del mio piccolo cuore ormai impazzito.
Ispirando. Espirando.
Ispirando. Espirando.
Il primo passo che dovetti sforzarmi di compiere fu quello più difficile. Mi sentivo pesante come piombo, la testa mi faceva male, sentivo delle dolorose fitte alle tempie. Le gambe di gelatina, dovetti evitare di mostrarne l'incontenibile tremore.
Un passo. Fatto!
Due passi. Fatti!
Tre. Quattro. E ancora avanti, tranquilla, come se niente fosse accaduto!
Una volta, arrivata in camera e chiusami la porta alle spalle, non riuscì a sopportare oltre il grande fardello che mi portavo dentro.
Mi appoggiai contro di essa e lentamente mi lasciai scivolare fino al pavimento.
Freddo. Ghiacciato. Come mi sentivo io.
Ma non sentivo di piangere, oh no. Tutto ciò che sentivo era..........
(Narratore esterno)
La stanza è immersa nel silenzioso paesaggio notturno. Fuori, s'innalza il freddo richiamo della stagione invernale, mentre i gelidi raggi lunari, simili a enormi lastre di ghiaccio, passando attraverso i vetri delle finestre illuminano il piccolo angolo, dove vi è rannicchiata un piccolo scricciolo rosa....Troppe le emozioni, troppa la confusione, che rincorrevano nella mente della bambina.
L'espressione indifferente. Nessun sentimento, nessuna emozione. Nessun gioioso o enorme sorriso che tanto caratterizzava quel dolce visino, ora nascosto dietro alle ginocchia che forte venivano strette al petto.
Improvvisamente uno strano rumore simile ad un ticchettio risuonò nell'angusto spazio che fungeva da camera. Ma nessuno sembrò farci caso.
Piano a piano che il tempo passava il rumore divenne sempre più forte sempre più continuo. Per poi smettere di botto.
Se qualcuno avesse degnato di uno sguardo quello che successe poi, non ci avrebbe creduto nessuno.
Il rumore che poco prima aveva riempito la stanza era soltanto il vibrare frenetico di un bicchiere d'acqua, poco distante dal punto in cui si trovava la ragazzina, sul comò.
Questo aveva iniziato a vibrare improvvisamente, cosa alquanto strana. Sembrava che potesse scoppiare da un momento all'altro tanto si muoveva.
Poi una cosa stupefacente.....nello stesso istante, in cui la bambina alzò gli occhi, come su comando, l'acqua contenuta nel bicchiere schizzò fuori da quest'ultimo, creando una scia trasparente, molto simile ad un serpente, che iniziò a dirigersi verso la piccola figura.......a poca distanza da quest'ultima però, di colpo......esplose.
Gli schizzi d'acqua però non andarono a bagnare il pavimento, no. Rimasero disperse in tutto il perimetro della stanza.
Come a far cornice di quegli occhi, che ora squadravano senza sorpresa e indifferenza il mondo attorno a lei, attraverso quella finestra, dove si trovavano a volteggiare alcune gocce d'acqua che grazie ai riflessi lunari sembravano rifletterli negli stessi occhi blu oceano della piccola,rendendoli ancora più profondi,ancora più misteriosi.
Fu quella volta che l'oceano, decise di prenderla a se. Fu quella volta che il mare....trovò veramente sua figlia.
(Narratore Interno)
Se rimasi sorpresa di questo strano avvenimento? No. Non è da tutti insomma veder volteggiare attorno a se delle minuscole gocce d'acqua.
Nonostante tutto, io non ne rimasi sorpresa, perché capì....in quello stesso istante, che l'unica cosa che veramente dimostrava il mio vero turbamento fu proprio...lei....l'Acqua.....
Essa fu, la mia PRIMA e VERA espressione. La mia vera faccia. Il mio vero IO.
Mentre nella mia mente una sola parola continuava a rimbombarmi in testa.
Bugiardi.
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Angolo Autrice
Buonanotte a tutti, eccoci di nuovo qui con un altro capitolo della nostra protagonista
che spero vi sia piaciuta. Lo so, devo ammettere che in quanto tecnica di scrittura sono
alquanto scadente e per questo ringrazio a tutti voi che continuate a leggere in silenzio,
a voi che mi votate e.....Notiziona: ho ricevuto il mio PRIMO commento!!!! Yuppii...
OK...applauso.....!! Persona che ringrazio infinitamente.
Sono arrivata a 501 visualizzazioni....sono davvero felice e immensamente grata.
Grazie ancora a tutti voi. Comunque, finito questo momento strappalacrime, vi dico soltanto
che ci stiamo avvicinando al momento clue di questa prima parte della storia....Motivo? Lo scoprirete solo leggendo. Non aggiungo altro.
Un luuungo ululato a voi, lupacchiotti!
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Like Water...Never Forget
Manusia Serigala"Quella volta.....quella fu l'ultima volta! La volta in cui promisi a me stessa, che da quel momento in poi avrei pensato soltanto per me stessa." "[...] Per colpa Sua ho passato le pene peggiori dell'inferno. In questo caso dovrei odiarla, ma dall...