Howling....at the moon

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Capitolo 17

Plop.

Plop.

Plop.

Non vi è altro che silenzio.

Gocce d'acqua colano lentamente sul soffitto, per poi distaccarsi e cadere delicatamente e ad un ritmo regolare al suolo.

Non vi è altro che silenzio.

Un ritmo regolare. Rilassante. Capace di distendere i muscoli più intorpiditi e conciliare il sonno più profondo.

Non vi è altro che silenzio.

Una culla naturale. Potesse rimanere così tranquillo per sempre, sarebbe tutto più semplice. Incosciente dei problemi al di fuori dal tuo nido, senza sofferenze o tradimenti dietro l'angolo, o "persone" pronti a colpirti alle spalle.

Non vi è altro che silenzio.

Esatto. Non vi è altro rumore che l'acqua, la pioggia, i lampi e i tuoni che arrivano ovattati. Il buio. Il respiro regolare e profondo.

Non vi è altro che silenzio.

"MA PORCA PUTTANA!!"

Odio. Odio. Odio. Odio questa persona!

Proprio quando stavo per sprofondare in un meritato riposo ecco che il suo ululare mi riporta bruscamente con i piedi per terra.

I sogni sono come piccoli modi a parte che ci costruiamo col proposito di continuare ad andare avanti, mostrandoci una vita migliore: più semplice, più leggera. La realtà è più cruda, più dura. Difficile è rimanervi attaccata quando il sogno si dimostra assai più soddisfacente.

Alzo le palpebre ormai non più pesanti, per via del sonno mancato, ma ciò non vuol dire che io non sia stanca fisicamente. Ho i muscoli intorpiditi per via della corsa sfrenata e la posizione alquanto scomoda a cui sono stata costretta a sottostare.

"Vaffanculo!" un altro epiteto non molto colorito. Devo dire che Lack in quanto a volgarità ne sa una più del diavolo. Ma perché continuo a meravigliarmi, mi chiedo sbuffando stancamente. "Vaffanculo nuovamente"

"Cosa?" domando, girandomi verso la sua direzione, o quella che presumo sia; il buglio della caverna in cui siamo nascosti non aiuta molto. Solo le rare volte che i lampi scintillano nel cielo permettono di vedere, anche se per pochi millesimi di secondo, le condizioni in cui ci troviamo.

Oltre al fango, ormai asciutto, che ci macchia i vestiti, a chi più e a chi meno, alcuni rami e foglie nei capelli, per non parlare delle varie ragnatele presenti su tutta la parete inferiore della roccia (il ragno che la tesa deve essere o un gran lavoratore, o un aracnide molto molto grosso) e a qualche ferita minore e abrasioni su alcune parti del corpo, direi che va tutto bene.

"Cosa?" ripete "COSA?" il tono sempre più alto. Il fatto che la grotta sia delle dimensioni di una casa per criceti non migliora certo la cosa. La voce rimbomba nelle ristrette pareti, forandomi il timpano e rimbombando fastidiosamente nel cervello.

"Si" affermo innervosita "Cosa?"

"Qualcosa mi sta strisciando proprio lì dove non batte il sole e per quanto adori essere stimolato via mano, questa cosa non mi piace affatto" dice rabbrividendo al solo pensiero.

"Alza la tua temperatura corporea e abbrustoliscilo per bene, non dovrebbe essere così difficile" alzo le spalle con noncuranza mentre torno a guardare fuori all'aperto lo spettacolo della tempesta incombente, le pareti di roccia a una cinquantina di metri di fronte a noi e il vuoto......

Like Water...Never ForgetDove le storie prendono vita. Scoprilo ora