Non si giocava con il fuoco, figuriamoci con l'ignoto.
«Allora, cosa possiamo fare per voi?» Il comandante Channing del distretto di Polizia di Londra mi scrutava attentamente seduto dietro la sua scrivania, con una tazza di caffè Starbucks accanto ai fascicoli sulla sparizione di mio marito.
Quel giorno accanto a me c'era Louis, che si era "gentilmente" offerto ad accompagnarmi alla polizia.
Flashback...
«La cosa puzza, non è possibile che sia stato Niall, non ti farebbe mai una cosa del genere» Liam parlava con un tono di voce calmo e pacato, facendo innervosire ancora di più l'isterico Louis che avevo accanto.
«Ti rendi conto di che vai a blaterare Liam? È ovvio che Niall sia da escludere ca-te-go-ri-ca-men-te!» Sbraitò Louis alzandosi dal divano dell'appartamento di Zayn, mentre puntava un dito verso il povero Liam.
«Louis, calmati!» Harry si fece scappare un gridolino disperato.
«Questa questione è da risolvere.
Tu, portatrice di ovaie, alza il culo, andiamo dalla polizia» Disse poi, voltandosi nuovamente verso di me.«Cosa possiamo fare per voi? Io spero lei stia scherzando!» Si alzò dalla sedia Louis «Noi le abbiamo appena mostrato dei messaggi provenienti da una persone -fece tra virgolette- defunta, e lei ci chiede questo? Lei deve capire chi ca... Chi caspita ha mandato questi messaggi!» Prese un respiro, dopo aver urlato contro l'agente, per poi sedersi nuovamente accanto a me.
Il comandante lo guardava con aria quasi, oso dire, impaurita.
«Signore, abbiamo bisogno di tenere con noi il dispositivo, non possiamo in alcun modo capire da dove vengono inviati questi messaggi, sennò» Il signor Channing poggiò i gomiti sulla scrivania, facendo picchiettare le punta delle dita.
«Ma se lo tenga pure, l'importante è avere una risposta» Louis si passò una mano sul volto, accavallando le gambe.Io continuavo a fissare quella scena come se non ne facessi parte, continuavo a farmi mille domande sull'accaduto, ma qualcosa, dentro di me, forse la speranza, mi diceva che Niall era ancora vivo.
«Bene, adesso ho bisogno di ritirare il suo telefono, signora Horan» Si rivolse a me, questa volta, porgendo la mano verso il cellulare che tenevo saldamente nella mano.
Era dai tempi delle medie che non mi veniva "sequestrato".
Poggiai il mio telefono sulla scrivania, abbozzando un piccolo sorriso sul mio volto.«Appena ci saranno notizie concrete e affermate verrete avvisati» Disse il comandante alzandosi.
Ci alzammo anche io e Louis, porgendo entrambi la mano a l'uomo davanti a noi.Uscimmo da quell'edificio, cercando con gli occhi la macchina di Louis, parcheggiata da qualche parte.
«Cristo, quel ciccione mi ha fatto venire voglia di un caffè, ti va?» Portò le braccia al petto assumendo una posa strana con le gambe, aspettando una mia risposta.
«Andiamo» Gli sorrisi, prendendolo a "braccetto", spostandoci a pochi isolati più in la.«Ricordi il giorno in cui ci siamo conosciuti?» Sorrisi alle parole di Louis, eccome se ricordavo quel giorno.
«Eri così intimorita, stritolavi la mano di Niall e ti nascondevi dietro le sue spalle, per non parlare della tua faccia appena ho baciato Harry, stavi per piangere» Rise, bevendo poi un sorso del suo cappuccino.
Meno male che aveva voglia di caffè...
«Senti, io ho dedicato la mia adolescenza alla vostra storia d'amore! È tanto se non sono svenuta» Gesticolai animatamente, lasciandomi scappare qualche risatina per la mia stessa stupidità.Ci fu un momento di pausa, Louis sorrideva -come suo solito- con lo sguardo basso, mentre muoveva il capo.
«Mi sembra di vedervi» Sussurrò quasi, Louis, continuando a sorridere, girando quella bevanda che ormai diventava fredda.
«Di chi parli?» Domandai io.
«Non ho mai visto nemmeno Maura guardare suo figlio nel modo in cui lo fai tu.»
Rimasi impietrita dalle sue parole, fece un secondo di pausa, riprendendo a parlare.
«Ti ho osservata tutta la sera, quel giorno, dovevo capire con chi si stava legando quel biondino, era sempre stato un casino con le storie d'amore, ma tu, tu sei stata il casino più giusto che lui abbia mai combinato» Gli occhi cominciavano a pizzicarmi, era raro vedere Louis così suscettibile, così aperto nel parlare ed esprimersi.
«Quando, il giorno del matrimonio, pianse davanti a me dicendo che quella di sposarti era stata la decisione migliore della sua vita, aveva ragione» Sorridemmo entrambi, mentre io trattenevo le lacrime che non seppi contenere a lungo.
«Non posso credere che non ci sia più, Ev» In quel momento, vidi Louis crollare.
Poche volte lo vidi piangere, potevo forse, contarle sulle dita di una mano.
Mi alzai, sedendomi sul divanetto verde, accanto a lui, abbracciandolo.Pianse ancora qualche minuto, per poi asciugarsi qualche lacrima di troppo.
«Andiamo Ev, gli altri si staranno preoccupando» Ci alzammo, pagammo, e andammo via, senza più toccare l'argomento.
STAI LEGGENDO
Ghost. ||njh||
Fanfiction"Notizia dell'ultima ora: il cantante Irlandese degli One Direction, Niall Horan, disperso da ormai ventiquattr'ore dopo che il volo privato della sua band sparisce dalla torre di controllo senza lasciare alcuna traccia." Spensi la televisione. Smet...