Ten

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«È tardissimo, dovresti andare... Niall sta tornando a casa, vorrà mangiare» balbettai, fingendomi calma.
«Quindi adesso gli prepari anche la cena? Sei diventata la sua servetta» ridacchiò passandosi una mano tra i capelli castani.
«Io non sono la sua serva, io lo amo, se faccio qualcosa per lui è perché lo amo» ribadii con voce più sicura, ma poi iniziai a tremare, appena lui mi strinse il polso, alzando il mio viso nella sua mano.
«Dovresti amare me, non lui, lui non ti ama» sbottò strattonandomi.
«Ethan, ti ho detto di andartene» piansi, cercando di liberarmi dalla sua stretta per l'ennesima volta.
La sua mano si posò sul mio fianco, mentre il suo viso si avvicinava al mio.
«Vattene» lo pregai cercando di spostare il viso.
Stava letteralmente per baciarmi mentre la porta si aprì, Niall mi aveva salvata per l'ennesima volta.
Ethan fece in tempo a scostarsi, mi guardò con serietà ma subito spostò lo sguardo su Niall che stava sulla soglia della porta e sorrise.
«Ethan, bro» Niall lo salutò, io alzai gli occhi al cielo, cercando di non piangere.
«Horan, stavo giusto andando via, sono passato a trovarti» Ethan mentì spudoratamente, così decisi di stare zitta.
«Ecco, bravo, vattene, ho bisogno di stare solo con questa signorina» Niall rise, avvicinandosi a me, mi strinse il fianco sorridendo al ragazzo davanti a noi.
«Tranquillo, ora vado... -sorrise freddamente, guardandomi negli occhi- ci vediamo» sorrise, poi aprì la porta e andò via.
Niall mi fece voltare verso di lui, mi strinse a se poggiando il volto sulla mia spalla.
«Mi sei mancata oggi» sbuffò sul mio collo, lo sentii sorridere.
«Anche tu mi sei mancato» serrai gli occhi, rilassandomi tra le sue braccia.
Piano piano si staccò, andando verso il divano.
Si buttò a peso morto, continuando a sbuffare.
«Sei molto stanco oggi» constatai, andando verso la cucina.
«Abbastanza, ho le mani che stanno per scoppiare, ho suonato tutto il giorno.»
Tolsi un pacco di salatini per lui e uno di patatine per me dalla dispensa, poi lo raggiunsi sul divano.
«Tieni» gli lanciai quel pacchetto, facendolo sorridere appena lo afferrò.
«Ti amo» sorrise mandandomi un bacio volante e ridacchiai.
«Anch'io ti amo» ricambiai il sorriso, aprendo il pacchetto di patatine.
Accesi la tv e iniziai a mangiare.
«Smettila di fare rumore» mi lanciò un salatino, rimproverandomi.
Sbuffai, ridendo.
Gli lanciai una patatina, per farlo smettere.
«Non puoi restituirmi il colpo» si lamentò ridendo, io sorrisi guardandolo: i suoi occhi erano visibilmente stanchi e contornati da due scure occhiaie, ma erano cristallini e contornati dal rossore dovuto allo sforzo.
Dal mio piccolo angolo di divano mi spostai, sdraiandomi accanto a lui.
Mi cinse il fianco con un braccio per non farmi cadere e poggiò il mento sulla mia testa.
«Oggi non mi hai ancora dato un bacio.»
Mi spinse più su fino a farmi stare pari al suo viso.
«Neanche tu mi hai..» senza farmi completare la frase poggiò le sue labbra sulle mie, senza molta forza iniziò a lasciarmi piccoli baci a stampo.
«Sei proprio stanco eh?» ridacchiai sulle sue labbra, di solito quando tornava a casa mi lasciava sempre dei lunghi baci.
Squillò il mio telefono, lo sentii sbuffare e mi alzai.
«Sono sicuro che non è importante quanto me» Disse stringendo a se il cuscino come un bimbo.
«Infatti nessuno lo è» risposi mentre cercavo il mio cellulare.
«Aw, piccola, vieni qui e lasciati coccolare.»
Lo ignorai, appena trovai il telefono.
Lo presi scorrendo sulla home, trovai un messaggio, un messaggio da parte di Ethan.

"Prima o poi vi lascerete e correrai da me a piangere, capendo che sono io l'uomo per te"

Rimasi immobile a fissare lo schermo, per un momento mi chiesi davvero se Niall mi avesse davvero mai lasciata... che avrei fatto?
«Amore? Tutto bene?» Niall venne verso di me, io spensi velocemente il telefono e lo buttai sul tavolo.
«Certo» sorrisi falsamente guardandolo negli occhi.
«Sicura? Chi era?» domandò, con sguardo sospettoso.
«Si, era mia madre, non preoccuparti» mi scostai, tornando nel divano.

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