Brontolai, infastidita da qualcuno che aveva interrotto il mio sonno per la terza volta consecutiva.
«Mh... Niall, vai tu» Scalciai con il piede verso di lui, che non fece altro che girarsi, accoccolandosi sulla mia spalla.
Sbuffai, alzandomi dal letto.
Non ho un bambino, ne ho due, pensai.
Arrivai nella stanza accanto, notai subito il piccolo Lou agitarsi.
Appena mi vide portò le manine verso i miei capelli, che afferrò mentre lo prendevo tra le braccia.
«Non capisco da chi tu abbia preso...» Lo guardai, vedendolo calmarsi.
«A me e al tuo papà piace tanto dormire, perché a te no?» Dissi dirigendomi verso le scale, per poi andare in cucina.
Cercai di sistemare Lou nel suo seggiolone senza grandi risultati, rimase attaccato alla mia maglietta, minacciando di piangere.
«Tu sei affamato, io sono assonnata, quindi aiutiamoci, ok amore?» Sbadigliai sorridendo al piccolo che mi fissava con la bocca semiaperta.
«Allora, cosa desidera oggi signorino Horan? Una birra? Mh, quella meglio lasciarla a tuo padre, tu devi ancora sopportare il latte» Ridacchiai prendendo il biberon dalla lavastoviglie, aspettando che il latte cuocesse.
«Su... rompiamo il ghiaccio» Lo guardai, sedendomi davanti a lui nello sgabello.
Giocai con il suo piedino avvolto nell'unico calzino che gli era rimasto, decorato con lo stemma del Derby.
«Tu tiferai per l'Italia, questo papà non deve saperlo però, intesi?» Lui sembrò capirmi, emise un piccolo mugolio, battendo le mani tra di loro, poi sorrise.
«Sei il bambino più bello che io abbia mai visto, e non lo dico perché sei mio figlio, insomma sei figlio anche di Niall, probabilmente sei bello per questo motivo...» Rimasi a riflettere sul mio concetto.
«Scusa, ti sto confondendo le idee, solo che sono le due del mattino e sto diventando logorroica.»
Prima che potessi riprendere a parlare sbucò Niall dalla porta.
«Primo, in questa casa non si tifa Italia» Disse strofinandosi gli occhi.
«Secondo, questo bel bambino...-sorrise prendendo il piccolo- è bello come la sua mamma» Disse sorridendo.
Ridacchiai, ogni suo complimento m'imbarazzava, sempre.
«Smettila di fare il ruffiano» Spensi il microonde estraendo il latte.
«Ci penso io» Disse togliendolo dalle mie mani.
«Tu vai a dormire, sei stanca» Mi sorrise, lasciandomi un bacio sulla fronte.
«Ma poi... torni, vero?» Chiesi guardandolo dritto negli occhi, mentre le mie mani andavamo a posarsi sulla sua schiena.
«Tranquilla, sarò accanto a te al tuo risveglio» Disse chinandosi verso di me, facendo attenzione a Louis.
Mi lasciò un lungo bacio sulle labbra, poi salii su, tornando a dormire.«Niall... vai tu» Brontolai sentendo il campanello suonare ripetutamente.
Senza ricevere una risposta aprii gli occhi, capendo che lui non c'era, e che quello era solo un bel sogno.
Amareggiata mi alzai, dirigendomi giù per le scale, andando verso il portone.
Mi alzai in punta di piedi per scrutare fuori dallo spioncino, il comandante Channing e altri tre uomini stavano dietro la porta.
Feci scattare la serratura.
«Signora Horan, abbiamo trovato suo marito»
Sbiancai, sgranando gli occhi.
«Oddio... -sussurrai- prego, entrare» Feci passare i quattro uomini che andarono spediti verso il salone.
Si accomodarono, mentre io preparavo il caffè nella cucina.«L'altra sera, da un anonimo, abbiamo ricevuto una busta, contenente delle foto» Il comandante fece segno a uno dei ragazzi accanto a lui di mostrarmi il fascicolo, e così fece.
Senza pensarci due volte lo aprii, sentendo il mio cuore spezzarsi in piccolissimi frammenti.
Quelle foto ritraevano Niall, dentro la stessa macchina che sostava davanti a casa mia, con il viso sciupato, due enormi occhiaie e i capelli ormai castani che gli ricadevano sul viso.
Anche in quello stato era bello, sorrisi notando che i suoi occhi erano sempre gli stessi, forse leggermente più scuri, era evidentemente stanco.
Distolsi lo sguardo da mio marito, trovando accanto a lui un viso fin troppo familiare.
Sussultai, portandomi una mano davanti alla bocca semiaperta per lo stupore.
Pochi secondi, e il quadretto era completo, tutto tornava, i miei dubbi non si confermarono, ma le mie paure si.
Sentii gli occhi diventare lucidi, sospirai pesantemente, per poi scoppiare definitivamente in un pianto isterico.
«Evelyn?» Channing mi richiamò con tono confuso.
«Vi prego, trovatelo» Singhiozzai, ormai disperata.
Tutti quanti mi fissavano, sbigottiti dalla mia reazione.
«Dannazione, signora mia si calmi!» Urlò il comandante scuotendomi per le spalle.
«Si calmi, ecco, così -iniziai a prendere aria, cercando di riprendermi- adesso mi dica perché piange» Continuò lui, con tono pacato.
«L'uomo al volante...-singhiozzai per l'ennesima volta- so di chi si tratta»
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Ghost. ||njh||
Fanfiction"Notizia dell'ultima ora: il cantante Irlandese degli One Direction, Niall Horan, disperso da ormai ventiquattr'ore dopo che il volo privato della sua band sparisce dalla torre di controllo senza lasciare alcuna traccia." Spensi la televisione. Smet...