Four

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Esterno.

Il corpo del ragazzo giaceva a terra, fissai per un secondo la foto, spostando poi lo sguardo sulla ragazza che camminava nella stanza.
Dalla finestra potevo vedere un lievissimo filo di pancia dovuta alla sua gravidanza, finita ormai su ogni giornale.

Marito morto; bambino in arrivo.
Era davvero una combinazione bizzarra, che sicuramente non fa pensare a niente che possa riguardare un lieto fine.

Feci un sorriso sghembo, la scena era esilarante.
Era una ragazza imbranata, in realtà lo era sempre stata.
Inciampò sulle sue stesse orme, appena si riprese posò una mano sulla spalliera del divano, sposando i capelli sulla sua spalla, toccandosi poi il ventre.

Da una settimana o poco più, decisi di lasciarla stare.
Potevo essere definito un mostro per quello che stavo facendo, ma ero sicuro: mi avrebbe ringraziato, prima o poi.

Questa non era più una questione di soldi, -almeno, non per me- la situazione cadeva sul sentimentale, sull'irrefrenabile voglia di vendetta, di prendere ciò che doveva appartenermi.
Ovviamente, voi non potete sapere la storia.
Voi non sapete il motivo delle mie azioni.
Per me, era ora di tornare in scena.
Questo amore era sbagliato, e io, ho solo modificato il copione.

Ev'sPov

Dalla visita alla polizia, non avevo più ricevuto nessun messaggio, avevo persino ritirato i telefoni.
Secondo gli agenti, quello fu uno scherzo da degli Hacker, ma io dentro di me, sapevo che non era così.

Iniziai a stirare le poche cose che ancora erano ammucchiate nella roba da sistemare.
Accesi la televisione, mettendo MTV.
Non c'era nulla di interessante, i ragazzi avevano fatto l'ultima canzone pochi mesi prima della sparizione di Niall, ma il video non poteva essere realizzato senza un componente della band, e sicuramente Zayn non poteva riapparire dal nulla, anche se i rapporti tra loro era quello di sempre.

Cambiai canale, cercando un bel film.
P.S, I Love You.
Il mio film preferito.
Smisi di fare ciò che stavo facendo, e semplicemente mi stesi sul divano, godendomi quelle scene, che sembravano proiettare la mia vita.
D'altronde, Holly s'era innamorata di un bell'Irlandese con una chitarra in mano, che poteva rispecchiare a pieno il mio Niall.
Certo, Jerry non gli somigliava per nulla, e sicuramente, Niall non aveva scritto nessuna lettera per farmi superare la sua morte.

In quel momento, l'unica cosa che volevo era averlo accanto a me.
Lui odiava quel film, non amava il fatto che Holly dovesse ricevere una lettera dal suo defunto marito ogni mattina, impedendole di andare avanti, ma infondo sapevo che anche a lui piaceva.
Ogni volta che avevamo l'occasione di guardarlo, lui ripeteva a memoria alcune battute, e canticchiava spesso al mio orecchio la sigla, che potevo ritenere una delle mie canzoni prefetire.
Decisi di spegnere il televisore, risparmiandomi un bel pò di lacrime.

Il telefono squillo, e quando lo presi tirai un sospiro di sollievo nel vedere che era un messaggio da parte di Ed.

"Heei mammina!
Stamattina il giornale di Vogue ritraeva una ragazza, a me molto familiare, con un bello e piccolo pancino in vista... Ti va se ci vediamo domani mattina? Caffè al bar, come sempre! Edxx"

Sorrisi, rispondendo subito dopo.

"Hei Eddie:)
Mi farebbe molto piacere, alle 10:00 al solito posto, non tardare come tuo solito, un bacio, Ev"

The next day, Ed Sheeran's Pov

Aspettavo impazientemente Evelyn, essendo in anticipo di qualche minuti decisi di entrare nel bar e sedermi davanti alla grande vetrata, in modo che lei mi vedesse.
Era strano per me pensare che al suo fianco, quel giorno non ci sarebbe stato Niall, molte volte io, Nina e loro due ci vedevamo per delle classiche uscite coppia, ma questa volta non mi sembrava davvero il caso di far sentire Ev... sola, senza il suo Niall.
Posai il regalino che avevo preso appositamente per il piccolo, o la piccola Horan, e mi accomodai.
Spostai lo sguardo fuori, notando Evelyn dall'altra parte della strada, con in dosso un paio di leggins neri e un maglione bianco, che metteva leggermente in risalto un filo di pancia che si intravedeva dalla gravidanza.

Subito dopo, qualcosa, o per meglio dire, qualcuno, catturò la mia attenzione.
Un ragazzo stava dietro di lei, a qualche passo di distanza.
La cosa che mi fece sospettare maggiormente fu quando lei fece la sua entrata nel bar, e lui, rimase dietro la spessa lastra di vetro ad osservarla venire verso di me.

«Ed!» Mi alzai dalla mia sedia catapultandomi tra le braccia della ragazza appena fu davanti a me.
«Come stai?» Le lasciai un bacio sulla guancia sinistra per poi farla accomodare, sedendomi poi anch'io.
«Domanda di riserva?» Risi inarcando un sopracciglio, facendole capire che volevo sapere davvero il suo stato d'animo.
«Sono letteralmente distrutta, Ed, ma ti prego, lasciamo perdere tutto, piuttosto, fammi distrarre...-sospirò profondamente strizzando gli occhi, portando una mano sul ventre- emh, quindi, come mai Nina non è qui?» Si portò una mano sulla fronte poggiando il gomito sul tavolo.
«Non poteva venire, ti saluta» Sorrisi, mentendo.
Non volevo farla sentire compatita.
«Mi dispiace, avrei voluto davvero vederla, portale i miei saluti allora» Sorrise, parlando con fare educato.

Ordinammo due cappuccini, io una brioche e lei una fetta di torta.

Subito mi venne in mente la terza personcina che "sedeva" con noi.
«Allora, come sta lo scricciolo?» Sorrisi posando lo sguardo sulla sua pancia che stava leggermente staccata dal tavolino.
«Sta bene, ma ogni tanto mi fa piccoli scherzi, sai, ai primi mesi ho letto che è davvero un periodo critico» Vedevo i suoi occhi illuminarsi mentre parlava della sua dolce attesa, per un secondo, dimenticava Niall, e questo era un bene, ma in ogni caso, come scordarsi del fatto che era il padre del piccolo che portava in grembo?
«È davvero orribile stare sola in quella casa senza avere il suo aiuto» Il suo sguardo cadde sul pavimento, distogliendosi dal mio.
Pensai subito a qualcosa per farle tornare il sorriso.
«Quasi dimenticavo, questo è per lui, o lei... Si spera in una lei uguale alla mamma» Presi il pacchetto posandolo sul tavolino, lei alzando lo sguardo, sorrise, con gli occhi velati di lacrime.
Prese a sua volta il mio regalo, potandolo sulle sue ginocchia.
Aspettando che lo scartasse ripresi a bere il mio cappuccino, volgendo lo sguardo sull'esterno.
Il mio cuore fece un tuffo sullo stomaco quando notai quell'uomo ancora appostato all'angolo.
«Evelyn» Sussurrai.
«Sì?» Alzò lo sguardo su di me.
«Quel tipo fuori ti ha seguita fino a qui,  e continua a fissarci»
Lei aggrottò le sopracciglia, rivolse i suoi occhi al ragazzo, e sbiancò.

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