Ghost. ||njh||

Six

Dopo venti minuti arrivai a casa Malik, prendendo il borsone dal cofano.
Bussai, ritrovandomi Sophia davanti a braccia aperte.
«Tesoro» Sorrise abbracciandomi.
«Mi sei mancata Soph» Dissi sciogliendo l'abbraccio.

Lei e Liam erano tornati insieme dopo la rottura con Cheryl, fu tutto merito mio e di Niall, modestamente.

Appena arrivate nel salone principale trovammo tutte sul grande divano bianco.
Lottie, Gemma e Lux giocavano sul tappeto mentre Perrie stava sul divano con il telefono in mano, con Lou.
Appena mi videro scattarono in piedi venendo ad abbracciarmi.
«Evy, come sta la cuginetta?» Disse Lux che dopo avermi abbracciato si concentrò sulla mia gravidanza.
«Non si sa ancora, piccola, può essere un cuginetto» Dissi io con tono ovvio, e speranzoso.
Salutai velocemente Lou che mi abbracciò.
«Meglio femminuccia zia, sennò nasce scemo come zio Niall» Risi scompigliando i capelli della piccola Lux, salutando anche Gemma.
«Stai splendidamente» Dissi guardando la sua nuova acconciatura bionda.
Toccò a Lottie salutarmi, lei mi lasciò, come suo solito, un lungo bacio sulla guancia, ma questa volta aggiunse anche una piccola e veloce carezza sulla pancia, cosa che fece anche Perrie.

Passai quasi mezz'ora a raccontare alle ragazze ciò che stava capitando, lasciando tutte le presenti a bocca aperta, non sapendo proprio cosa dire o come giustificare i fatti.
«Magari... È il fantasma di Niall» Disse a bassa voce Lottie.
«Stupida capra, Niall non è morto» Disse Perrie sgridando la biondina che si tappò la bocca.
«Zio Niall è morto?!» Lux si alzò in piedi scattando come una molla.
Maledissi mentalmente Lottie lanciandole uno sguardo assassino.
«No tesoro, zio è in vacanza, lo sai. Lottie scherzava» Sophia salvò la pelle a tutte rispondendo alla domanda della bambina, che sorrise con fare sollevato.

The Boys.

Harry fu il primo ad accorgersi che, effettivamente, una Ford grigia stava sul viale della casa di Tommy e Lottie.
«Chiama la polizia Lou» Intervenne il riccio.
«Harry...» Suo marito intervenne cercando di fargli cambiare idea, ma non funzionò.
Liam compose il numero, spiegando brevemente che succedeva, anche se nessuno intervenne.
«Lou, i manager» Zayn richiamò l'attenzione del suo amico che subito fece il suo dovere.

In pochi minuti tutti i loro bodyguard erano arrivati a bordo di una Mercedes nera, con alcuni agenti all'interno.

Quando tutti uscirono dalla macchina, dallo specchietto della Ford, una sagoma nera s'intravide, con accanto una figura bionda.

Che fosse Niall?

La sagoma si accorse di essere circondata, e appena gli uomini si fecero avanti, egli schiacciò il piede sull'acceratore, andando via.

Evelyn.

La maratona di film continuava da quasi due ore a casa Malik, quando alla fine del secondo sceneggiato il campanello suonò.
Questa volta ad aprire fu Perrie, che tornò poco dopo, mano nella mano con il suo Zayn, e con il resto dei ragazzi dietro.
Notai anche Basil e Alberto con loro, che si avvicinavano a noi salutandoci.

Provai una sensazione di sconforto quando vedendoli arrivare, si notava subito l'assenza di Niall.

Ripensai subito a tutte quelle volte in cui in serate come queste, quando ancora non avevo la patente oppure i ragazzi ci raggiungevano dopo le prove, lui veniva verso di noi saltellando come una ragazzina, salutando tutte con un "Hola" oppure semplicemente un "Ragazze...".
Ma poi veniva verso di me, chinandosi sulla poltrona accanto al divano dove anche oggi sono seduta, guardandomi negli occhi prima di lasciarmi un lungo bacio sulle labbra.

Iniziai a piangere senza neanche rendermene conto, vedendo Basil avvicinarsi asciugai le poche lacrime ancora sul mio viso, sorridendo all'uomo davanti a me.
«Evelyn» Disse prima di abbracciarmi.
«Ciao Basil» Sussurrai con la voce rotta dal pianto.
«Lo so, è strano non avere quel rompipalle tra i piedi» Rise, sdrammatizzando.
Mi diede una pacca sulle spalle, e andò anche lui a sedersi.

Tutti quanti stavamo ascoltando il breve discorso di Alberto, prima di sentire Liam che con le sue parole spiazzò tutti quanti.
«Io ho visto Niall su quella macchina»
Tutte spalancammo la bocca, non potevamo crederci.

//Mi scuso per il ritardo, sono stata davvero impegnata in questo mese e purtroppo non sono riuscita a buttar giù nulla di buono da pubblicare, fino a pochi giorni fa.
Spero di non aver perso le poche -ma buone- lettrici che seguono la mia storia.
Un bacione, Ev. Xx