capitolo 28

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Mi volto dal suo sguardo,non voglio guardarlo negli occhi.
Guardarlo mi fa male.
Lui mi fa male.

Fa per andarsene ma si ferma,sento lo scocco delle sue labbra che si aprono probabilmente per dire qualcosa ma si blocca.

-"Sai qual'é il fatto?" dice aprendo la porta non guardandomi nemmeno negli occhi.

Chiudo gli occhi, ma è troppo tardi.Sono inondati di lacrime.Sono bagnati.Troppo.

C'è troppo silenzio,troppo silenzio.
Sento il suo respiro.Solo quello.

Cerco di trattenere al massimo le lacrime,per quanto è possibile.

Lascia che la porta si richiuda per poi riaprirla con un calcio ed uscire velocemente,lasciandomi isolata in bagno.

Riaprì il getto freddo e butto tutta l'acqua possibile in faccia,buttandone anche,per sbaglio sulla felpa e sui jeans.
Lascio che il rossore sparisca dagli occhi e esco,guardandomi in torno,dal bagno.

Rientro in quella sala affollata.
Appena entrata un mucchio di aria calda mi stravogle il viso,provocandomi brividi.

Sam si stacca dai suoi amici e mi sorride e non posso fare altro che ricambiare,in fondo non mi sembra così spostato come la sorella.

Prendo posto lontano da tutti.
Su di un divanetto per niente occupato e spero vivamente non si sieda nessuno.
Ma ,proprio come avevo previsto,Sam si posiziona proprio accanto a me.

Mando un occhiata veloce a Genn che sta stringendo i pugni con uno sguardo omicida verso Sam che invece sembra guardare me.

Ma che..

Calma.
Che poi io Genn ,non lo capisco.
Fa tanto il geloso e poi si comporta da perfetto menefreghista,ma cosa cazzo gli prende?

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-"Chiara, dimostrazione?" Gio riprende la mia concentrazione che,intanto, si era persa.
Annuisco e prendo la mia chitarra posizionata ,con altre all'incirca 20, sull'ingresso.
La mia chitarra mi rappresenta.
É nera,come me dentro.
Ma opaca, come schiarita,cambiata,diversa.
Me l'aveva regalata papà.
Mi manca.
Mi mancano le sue carezze,i suoi abbracci,i suoi conforti,i suoi consigli ,TUTTO.

Sono consapevole che le emozioni provate con lui,non le proverò mai con nessun altro.

-"scala di mi?" chiedo incerta posizionatami di nuovo al mio posto.
Annuisce felice.

Prendo il mio plettro nero dalla custodia,è il mio portafortuna.
Ma involontariamente mi scappa di mano e mi ritrovo a terra per cercarlo.
Senza rendermene conto,Genn si scrolla Martina di dosso e mi aiuta a cercarlo.
Vedo sporgere un estremità nera dal divano e porgo la mano per afferrarla.
Ma la mia mano non è sola,alzo lo sguardo e me lo ritrovo li.
A due cenimetri di distanza,credo.
Okey,Chiara ritorna in te.
C'è gente.

Ma questa volta mi sorprende,si alza,completamente indifferente, fa un cenno a Giò ,che annuisce immediatamente, prende il giubbino ed esce fuori.

Il telefono squilla,è Alex.
Sono tentata a rispondere,per il momento si sono tutti voltati verso di me per il volume alto della suoneria che trasmetteva "I'm mess" di Ed,perché insomma fino a nemmeno due minuti fa stavo per eseguire una scala con la chitarra,ma voglio anche capire cosa sta facendo Genn.

Volto il cellulare verso Gio e gli sussurro un 'posso?'
Lui annuisce ed io afferro e giro di scatto la maniglia sotto lo sguardo interrogativo di Sam.

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-"che ci fai qui?" sussurra il ragazzo ancora voltato buttando il fumo fuori.

-"che fai ,scappi?" gli chiedo chiudendo la porta alle mie spalle.

Una folata di vento mi arriva dritta in faccia,inizio a percepire il freddo sulla pelle.

-"Che fai,mi segui?" chiede appoggiato alla ringhiera che separava la strada dal marciapiede.

Decido di non rispondere alla domanda e resto indifferente.

-"hai freddo?" mi chiede lui notando il mio sfregamento di mani.

Annuisco.
Si scosta leggermente per togliersi la giacca e me la porge.

La prendo senza emettere parola.
Raggiungo la sua stessa posizione iniziale.

-"Dovresti smetterla di fumare"

-"Okey.Solo se ne prendi una" dice porgendomi il pacchetto.

-"Oh,no ,io non fumo"

-"certo ,lo verrebbero a sapere subito i giornali,vero?Ma vaffanculo"

-"dammi" dico incazzata.

Sul suo volto vedo comparire il solito e fastidioso sorriso compiaciuto.

Appena prendo la sigaretta tra le mani la porgo sulle labbra.
Genn mi porge l'accendino e io la  accendo.
Sento una strana sensazione pervadermi.
Inizio a tossire a tutta forza sotto lo sguardo apprensivo di Genn.
Ovvero divertito.
-"C'è da lavorarci"scherza continuando a ridere.

Dopo poco la tosse se ne va e tutto va perciò meglio.

Ne accende una anche lui.

-"non smetterai di fumare vero?"

-"Vedi,è per questo che mi piaci"



Il Segreto Dei Suoi Occhi||Genn Butch [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora