17- Perdono.

2.2K 202 5
                                    

Sono appena uscita dal centro commerciale. Volevo fare un giro con Rox ma lei deve lavorare ancora per qualche ora.

Non so che cosa fare. Anna mi ha avvisato che per tutta la giornata starà con Ben. Ed io mi ritrovo a passare la domenica sera da sola.

Devo trovare qualcosa da fare. Magari c'è qualche bel locale da queste parti. O una pizzeria decente.

A pensarci bene non sono dell'umore giusto oggi.

Posso dire una cosa per certo. L'Italia non vanta un alto tasso di galanteria. Sono ferma da cinque minuti su questo marciapiede con la speranza che qualche buon samaritano si fermi per lasciarmi attraversare la strada.

Il cielo è una maschera di fuoco. Il sole sta scendendo. E la notte sta per fare il suo grande ingresso.

I miei occhi vengono catturati da qualcosa di folle. Un camioncino rosa si sta avvicinando ad una lentezza incredibile. Una musica soft viene sparata da un megafono sul cofano.

È un furgone dei gelati.

Poi però si ferma non molto lontano da me. La testa di un uomo esce dal finestrino del conducente.

« Ah signorina! Qui c'è un giovanotto che la cerca! » Mi urla.

Ma cosa?

Mi avvicino a passo svelto e mi ritrovo Federico dietro il piccolo bancone con un grembiule rosa.

« Federico? » Domando sbalordita.

« Assurdo vero. Sono così disperato che per combattere la noia mi sono messo a fare il gelataio con Luca. »

« N-non so cosa dire... »

« Bhè... che ne dici di salire e darci una mano? » Mi chiede con occhi dolci.

Non lo so. Sono ancora arrabbiata con lui per quello che ha detto su di me. Ma non devo dimenticare che mi ha difeso quando Amber mi ha insultata. E poi la faccenda della foto...
Dobbiamo chiarire.

« Va bene. »

*

Se qualcuno mi avesse detto che avrei passato la domenica sera con indosso un grembiule rosa a vendere gelati per la città con un modenese e un napoletano di origine gli avrei dato del pazzo.

Federico, a causa della sua gamba, ha lavorato per tutto il tempo seduto su uno sgabello. È stato magnifico fingere che non sia successo nulla e comportarci come una volta.

Ho avuto occasione di vedere meglio la città.

Luca si è offerto di darmi un passaggio a casa.

Sono stanca.

Il mestiere del gelataio non è affatto facile. Sono seduta a terra insieme a Federico. Attraverso le finestre del bancone posso vedere la luna sorgere. È così bella. Chiara. Beata lei che se ne sta lì su tutta sola, tranquilla, a fare la vita facile.

I miei occhi iniziano a farsi pesanti.

Senza volerlo appoggio la mia testa sulla spalla di Federico.

Lui sembra sorpreso, e non è l'unico. Ma sono troppo stanca per pensarci.

Vorrei stare così per sempre. Cullata dal motore del furgone e coccolata dalla musica soft in sottofondo.

« Mi dispiace di averti fatto soffrire. Non era mia intenzione. » Inizia lui. « Non lo so neanch'io perché ho detto quelle cose. E mi odio per questo. Ma voglio che tu sappia che sei importante per me. Prima non lo avevo capito, ora mi sono accorto di quanto mi faccia star male la tua distanza. » Sembra sincero, triste. « Perdonami se puoi. »

Oh Federico... non sai quanto mi sei mancato.

« L'ho già fatto... Olaf. » Dico mentre lo abbraccio.



SPAZIO AUTRICE.

Vi piace la storia? Se si votate il capitolo con una ☆. Se avete qualcosa da esprimere fate pure. Seguitemi per eventuali aggiornamenti.


Dimenticami | Federico Rossi.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora