Ho le braccia doloranti per la posizione in cui mi sono addormentata. Basta un solo movimento e sento una scossa lungo il corpo che mi esplode in testa.
Ho bisogno di una doccia. Di una lunga e profumata doccia.
Zoppico fino al bagno e mi catapulto sotto il getto d'acqua. L'estate inizia a farsi sentire. Il caldo è insopportabile. L'aria umida irrespirabile. Riesco ad avere un po' di pace grazie all'acqua fredda.
Ma appena esco mi sento di nuovo morire.
I miei capelli corvini sono danneggiati. Ultimamente non gli presto molto attenzione.
Prendo una spazzola e inizio a sciogliere i nodi tra le ciocche. Una volta finito gli asciugo e gli piastro.
Torno in camera e indosso un abitino bianco di cotone leggero.
Quando scendo al piano di sotto vengo sovrastata da una corrente d'aria fresca.Non fa poi così tanto caldo.
Ritorno in camera alla ricerca di un soprabito da mettere.
Ma quando apro la porta vedo Federico in balcone che mi saluta con la mano.
Mi lascio scappare un grido dallo spavento.
Ora mi sento quello.
Faccio scorrere la porticina del balcone e lo tiro dentro.
« Sai Federico. Do per scontato il fatto che tu lo sappia. Ma per eventuali chiarimenti te lo ripeto. Di solito le persone normali entrano dalla porta principale. »
« Non volevo rischiare di svegliare tua cugina. Come sta? »
Scherza spero.
« Bene. Dorme ancora. Comunque che cosa sei venuto a fare? »
Lui arrossisce di colpo. Inizia a grattarsi la nuca velocemente. È agitato. Ma per cosa?
« Ti andrebbe di uscire insieme? Per conoscerci meglio. »
Non mi aspettavo una simile domanda.
« Cioè mi stai c-chiedendo di uscire con t-te ad un appuntamento? » Suona strano.
Forse gli piaccio? No, non credo. Mi conosce da troppo poco tempo. Magari mi trova carina? No, non credo di essere il suo tipo. Figuriamoci. Un ragazzo come lui ha gusti molto raffinati.
Ma poi che importa. Lui neanche mi interessa...
Credo.
Federico annuisce intimidito.
Wow! Il mio ultimo appuntamento con un ragazzo è stato... molto tempo fa. Non ricordo nemmeno come funziona un'uscita romantica.
Che poi non è. Visto che mi sta chiedendo di uscire come amici.
« Vorrei » E lo vorrei tanto. « Ma non posso lasciare sola Anna. » Ho troppa paura che le succeda qualcosa.
« Non è un problema. Conosco qualcuno che potrà badare a lei questa sera. »
« Non lo so... »
« Dai, Ash! Sono solo un paio d'ore. »
Come mi ha chiamato?
« Come mi hai chiamato ? »
« Ash! Forte come nome. D'ora in poi tu chiamami Fede. Federico è troppo formale. » Adoro il suo sorriso. Gli si alzano tutte le guance rosse. E poi i suoi occhi... mi basta guardarli e mi viene da saltare per l'eccitazione. « Ti prego. » Mi guarda con occhi dolci. E se continua così non potrò più rispondere delle mie azione.
« Questa persona, ha qualche problema con la sua fedina penale? » Chiedo sconfitta.
« Non è il massimo della responsabilità ma potrà occuparsi di tua cugina tranquillamente. »
« E va bene. »
« Grande! » Esulta Fede prendendomi in braccio alla sprovvista.
« Mettimi giù! » Urlo ridendo.
« Ti passo a prendere alle otto. » Mi lascia un bacio a stampo sulla guancia e si butta dal balcone.
Corro a vedere se si è fatto male.
Lo vedo uscire dalle siepi con i capelli strapieni di foglie.
« Tutto bene. » Mi urla con il pollice alzato.
Lo guardo andar via e non posso far meno che ridere del suo modo di correre saltellando.
*
SPAZIO AUTRICE.
Questo è un tantino corto. L'ho scritto apposta. Il prossimo sarà più lungo perché voglio dedicare un intero capitolo all'appuntamento tra Fede e Ashley che pubblicherò oggi. Tranquilli.
Vi piace la storia? Se si votate il capitolo con una ☆. Se avete qualcosa da esprimere fate pure. Seguitemi per eventuali aggiornamenti.
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Dimenticami | Federico Rossi.
फैनफिक्शनAshley Watson viene a conoscenza del suicidio di suo zio Iacopo, per debiti di gioco. Sua cugina Anna si trova in una posizione critica, con una vita sentimentale problematica, l'aggiunta della morte del padre la manderà in rovina. Ormai anche lei s...