Ma perché e ripeto perché le borse si divorano magicamente ciò che più mi serve.
Il mio cellulare si trova negli abissi della mia borsa. Fino ad ora ho trovato un pacchetto di assorbenti, un taccuino su cui avevo appuntato i numeri telefonici dei miei coetanei e addirittura il rossetto color pesca che credevo di aver perso.
Ma ovviamente il mio cellulare no!
E poi non è mica facile cercare quando sei nel bel mezzo di un ingorgo di pedoni.
Con le dita vado a toccare una superficie liscia e vetrosa. Infilo tutto il braccio dentro e tiro fuori il mio amato Samsung.
« Finalmente! » Esulto.
Ma non faccio nemmeno in tempo a godere della mia meritata vittoria che mi scontro con qualcuno. Sto per cadere oltre il ciglio della strada ma due mani forti mi tirano di nuovo verso l'interno.
Quando riapro gli occhi ho le braccia intorno al collo di qualcuno e le sua mani intorno alla vita.
Riprendo fiato ed alzo lo sguardo verso il ragazzo che mi ha salvato.
Ma i miei occhi incrociano due meravigliose iridi azzurre.
« Federico? » Il modo in cui l'ho detto potrebbe sembrare malinconico, triste, affranto. Perché è così.
« Quante volte dovrò salvarti ancora?» Chiede ironico. Ma io non sono in vena di risate.
Mi stacco velocemente da lui e mi sistemo i vestiti.
Quando mi rigiro vedo una sagoma più bassa dietro Federico. Inclino la testa e rivedo la stessa infermiera dell'ospedale che per giunta tiene per mano lui, quasi fossero una coppia.
O mio Dio! Coppia?!?
Fingo un colpo di tosse. « Non mi presenti la tua nuova amica? » Chiedo un po' troppo acida.
« Oh già! Ash ti presento Ingrid. Ingrid lei è Ashley. »
« Noi due ci siamo già viste? » Dice lei. Allora non sono pazza. Io ho già visto il suo volto da qualche parte. Quei lineamenti. Gli occhi bruni. C'è qualcosa in lei di familiare.
« Davvero? Dove? » Chiedo sperando che lei sappia dove ci siamo già incontrate.
« All'ospedale, prima. »
« Oh... già. » No, neanche lei lo sa. « Quindi voi due....insomma, state insieme? » Chiedo titubante.
Le loro facce si tingono di imbarazzo.
« Sì! » Risponde orgoglioso Federico. « E tutto per merito tuo. Se non mi avessi incoraggiato a dichiararmi ora non starei con la ragazza più bella del mondo. »
Non credo si stia riferendo a me. Lo guardo mentre si avvicina ad Ingrid per lasciarle un buffetto sulla guancia.
Di colpo il mio respiro si ferma.
« Davvero... per merito mio? » La mia voce è spezzata. Spero solo che non se ne accorgano.
Mando giù rivoli di saliva cercando di calmarmi.
« Già! E non potrò mai ringraziarti a dovere! Sei la più grande amica del mondo. »
Amica.
Amica.
La sua amica.
Solo amica.
La sua amica.I miei occhi si stanno leggermente bagnando. Devo in qualche modo contenermi. Ma come posso farlo. Abbasso lo sguardo e dalla borsa aperta intravedo un paio di occhiali da sole. Gli prendo e gli indosso in fretta.
« Sono... » Sbuffo. « Sono felice per voi. E... vorrei conoscerti meglio Ingrid. Sai, non vorrei mai che il mio amico soffrisse... » Sembra più una minaccia che un invito ad una possibile amicizia.
« Certo! Sarei felice di conoscere un amica di Federico. »
Non solo amica doveva chiamarmi. Ma anche una delle tante.
Ma la gente non si rende conto del peso di quelle parole?
« Come mai eri all'ospedale? » Mi chiede Federico.
« Sua cugina doveva fare delle analisi di gravidanza. »
No! Stai zitta! Accidenti non dovevi dirlo.
Federico mi guarda allibito e preoccupato.
« Anna è? È... ? »
Devo fare qualcosa altrimenti lui racconterà tutto a Ben.
« Ehm... Sì. Credeva di essere incinta. Ma non è così... » Improvviso.
Federico annuisce e ritorna a guardare Ingrid con occhi dolci.
Già... con quei occhi. Quanto vorrei che guardassero solo me...
Mi lascio sfuggire un respiro di sollievo. Almeno la faccenda di Anna è a posto. Credo.
SPAZIO AUTRICE.
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Dimenticami | Federico Rossi.
FanfictionAshley Watson viene a conoscenza del suicidio di suo zio Iacopo, per debiti di gioco. Sua cugina Anna si trova in una posizione critica, con una vita sentimentale problematica, l'aggiunta della morte del padre la manderà in rovina. Ormai anche lei s...