capitolo tredici

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Avete presente quella cosa che sognate per tantissimo tempo e che avete sempre in mente? Quella cosa che ci perseguita non solo nella vita reale, quando siamo sveglissimi e scattanti, ma anche nei sogni, mentre stiamo per chiudere gli occhi e ci diciamo: "Finalmente è notte, almeno qui non potrò essere ossessionato da ciò che mi perseguita quando sono sveglio"? Ecco, non siamo affatto liberi dalle nostre ossessioni mentre dormiamo, anzi loro diventano dieci volte più grandi e presenti mentre le nostre pupille si chiudono ignare di quello che stanno per vedere. Quello che ho sognato io per tantissimo tempo era questo: come sarà il mio primo bacio? E avevo non pochi pensieri al riguardo, ci pensavo quasi sempre. Bene, ora è successo. Apro gli occhi e vedo che Gustave si è allontanato da me e mi fissa, aspettando che io dica qualcosa, quindi apro la bocca per pronunciare delle parole meravigliose e piene di poesia, ma non appena cerco di emettere un suono con la bocca, esce qualcosa di totalmente poco privo di poesia che mi provoca una risata incredibile. Giuro che non mi avvicinerò mai più all'alcol, non posso emettere un rutto e poi mettermi a ridere davanti ad un ragazzo che mi ha appena baciato e mandare così tutto all'aria. Il problema è che sono davvero, ma davvero ubriaca e non capisco praticamente niente. 

"Adley" dice Gustave con la sua meravigliosa voce profonda. 

"Siiiiiii?" chiedo io con una vocina stridula. Se non fossi ubriaca vorrei probabilmente sprofondare per l'imbarazzo di come mi sto comportando in questo momento, ma la verità è che non solo sono ubriaca, ma sono ubriaca fradicia, quindi non sono imbarazzata nemmeno un goccino.

"Ti è piaciuto il bacio?" Gustave sembra imbarazzato mentre me lo chiede, cosa che lo fa somigliare ad uno di quei meravigliosi orsetti pelosi che vuoi soltanto abbracciare e coccolare.

"Sì, Gugy, ma possiamo fare di meglio" dico, mentre mi avvicino alla sua bocca e gli prendo il viso tra le mani e poggio la mia bocca sulla sua. Questo bacio è sicuramente migliore e dura circa due minuti, venendo bruscamente interrotto dalla bocca di Gustave che si allontana dalla mia. 

"Decisamente meglio" sussurra lui. Io annuisco e poi lo vedo alzarsi dalla panca in cui eravamo insieme qualche secondo fa. 

"Cosa faaaai?" chiedo curiosa. Voglio che si sieda e che stia con me per sempre, su quella dannata panchina che mi sta facendo male al sedere. 

"Vado a prendere qualcosa da mangiare, aspettami qui. Ho adocchiato delle tartine favolose prima". Va bene avere fame, ma diamine! Mi ha appena baciato e mi tradisce subito per delle tartine favolose?Metto il broncio, ma lui si avvicina a me e poggia di nuovo le sue labbra sulle mie, poi dice: "ehi, principessina torno subito con qualcosa di delizioso anche per te." Be', se la mettiamo così, allora può andare a prendere tutte le tartine del mondo. Sorrido come una scema e cerco di seguire Gustave con lo sguardo fino a quando qualcuno non mi piazza davanti e me lo fa perdere di vista. 

"Levati!" sbotto, ancora prima di sapere chi sia. Poi lo scopro. 

"Come riesci a cambiare nel giro di un minuto"dice la voce di Aven, divertita.

"Cosa vorresti dire?" 

"Quando baciavi quel ragazzo non  sembravi così aggressiva e antipatica" dice con un sorrisetto che mi fa venire voglia di alzarmi e prenderlo a schiaffi.

"Probabilmente perchè lui non è te e mi va mooolto a genio" dico, iniziando a singhiozzare. 

"Dio mio, sei ubriaca?"

"E anche se fosse?"

"Non puoi metterti a baciare il primo ragazzo che incontri se sei ubriaca!" 

"Okay, dammi un solo motivo per cui dovrebbe importarmi cosa pensi tu dei ragazzi che bacio" gli dico ridacchiando.

"Non sto valutando i molto criticabili ragazzi che scegli di baciare, sto criticando il tuo modo di baciare i ragazzi"

"Il mio modo di baciare? Scusa, ma io non ti ho chiesto di sicuro di guardarmi mentre trovo l'amore della mia vita e faccio ciò che solitamente si fa quando si trova l'amore della propria vita. Quindi se hai qualcosa di intelligente da dire, dilla, ma non venirmi a dire come devo baciare i ragazzi che scelgo".

"Mi sono espresso male. Volevo dire che dovresti scegliere l'amore della tua vita, come dice la poetessa qua davanti, senza aver prima bevuto venti bicchieri di non so cosa." 

"Mi hai per caso spiato per tutta la sera?" 

"Certo che no, sono stato molto impegnato con l'amore della mia vita"

Oh. Questo non avrebbe dovuto dirlo, mi da un fastidio inimmaginabile pensare che Aven e Lana abbiano passato tutta la serata a sbaciucchiarsi e a ballare canzoni d'amore.

"Sono così contenta per te e Lana, siete davvero una bellissima coppia. Davvero. Dovreste tutti e due andare a festeggiare il vostro amore all'inferno."

"Grazie per il complimento, Adley. Anche tu e il tuo nuovo principino non siete male per averlo scelto da ubriaca. Oh eccolo qui, completiamo questo quadretto favoloso" dice indicando un Gustave che si destreggia tra la folla con in mano dieci tartine. Inizio a singhiozzare in modo più forte, per cui mi risulta parecchio difficile parlare.

"Sai che l'ho conosciuto quando non ero ubriaca ed ero già moolto infatuata di lui senza l'aiuto di nessuna bevanda? Ora sì, quindi suppongo che la tua vita ora sia completa, dato che il fatto che l'abbia baciato mentre ero ubriaca ti ha sconvolto così tanto".

"Oh grazie per avermelo detto, ora sono felice" dice sorridendo e poi prende una tartina dalle mani piene di Gustave. Io mi alzo dalla panca per riprendere la tartina, e anche perchè il sedere inizia a fare le sue proteste, ma non appena mi tiro su mi gira a tal punto la testa che non riesco a stare in piedi e barcollo. Aven mi prende per la vita e mi permette di non cadere per terra, mentre Gustave tossicchia e dice: "scusa puoi lasciare la mia ragazza?" Mi sono persa qualcosa? Non sapevo di essere la ragazza di qualcuno, ma evidentemente non era fondamentale farmelo sapere.

Aven sogghigna e mi lascia andare letteralmente per terra, dove il mio sedere sta per piangere dal dolore, poi aggiunge: "tutta tua" e se ne va, con quella dannata tartina in mano.

"Cosa voleva?" chiede Gustave aiutandomi ad alzarmi.

"Ah guarda non chiedere a me" rispondo dolorante.

Quando mi volto per cercare Aven, non so nemmeno io perchè il mio cervello sia così stupido da ostinarsi a cercarlo, lo trovo molto impegnato a baciare Lana e il mio stomaco fa un capitombolo. Non appena alza la testa dal viso di Lana, le sorride in modo così tenero da farmi sciogliere il cuore e desidero che qualcuno mi guardi così con tutta me stessa. Poi mi correggo.

Non desidero che qualcuno mi guardi così.

Desidero che Aven mi guardi così. E che magari mi baci anche. 


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