capitolo diciotto

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«Che cosa?» urla mio padre, quando finisco di parlare.
Ops. Sapevo che mio padre adorava vedermi con Gustave, ma non pensavo che si arrabbiasse fino a questo punto sapendo che non stavamo piú insieme.
«Papá non ci amavamo, ecco tutto»
Lui scuote la testa. «Vi amavate, invece e lo sai anche tu, Adley, ma quel principe ti ha confuso la testa»
Come fa papá a sapere di me e Aven? Abbiamo cercato di non farlo vedere a nessuno, anche se forse sorriderci tutto il tempo a colazione non è stato un piano ottimo. Soprattutto perchè Lana mi lanciava occhiate infuriate non appena toglievo lo sguardo da Aven e addentavo il mio muffin. Non deve essere stata molto contenta di venire piantata da Aven per me, ma di sicuro per lei non mi sento in colpa.
«Aven non mi ha confuso la testa» dico sprofondando in una morbida poltrona.
Siamo nel salottino pomeridiano e papá è seduto davanti a me, guardandomi con espressione arrabbiata. Insomma, non è colpa mia se il mio cuore decide di battere per qualcuno che a lui piace!
«No, infatti, ti ha bruciato il cervello! Aven non è il ragazzo adatto a te, Adley. Non puoi stare con lui, ti spezzerá il cuore, cosí come ha fatto con centinaia di altre ragazze»
Vorrei replicare: «ma mi ha detto che mi ama», ma evito. Non ci farei una figura meravigliosa.
«Mi piace, papá, e penso di piacere anche a lui» dal momento che me lo ha detto due volte, penso sorridendo.
Lui scuote la testa e si mette una mano davanti alla faccia.
«Dove ho sbagliato con te? Tu e Gustave eravate tanto belli insieme»
Alzo gli occhi al cielo. «Gustave mi odia, adesso.»
«E chiediti perchè! Non solo ieri non ti sei fidanzata con lui, lasciando tutti i ventimila invitati sorpresi in modo negativo, ma sei anche andata via tra le braccia di un altro!»
Ah, ecco questo non lo sapevo. Povero Lord Potato, non sono nemmeno riuscita a salutarlo.
Una guardia entra e avvisa papá che è richiesto per una "questione urgente", cosí il re si alza e mi dice: «parleremo dopo, signorina», poi esce sbattendo la porta.
«Non vedo l'ora» borbotto, mentre esco anche io dalla stanza.
Mentre sto camminando un'altra guardia mi porge una scatolina e all'inizio penso che si inginocchi e mi riveli il suo amore, ma poi aggiunge: «da parte di sua altezza il principe Aven», si inchina e mi saluta.
Quando apro la scatolina vedo una collana di diamanti ancora piú bella di quella della mamma di Gustave, che ora che ci penso devo anche ridarle, e la metto subito al collo.
Questo Aven mi piace sicuramente di piú di quello che mi odiava e mi regalava insulti, penso mentre cerco di camminare senza saltare dalla gioia. Cosa che si risulta piú facile del previsto quando incontro Lana.
«Adley, che piacere vederti» dice, sorridendo.
Vorrei dirle che anche per me è un piacere, ma non riesco davvero a dirlo. Posso anche essere al settimo cielo, ma dire a Lana che sono felice di vederla mi pare un po' esagerato.
«Stai cercando Aven?» mi chiede.
Io annuisco. Lo devo ringraziare per la collana e magari anche poggiare la mia bocca sulla sua.
«È in biblioteca» dice e poi se ne va, sempre sorridendo.
Non capisco perchè me l'abbia detto, nè perchè sia cosí felice dopo che il suo ex ragazzo l'ha lasciata, ma mi dirigo contenta verso la biblioteca.
Sento subito la voce di Aven non appena sto per entrare, ma mi fermo sulla soglia.
«È fatta, padre, la piccola Hillsy mi ha detto che mi ama» dice contento.
Il re di Medley ridacchia e replica: «è stato piú semplice del previsto»
Mi chiedo cosa, ma Aven risponde alla mia domanda.
«Davvero molto piú semplice del previsto. Era giá cotta di me, ancora prima che io le dicessi quelle parole. Se solo ripenso a quel momento mi viene da vomitare, non sai cosa ho dovuto fare per portare a termine questo piano».
Il padre ride. «Povero Aven, immagino come sia stato difficile fingerti innamorato di una ragazza cosí»
«No, padre, non puoi nemmeno immaginarlo. La cosa positiva è che è una stupida. Bastano due parole idiote per farla innamorare, davvero. Finalmente siamo riusciti a farle dire che mi ama, da ora in poi sará sempre piú semplice»
«Ammetto che ho avuto un po' paura che non ce l'avresti fatta, quando hanno annunciato la data del fidanzamento con quel tipo» dice suo padre.
«Giá, ma Gustave non era un problema, sapevo che era innamorata di me. D'altronde, chi non lo sarebbe? E sapevo anche che se l'avessi trattata male lei mi avrebbe amato ancora di piú. È cosí stupida e prevedibile, padre.»
Il piú anziano dei due ride talmente forte che per poco non mi sfonda i timpani. Ma la cosa non mi importerebbe piú di tanto. Non riesco nemmeno a spostarmi, non riesco a fare niente.
«E ora, Aven, Hillsy sará nostro. Pensa a cosa domineremo, Medley e Hillsy insieme, saremo il piú grande impero del mondo! E tutto grazie a te, figlio mio» penso che a momenti si metta a piangere dicendo: "sei sangue del mio sangue, carne della mia carne, o mio amato figliolo, hai fatti innamorare quella scema delle principessa, sono cosí fiero di te!", ma invece chiede ad Aven una domanda che mi stupisce. «Sei sicuro di non amarla?»
Aven, se possibile, ride ancora piú di suo padre. Dio, come facevo ad amare questo suono?
«Fidati, non potrei nemmeno se lo volessi. Non so come faró a stare con lei per cosí tanto tempo, spero che annunci presto la data del fidanzamento cosí poi completiamo il piano».
Non voglio nemmeno sapere come vogliano completare il piano.
Escono dalla stanza, probabilmente diretti a scegliere un modo teatrale per farmi morire e io riesco per un pelo a nascondermi dietro la porta, in modo che non mi vedano.
Non appena capisco che si sono allontanati inizio a singhiozzare talmente forte che probabilmente anche a Medley mi staranno sentendo, ma non mi importa.
«Non so come ho fatto a lasciarlo qui» dice una voce che non avrei mai voluto sentire.
Aven si avvicina sempre di piú e poi si accorge di me seduta contro la porta della biblioteca, mentre piango come una pazza. Non che io abbia fatto molto per non farmi notare.
«Adley?» Mi guarda stupito, poi realizza che forse non sono al settimo cielo e mi aiuta al alzarmi.
Non appena mi tocca scaccio la sua mano come se fosse una mosca fastidiosa.
Lui mi fissa e forse capisce che ho sentito che mi trova forse l'essere piú scemo della Terra.
«Da quanto tempo sei qui?» chiede preoccupato.
Io lo guardo, rimanendo seduta per terra, ma non rispondo.
«Adley, cosa hai sentito?»
Ora non sono piú triste, no, ora sono furiosa e mi vergogno di aver sprecato delle lacrime per lui.
«Vuoi sapere cosa ho sentito o vuoi avere il coraggio di ridirmi in faccia che sono stata una perfetta cretina che tu ti sei divertito a farmi innamorare di te? Vuoi anche ripetere che è stato cosí facile farlo, dal momento che sapevi giá che mi sarei fatta baciare da te?» gli chiedo, alzandomi grazie all'aiuto della maniglia della porta, anche se non è esattamente un valido aiuto dal momento che sto per cadere.
«Adley, io...» cerca di dire, ma lo blocco in tempo.
«Non parlare, ti prego non dire niente perchè non ti credo! Nemmeno se mi dicessi che in questo momento sono la ragazza piú meravigliosa del mondo, cosa che dubito dal momento che devo essere un mostro, ma tu questo lo sai e l'hai sempre pensato, vero? Povero Aven, come deve essere stato difficile avere la mia faccia davanti per cosí tanto tempo, avermi vicino e arrivare addirittura a baciarmi! Mi fai cosí schifo, Aven, cosí tanto schifo che non riesco nemmeno a guardarti in faccia»
Faccio per andarmene, ma lui mi ferma.
«Adley, non reagire cosí!»
«Non reagire cosí? Non reagire cosí? Come vuoi che reagisca dopo aver scoperto che mi hai sempre trovato una deficiente e che volevi conquistarmi solo per avere anche il mio regno? Dio, sapere che ti ho facilitato le cose con la mia stupiditá mi fa impazzire. Come deve essere stato semplice conquistarmi, vero?»
Aven non mi dice nulla, cosa che prendo come un sí.
«Hai detto anche che sono prevedibile, ti aspettavi anche questo? Fa tutto parte del piano "baciamo quella cretina della principessa per poi ucciderla e prenderle il regno"?»
Lui scuote la testa e dice: «non volevo che lo sapessi».
Ma allora è geniale, non voleva che sapessi che non mi amava davvero e che fingeva!
«Perchè invece tutti i cattivi delle fiabe vogliono sempre che la protagonista sappia il loro piano diabolico! È logico che tu non volessi che ti rovinassi il tuo finale favoloso nel quale io morivo da perfetta deficiente tradita innamorata di una persona ancora piú cretina di lei.»
Aven mi guarda come se non mi riconoscesse nemmeno, e la cosa mi fa piacere. Questo non se lo aspettava di sicuro, pensava di continuare a mandarmi gioielli e fiori per tutto il tempo necessario e poi darmi il colpo finale.
«Non volevo ucciderti, comunque. Non era questo il piano»
Che bello, ora mi metto a ballare. Non voleva uccidermi, yee!
«E sentiamo quale dovesse essere la mia fine nella tua mente cosí brillante.»
«Di sicuro non questo. Tu avresti dovuto amarmi e credere che lo facessi anche io e poi mi avresti visto con un'altra e..» ma non riesce a terminare la frase.
«E mi sarei gettata da un ponte per il dolore? Sei veramente un genio, soprattutto perchè cosí non avresti avuto nemmeno le mani macchiate del mio sangue. Quello che mi fa piú ridere è sapere che tu pensavi davvero che io mi sarei buttata sotto un ponte per te!»
Aven scuote la testa. «Avresti solo dovuto andare via e lasciarmi Hillsy, poi quello che avresti fatto sarebbe stato un tuo problema»
«Oh certo, perchè nella tua mente io sono talmente cogliona che non solo posso essere tradita da un giorno all'altro, ma dopo averlo scoperto ti regalo anche il mio regno come regalo di nozze!»
«Sì, va bene? Nella mia mente sei una cogliona, e non dirmi che non ti sei comportata come tale!»
Gli rido in faccia. «Oh sí, mi sono comportata proprio come volevi tu, non è vero? Chissá come sarai stato contento di scoprire che conquistarmi sarebbe stato cosí facile!»
Aven diventa rosso in faccia, segno che si sta scaldando. Bene, io lo sono giá da un po'.
«Giá, mi hai facilitato tantissimo il compito.»
«E non mi perdoneró mai per questo! Ora vai a dire al tuo papino che il vostro piano perfetto ha avuto un piccolo problemino perchè la deficiente prevedibile potrebbe non essere piú tanto disposta a gettarsi tra le braccia del suo amato figliolo».
Lui guarda per qualche secondo il mio collo, e solo allora mi ricordo di avere la sua collana.
«Tieni questa e dalla alla ragazza che ti piace, a meno che non sia stata anche lei parte di un piano»
Lui prende la collana che gli porgo e la mette in tasca.
«Grazie, cosí non ne dovró comprare un'altra».
«Di niente, ma ti consiglierei di farlo perchè quella fa quasi schifo quanto te».
«Mentre mi baciavi non la pensavi cosí» dice, mentre affiora un sorriso sulla sua faccia.
«Non ricordarmi di aver baciato uno come te o potrei vomitare da un momento all'altro».
«Ma l'hai fatto»
Oh sí, l'ho fatto e probabilmente ora faró incubi in proposito.
«Mi dispiace cosí tanto che in questo mondo esistano persone come te» dico, mentre mi allontano.
«Adesso è facile dirlo! Se non avessi sentito nulla staresti a guardare il cielo con occhi innamorati dicendo: "oh il mio Aven mi ama, mi ama"!»
«Giá, ma ho sentito per tua sfortuna!»
«Non è andata cosí male, pensi che sarebbe stato bello per me stare  con te?»
Oh povero Aven, doveva fingere di essere innamorato di me! Chissá come sarebbe stato difficile.
«Non sarebbe mai potuto essere peggio di stare con te. Sai una cosa? Mi pento di ogni singolo pensiero che ti ho dedicato, e non credere che siano stati tanti».
«Ma per favore, smettila di fare la vittima, non sono io il cattivo. Eri cosí desiderosa di trovare un principe azzurro che ti sei letteralmente buttata tra le mie braccia»
Scoppio a ridere. «Oh, certo adesso la vittima sei tu perchè hai dovuto fingere di amare quella brutta cattiva strega di Adley Hillsy e le hai anche fatto lasciare il ragazzo dei suoi sogni che non fingeva di amarla per conquistare il suo regno!»
«Tu non amavi Gustave»
«Ma lui amava me! Voleva portarmi nella fattoria di sua nonna».
Ora è Aven a ridere. «Oh, questo è senza dubbio vero amore. Magari vi sareste sposati tra le mucche?»
«Sempre meglio di parlare con vermi come te»
Per un secondo nessuno dei due parla. Ci guardiamo e basta e io mi chiedo come abbia fatto a considerare quegli occhi i piú belli del mondo, sul serio cosa ci trovavo di bello solo poche ore fa?
«Vattene dal mio castello e dal mio regno» sibilo.
«Mi spiace, zuccherino, ma non sei tu a governare, è tuo padre e per quanto gli riguarda io non ho fatto nulla»
Oh giá, papá mi aveva anche avvisato che Aven sarebbe stato uno stronzo, ma io ovviamente avevo le orecchie coperte da un coro di voci che erano le presidentesse dell'Aven Fan Club.
«No, spiace a me, zuccherino che mio padre mi ascolti molto piú di quanto non faccia con te. Se gli chiedo di farti andare via, tu voli via da qui»
Aven sorride. «Non se questo significherebbe guerra contro Medley. Potrá anche volerti bene e tutto, ma fidati, non si metterebbe mai contro il nostro regno.»
Oh, non avevo considerato questa ipotesi.
«Allora cosa vuoi fare? Con me non è andata come volevi e come avevi previsto, vuoi conquistare mia madre adesso? Mi spiace non avere sorelle, altrimenti te le avrei presentate»
«Che gentile, mi sciogli il cuore.»
«Come se tu ne avessi uno. Sai, per una volta Lana è stata utile, sai è stata lei a dirmi di venire a sentire le tue parole di amore per me, e io sono venuta. Se non ci fosse stata probabilmente ora ti starei... non riesco nemmeno a dirlo»
Aven sembra riflettere sulle mie parole. «Lana?»
Giá. Lana.
«Ti giuro Aven Medley che ti pentirai di quello che mi hai fatto. Te ne pentirai» gli dico, mentre mi allontano definitivamente da lui.
«Tremo dalla paura» sogghigna lui.
«Tra poco lo farai davvero» gli prometto, poi cambio corridoio e lui scompare piú dalla mia vista.
Se pensa che io rimanga la stupida che sono stata, si sbaglia.
Se ne pentirá.

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