"Ho paura"

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  Alla vista degli occhi di Michael apparso sulla soglia, James si dimentica di tutto: non ricordava quella sfumatura così chiara, ne il modo in cui l'amico arricciava le labbra quando era arrabbiato o voleva fare il duro.
Entrambi rimangono per un bel po' di tempo a fissarsi in silenzio: nessuno sa cosa dire..
Ad un tratto però, Michael sembra tornare in sé e lo lascia entrare.
Si siedono uno di fronte all'altro, in attesa.
James ormai ha perduto la determinazione che l'aveva fatto scendere dalla macchina e arrivare fin lì, perciò quando apre la bocca, dà voce a quell'unico pensiero che da giorni lo tormenta.
"Allora..esci con Zoe"
Michael non conferma ne smentisce, ma anche lui ha qualcosa che non lo fa dormire la notte.
"E tu sei sposato James."
Ed eccola qui. La pugnalata che James non si aspettava.
Eppure non era lì per litigare..voleva parlare, mettere le carte in tavola; forse questo l'avrebbe aiutato.
..era anche vero che quello sguardo indagatore e vagamente ferito di fronte a lui non lo aiutava..
"Michael non voglio fare una scenata come l'altra volta. In queste settimane ho avuto la possibilità di riflettere, e ho molte cose da dire.
Ti prego di ascoltarmi e dopo, se vorrai, potrai rispondermi".
Stava per succedere, James stava per aprirsi a lui, e da quel momento niente sarebbe stato più come prima.

"Ti ascolto".
"Mi dispiace che tu abbia saputo del mio matrimonio e di mio figlio da altre fonti.
Non so perché non te l'ho detto..ma conoscerti mi ha sconvolto, in un certo senso".
James stava aprendo il suo cuore anche a se stesso: ora se ne stava rendendo conto..era veramente questo quello che provava?
Michael lo guarda con attenzione: non sa dove andrà a finire quella conversazione, ma sente che James è sincero e decide di dargli una possibilità, anche se il suo istinto lo spinge ad andarsene e non vedere la sua faccia mai più.
"Dopo il bacio non ho smesso un momento di pensare a ciò che ho fatto, ti chiedo scusa"
"Mi chiedi scusa per cosa esattamente?"
Il suo tono di voce non è arrabbiato, ma sinceramente curioso, anche se come sempre, abituato com'è a dominare la situazione, Michael cerca di apparire distaccato.
"Per il bacio.
E' tutta colpa mia, non so nemmeno perché l'ho fatto ma dovevo..
..e da quel momento, ecco.."
Cerca di trovare il coraggio per esprimere ciò che sente.
La conversazione stava seguendo esclusivamente ciò che gli diceva il suo cuore, quindi tanto valeva andare fino in fondo.
"Da quel momento non faccio che pensare a te, ai tuoi occhi, al modo in cui mi hai guardato il giorno in cui ci siamo conosciuti"

Cala il silenzio.
Michael non si aspettava una cosa del genere.
Quello che prova in questo momento è complicato: rabbia, paura, tristezza..il tutto concentrato in una persona sola.
Si alza dal tavolo e si gira, giusto il tempo di nascondere una lacrima solitaria che gli era scesa sulla guancia.
Provava esattamente le stesse sensazioni di James, ma tutto questo complicava le cose: la situazione non andava decisamente bene; troppi dubbi, troppe complicazioni.

James si alza e si avvicina a Michael.
Appoggia una mano sulla spalla dell'uomo di fronte a lui e la stringe.
"Ti prego, dì qualcosa"
Michael si gira: non aveva mai pianto di fronte a qualcuno, ma James lo faceva sentire al sicuro; perciò gli rivolge lo sguardo, con i suoi occhi lucidi.
"James ho paura."
"Anche io, ma per ora voglio solo stare con te"

Il secondo bacio arriva all'improvviso, questa volta atteso e desiderato da entrambi.
Per la prima volta nella sua vita Michael si sente al sicuro tra le braccia di James: si sente libero.
Quello che sta succedendo è nuovo e inaspettato per tutti e due, ma è l'istinto a guidarli in questo territorio ancora inesplorato.

Dopo il bacio, James comincia a baciare dolcemente il collo e le spalle di Michael, lasciando scie bollenti al passaggio delle sue labbra.
Cominciano a spogliarsi e Michael con le mani va ad esplorare il corpo dell'altro.
I suoi baci risvegliano in lui una fame impellente, qualcosa che non aveva mai provato prima.
Con una mano scivola in basso, dove il desiderio di James è più evidente, e comincia a muoversi per dargli piacere.
Ormai l'imbarazzante momento di inespierienza iniziale è sparito e l'uomo si lascia trasportare dalla mano di James che gli ha afferrato il polso per guidarlo e soprattutto dai suoi gemiti di piacere, mentre con la stessa foga, lo bacia.

Improvvisamente la mano di James blocca quella di Michael.
"Aspetta"
James sfila i Boxer ancora indosso al compagno e dolcemente lo gira.
Si appoggiano sul letto, uno dietro l'altro, e James per prepararlo penetra con due dita nel corpo di Michael, finchè non entra definitivamente dentro di lui.
Michael chiude gli occhi e trattiene il respiro: all'inizio quella nuova sensazione gli procura dolore, ma poi attraverso le spinte prima lente, poi sempre più veloci di James comincia ad avvertire tante piccole scosse di piacere che lo percorrono.

Vicini al culmine, le spinte di james si fanno sempre più frequenti e la mano ormai tremante di Michael si intreccia a quella del compagno.
Raggiungono finalmente l'orgasmo insieme e crollano sul letto, esausti da quell'esperienza tutta nuova.

Si guardano negli occhi: blu nel celeste.
"Nemmeno io ho smesso di pensare a te"
Michael finalmente sente di poter essere sincero con James, e finalmente i due comprendono che quello che avevano provato fino ad ora, era corrisposto.
James lentamente si addormenta, con una mano stretta intorno al braccio di Michael, mentre lui rimane ancora un po' sveglio a riflettere: c'erano ancora molte cose di cui discutere, il matrimonio, il figlio..ma magari più tardi, nel pomeriggio, ci sarebbe stata occasione.
Si addormenta poco dopo, con il cuore che ancora batte forte per le emozioni di un istante prima e il volto addormentato di James davanti, come una statua che veglia su di lui durante il sonno.  

A story of love and friendship.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora