Conoscersi

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  Quel pomeriggio Michael si sveglia.
Sono le tre passate: non ha mangiato e ora sta morendo di fame!
Si gira lentamente per non svegliare James e rimane qualche minuto a fissarlo: non poteva crederci..quella mattina erano stati insieme; poteva ancora sentire il tocco delle sue mani sul suo corpo e riusciva a rivivere perfettamente ogni sensazione provata.
Non era di certo da lui essere così romantico, ma James lo faceva sentire leggero e felice come non mai.
Un sorriso spontaneo gli affiora sul viso mentre si alza per vestirsi.
Qualche volta si gira per controllare se James dorme ancora, e vedere i loro vestiti ammassati e le lenzuola sgualcite gli fa venire voglia di continuare da dove si erano fermati quella mattina..
Ma la fame lo desta dai suoi pensieri e decide di dare un'occhiata in mensa, sperando di non dare troppo nell'occhio.
Nella mensa non c'è nessuno fortunatamente, anche se alcune persone lungo il tragitto lo salutano: ma stavolta Michael è troppo felice per liquidare tutti!
Finalmente riesce a sgraffignare qualcosa dalla mensa e torna nella sua roulotte.

James nel frattempo si è svegliato: ha dormito come un sasso e ancora nel dormiveglia cerca di pensare a quanto è successo poche ore fa.
Si era aperto finalmente a Michael e la situazione aveva preso una piega che non si aspettava.
Certo, era stato bello, ma c'erano quei problemi che non riusciva a togliersi dalla testa: il matrimonio, suo figlio..
Si sentiva come se avesse preso il posto di Michael: era lui il tipo riflessivo che si faceva mille problemi; James era istintivo, e quanto accaduto quei giorni lo confermava.

I suoi pensieri vengono interrotti da Michael che entra nella roulotte con un vassoio pieno di cose da mangiare.
"Ei, ben svegliato dormiglione!"
Il suo sorriso è contagioso.
"Ahahah sai com'è stamattina ho avuto un da fare, ero un po' stanco"
"Povero..ti ho portato qualcosa da mangiare comunque, io sto morendo"
Dopo essersi vestito, James si siede intorno al tavolo, e i due cominciano a mangiare.
Inizialmente c'è silenzio: nessuno dei due sa cosa dire, James da una parte non vuole aprire il discorso del matrimonio, ma dall'altra sa che prima o poi discuterne sarà inevitabile.
Mentre Michael per una volta è veramente sereno: ha deciso di chiudere tutte le problematiche, le complicazioni in un cassetto; non è di certo questo il momento di aprirlo.

"Allora..parlami della tua vita"
"Della mia vita?"
James rimane interdetto da quella domanda strana, eppure così semplice.
"Sì, non è da poco che ci conosciamo e ancora non so nulla della tua vita..so che sei scozzese"
"Esatto, sono nato in Scozia"
Improvvisamente qualcosa turba James che abbassa gli occhi sul suo piatto.
"Scusami, domanda indiscreta?"
"No figurati, è che..i miei genitori hanno divorziato quando avevo sette anni, e da allora ho vissuto con i miei nonni materni.
Non parlo più con mio padre da quando avevo 13 anni"
Michael non sa che dire, è turbato da questa scoperta, sente di volergli stare vicino ma non sa come comportarsi.
"James, mi dispiace..non lo sapevo"
"Non preoccuparti, sono passati tantissimi anni, sono adulto ormai, e soprattutto sono padre anch'io adesso"
Il pensiero fa raffiorare nelle menti di entrambi la loro situazione, il fatto che prima o poi dovranno discutere di questo particolare; ma Michael decide di rompere il silenzio che intanto era calato e far sorridere James.
"Invece io sono un po' un bastardo, mia madre era irlandese e mio padre tedesco"
"Davvero? Non lo sapevo!"
La sua espressione si fa maliziosa.
"Quindi vuol dire che parli tedesco..dimmi qualcosa!"
Michael arrossisce.
"Mmm no, preferirei di no"
"Ma io non te l'ho chiesto Fassbender"
James si alza sorridendo, e si avvicina alla sedia del compagno.
Comincia a passargli una mano tra i capelli, l'esperienza di quella mattina gli ha fatto scoprire che la cosa lo fa impazzire e avvicinandosi a lui sussurra "Parlami in tedesco Michael.."
Al contatto delle mani di James tra i suoi capelli Michael chiude gli occhi: la sensazione lo fa sospirare, ma è soprattutto il respiro di James sul suo collo che lo fa eccitare ancora di più.
Improvvisamente il telefono della roulotte squilla: è di sicuro qualcuno del cast.
Entrambi si alzano e Michael fa per rispondere al telefono, ma James lo ferma.
"Sto ancora aspettando"
Il telefono smette di squillare.
Il tedesco si avvicina sempre di più a James, e gli sussurra qualcosa mentre con una mano sfiora il cavallo dei pantaloni leggermente rigonfio dell'altro.
"Contento?" aggiunge Michael, sempre sussurrando.
Il gesto produce una scossa improvvisa lungo la schiena di James, ma è tardi: quel pomeriggio il cast si riunisce e probabilmente stanno tutti aspettando loro due.
"Dobbiamo andare ora..ma non conoscevo questo tuo lato tedesco Mickey"
James ride e fa per stuzzicare l'amico.
"ahahah..divertente! Ora vai e sbrigati James, ci vediamo più tardi"
L'irlandese esce e si chiude la porta alle spalle.
Michael sorride e si prepara per uscire a sua volta.

La scena che lo attende fuori dalla porta è inaspettata: Zoe è seduta sugli scalini della sua roulotte e appena lui chiude la porta si gira e lo guarda arrabbiata.
"Allora sei vivo!"
"Scusami, io..sono stato occupato in questi giorni"
"Inventatene un'altra Michael! Mi sento usata..mi hai telefonato quella sera e poi non ti ho più sentito per una settimana"
"Zoe, io volevo prendermi una pausa..quello che è successo è stato un errore"
"Un errore, eh? E se io dicessi a tutti che mi hai portata a letto senza il mio consenso, ingannandomi? Come pensi che la prenderebbbero, in fondo sono molto più piccola di te..una ragazzina in confronto"
Michael non riesce a credere alle sue orecchie: un gelido silenzio cala, prima che riesca a formulare un pensiero.
"Sei veramente così disperata Zoe?"
"Vedremo.."
La ragazza si gira e se ne va a passo veloce.
Michael non sa che fare..certo, ha sbagliato; ma questa era l'ultima reazione che si aspettava.
Con calma cammina fino alla mensa, dove si tiene la prima riunione del cast dopo la pausa.

Entrato nella stanza i suoi occhi si posano immediatamente su James: il repentino cambio di espressione dell'amico rispetto a pochi minuti fa, fa allarmare lo scozzese, che lo guarda interrogativo.
Ma purtroppo non è ancora tempo per delle risposte.
Il regista saluta tutti i membri del cast e comincia ad illustrare gli impegni di questi ultimi giorni di riprese.
È quasi finita, è questo pensiero non fa che tranquillzzare Michael riguardo la situazione con Zoe.
Pur essendo su un altro pianeta, Michael riesce bene a nascondere la sua angoscia, e sfoggiare il suo tipico sguardo duro e imperturbabile, mentre non si potrebbe dire la stessa cosa di James.
L'amico infatti è turbato dall'espressione di Michael e passa tutto il tempo della riunione a cercare di decifrare il suo sguardo.
Finalmente la riunione termina e i due si avvicinano.
"Che ti succede?"
James ha lo sguardo preoccupato.
"Non preoccuparti, è un altro problema da risolvere, ma per ora preferisco non parlarne..ti dispiace?"
La cosa migliore è lasciare Michael in pace e non indagare oltre, questo James lo sa, perciò accetta la vaga spiegazione del compagno.
"Va bene, quando sarai pronto per le spiegazioni io ci sarò"
"Grazie"
Quella splendida giornata non è stata di certo rovinata dall'incontro con Zoe, ma ora Michael ha nuovi problemi a cui pensare, e se ne va senza cenare.

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